Obiettivo
sicurezza @2000.it . Questo è il primo progetto legato alle
nuove tecnologie varato dal Ministro dell'Interno Enzo Bianco
subito dopo l'insediamento al Viminale. La strada tracciata è
precisa: riorganizzare la sicurezza nel paese puntando sulle
nuove tecnologie. Tecnologie sofisticate, precisa il Ministro,
che permettono un controllo del territorio capillare e che
trasformano le forze di polizia in forze moderne:
"Quello
della sicurezza è un terreno dove si possono fare veramente
grandi passi avanti. Il Ministero dell'Interno, la Polizia, i
Carabinieri, la Guardia di Finanza sono in una fase di grande
progettazione. Io credo che le tecnologie applicate alla
sicurezza diano grandi risultati. Basti pensare al controllo del
territorio con gli strumenti satellitari, al trasferimento e
alla gestione dei dati con la telematica e l'informatica, a
tecnologie raffinate legate ai raggi infrarossi, alla
possibilità di seguire a distanza, di monitorare".
E
proprio sul monitoraggio del territorio si basa uno dei progetti
già avviati dal ministero: quello che riguarda l'autostrada
Salerno- Reggio Calabria. Da alcuni mesi, grazie a sofisticate
telecamere e ad un sistema satellitare, la polizia riesce ad
intervenire tempestivamente nella repressione di reati frequenti
in questa fascia di territorio: il furto e il sabotaggio di
autotrasporti. Ma l'uso delle nuove tecnologie per la sicurezza
non ha confini. Al centro operativo della Polizia Criminale è
possibile verificare fino a che punto si è spinta, in Italia,
l'innovazione applicata a questo settore. Una delle principali
novità è Spaid, la valigetta telematica per la rilevazione
delle impronte digitali. Nelle normali attività occorre fare un
fotosegnalamento (operazione che richiede anche una o due ore).
Con il sistema Spaid invece è sufficiente acquisire le impronte
digitali del soggetto, prendere le fotografie direttamente con
la telecamera integrata nel sistema e inviarle al sistema
centrale: queste due impronte sono sufficienti per identificare
le persone e tutto in 5 minuti.
Ma
le novità non finiscono qui, spiega Stefano Petecchia,
responsabile del Sistema Informatico della Polizia Criminale:
"Un
altro sistema avanzatissimo aiuterà poi la polizia a comunicare
in tempo reale con le centrali operative e ad avere tutte le
informazioni necessarie. Si chiama Comunicatore. Abbiamo
integrato all'interno di un palmtop, quindi di un banale oggetto
di uso comune, un gsm. Questo ci consente di seguire delle
transazioni da qualsiasi parte. Il vantaggio è innanzitutto la
riservatezza del passaggio delle informazioni. Nel dipartimento
della Pubblica Sicurezza è stata invece messa a punto
un'apposita sala test per controllare il nuovissimo sistema di
controllo del territorio della Polizia di Stato. L'attività che
svolgiamo in queste sale è quella di assemblare i vari
componenti software e tecnologici del sistema, di provarli,
testarli fino al massimo stress possibile e successivamente
trasferirli e installarli per l'attività operativa nei vari
capoluoghi di provincia".
Marcello
Della Giovanpaola, capo di ispettorato delle Telecomunicazioni
dei Vigili del Fuoco, ammonisce però sui rischi che il
massiccio utilizzo di queste tecnologie può comportare per la
tutela della privacy del cittadino:
"Lo
sviluppo delle nuove tecnologie applicate ai sistemi di
sicurezza comportano però la necessità di non oltrepassare
quei confini oltre i quali si viola il diritto alla privacy. È
questa l'altra faccia della medaglia".
"In
presenza di tecnologie così avanzate", conclude il
Ministro Bianco, "quello di oltrepassare il limite tra
la tutela della sicurezza e la violazione della privacy nella
raccolta di informazioni è un rischio reale che bisogna sempre
tenere presente. Voglio ricordare che anche in questa materia il
ministero è sottoposto ad una rigorosa vigilanza".
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