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30/05/2000 


Obiettivo sicurezza @2000.it

a cura di Tiziana Alterio


Obiettivo sicurezza @2000.it . Questo è il primo progetto legato alle nuove tecnologie varato dal Ministro dell'Interno Enzo Bianco subito dopo l'insediamento al Viminale. La strada tracciata è precisa: riorganizzare la sicurezza nel paese puntando sulle nuove tecnologie. Tecnologie sofisticate, precisa il Ministro, che permettono un controllo del territorio capillare e che trasformano le forze di polizia in forze moderne:

"Quello della sicurezza è un terreno dove si possono fare veramente grandi passi avanti. Il Ministero dell'Interno, la Polizia, i Carabinieri, la Guardia di Finanza sono in una fase di grande progettazione. Io credo che le tecnologie applicate alla sicurezza diano grandi risultati. Basti pensare al controllo del territorio con gli strumenti satellitari, al trasferimento e alla gestione dei dati con la telematica e l'informatica, a tecnologie raffinate legate ai raggi infrarossi, alla possibilità di seguire a distanza, di monitorare".

E proprio sul monitoraggio del territorio si basa uno dei progetti già avviati dal ministero: quello che riguarda l'autostrada Salerno- Reggio Calabria. Da alcuni mesi, grazie a sofisticate telecamere e ad un sistema satellitare, la polizia riesce ad intervenire tempestivamente nella repressione di reati frequenti in questa fascia di territorio: il furto e il sabotaggio di autotrasporti. Ma l'uso delle nuove tecnologie per la sicurezza non ha confini. Al centro operativo della Polizia Criminale è possibile verificare fino a che punto si è spinta, in Italia, l'innovazione applicata a questo settore. Una delle principali novità è Spaid, la valigetta telematica per la rilevazione delle impronte digitali. Nelle normali attività occorre fare un fotosegnalamento (operazione che richiede anche una o due ore). Con il sistema Spaid invece è sufficiente acquisire le impronte digitali del soggetto, prendere le fotografie direttamente con la telecamera integrata nel sistema e inviarle al sistema centrale: queste due impronte sono sufficienti per identificare le persone e tutto in 5 minuti. 

Ma le novità non finiscono qui, spiega Stefano Petecchia, responsabile del Sistema Informatico della Polizia Criminale:

"Un altro sistema avanzatissimo aiuterà poi la polizia a comunicare in tempo reale con le centrali operative e ad avere tutte le informazioni necessarie. Si chiama Comunicatore. Abbiamo integrato all'interno di un palmtop, quindi di un banale oggetto di uso comune, un gsm. Questo ci consente di seguire delle transazioni da qualsiasi parte. Il vantaggio è innanzitutto la riservatezza del passaggio delle informazioni. Nel dipartimento della Pubblica Sicurezza è stata invece messa a punto un'apposita sala test per controllare il nuovissimo sistema di controllo del territorio della Polizia di Stato. L'attività che svolgiamo in queste sale è quella di assemblare i vari componenti software e tecnologici del sistema, di provarli, testarli fino al massimo stress possibile e successivamente trasferirli e installarli per l'attività operativa nei vari capoluoghi di provincia".

Marcello Della Giovanpaola, capo di ispettorato delle Telecomunicazioni dei Vigili del Fuoco, ammonisce però sui rischi che il massiccio utilizzo di queste tecnologie può comportare per la tutela della privacy del cittadino:

"Lo sviluppo delle nuove tecnologie applicate ai sistemi di sicurezza comportano però la necessità di non oltrepassare quei confini oltre i quali si viola il diritto alla privacy. È questa l'altra faccia della medaglia". 

"In presenza di tecnologie così avanzate", conclude il Ministro Bianco, "quello di oltrepassare il limite tra la tutela della sicurezza e la violazione della privacy nella raccolta di informazioni è un rischio reale che bisogna sempre tenere presente. Voglio ricordare che anche in questa materia il ministero è sottoposto ad una rigorosa vigilanza".