Quattrocentoquarantatrè
chilometri di asfalto che si snodano sulla punta dello Stivale.
Novecento incidenti nel 1998, con 45 morti e oltre 1800 feriti.
Rapine e furti all'ordine del giorno. E' l'autostrada
Salerno-Reggio Calabria, uno dei tratti stradali più pericolosi
d'Italia.
Ora
il governo ha varato un programma ad alta tecnologia per rendere
più sicura questa arteria stradale.Decine di occhi elettronici
sorvegliano giorno e notte aree di servizio e punti nevralgici.
Le immagini vengono trasferite via satellite alle centrali
operative della polizia stradale che, così, può intervenire
per reprimere, e soprattutto prevenire, le azioni criminose.
Quando una telecamera inquadra un'auto sospetta, dalla centrale
operativa parte la segnalazione via radio alle pattuglie di Carabinieri,
Polizia e
Finanza che si trovano in quell'area. Una
volta giunti sul posto gli uomini in divisa controllano i
segnalati sotto gli occhi vigili delle telecamere. Le immagini
vengono trasmesse, attraverso il satellite, a speciali
postazioni operative che smistano informazioni e dati alle
unità di strada.
Il
sistema sperimentato sulla Salerno-Reggio Calabria è solo uno
dei punti del "Programma di sicurezza per il Mezzogiorno",
varato recentemente dal Viminale. Il programma di prevenzione
interessa, infatti, anche Puglia, Sicilia e Sardegna.Un piano
strategico ad ampio spettro, già operativo, in alcuni settori
dal primo dicembre '99, undici mesi dopo l'approvazione del
progetto. A finanziare questa rivoluzione tecnologica della
vigilanza: governo nazionale ed Unione europea, che hanno
stanziato complessivamente 560 miliardi di lire. Al loro fianco
anche Confindustria
e forze del lavoro. Più soggetti per un obiettivo comune:
rendere sicuro il Mezzogiorno e favorire, in quest'area,
investimenti finanziari e sviluppo occupazionale. Un sistema
integrato che potrà essere esportato anche in altri Paesi
d'Europa. Intanto, si guarda con fiducia al futuro. L'Unione
europea, infatti, nel prossimo programma di spesa dei fondi
strutturali ha riservato un capitolo al progetto del Viminale.
Tra il 2000 e il 2006, quindi, nuove risorse saranno a
disposizione del programma per allargare, ulteriormente, la
sfera d'azione della vigilanza elettronica. L'attenzione si
sposta ora sulle aree produttive. Le zone industriali del Sud,
infatti, saranno il nuovo ambito nel quale verrà applicata la
vigilanza elettronica.
E
con la rivoluzione tecnologica cambia anche il lavoro delle
sentinelle dell'autostrada. Accanto a palette di segnalazione e
armi ora compaiono nelle auto delle forze dell'ordine telefoni
satellitari, telecamere e scanner. Il nuovo modello di ordine
pubblico corre in autostrada.
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