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30/03/2000 


Occhi elettronici sulla Salerno Reggio Calabria

Telecamere, satelliti e computer per rendere più sicura l'autostrada A3. 
Governo nazionale e Unione europea finanziano un progetto per la sicurezza hi-tech

a cura di Adriano Albano


Quattrocentoquarantatrè chilometri di asfalto che si snodano sulla punta dello Stivale. Novecento incidenti nel 1998, con 45 morti e oltre 1800 feriti. Rapine e furti all'ordine del giorno. E' l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, uno dei tratti stradali più pericolosi d'Italia.

Ora il governo ha varato un programma ad alta tecnologia per rendere più sicura questa arteria stradale.Decine di occhi elettronici sorvegliano giorno e notte aree di servizio e punti nevralgici. Le immagini vengono trasferite via satellite alle centrali operative della polizia stradale che, così, può intervenire per reprimere, e soprattutto prevenire, le azioni criminose. Quando una telecamera inquadra un'auto sospetta, dalla centrale operativa parte la segnalazione via radio alle pattuglie di Carabinieri, Polizia e Finanza che si trovano in quell'area. Una volta giunti sul posto gli uomini in divisa controllano i segnalati sotto gli occhi vigili delle telecamere. Le immagini vengono trasmesse, attraverso il satellite, a speciali postazioni operative che smistano informazioni e dati alle unità di strada.

Il sistema sperimentato sulla Salerno-Reggio Calabria è solo uno dei punti del "Programma di sicurezza per il Mezzogiorno", varato recentemente dal Viminale. Il programma di prevenzione interessa, infatti, anche Puglia, Sicilia e Sardegna.Un piano strategico ad ampio spettro, già operativo, in alcuni settori dal primo dicembre '99, undici mesi dopo l'approvazione del progetto. A finanziare questa rivoluzione tecnologica della vigilanza: governo nazionale ed Unione europea, che hanno stanziato complessivamente 560 miliardi di lire. Al loro fianco anche Confindustria e forze del lavoro. Più soggetti per un obiettivo comune: rendere sicuro il Mezzogiorno e favorire, in quest'area, investimenti finanziari e sviluppo occupazionale. Un sistema integrato che potrà essere esportato anche in altri Paesi d'Europa. Intanto, si guarda con fiducia al futuro. L'Unione europea, infatti, nel prossimo programma di spesa dei fondi strutturali ha riservato un capitolo al progetto del Viminale. Tra il 2000 e il 2006, quindi, nuove risorse saranno a disposizione del programma per allargare, ulteriormente, la sfera d'azione della vigilanza elettronica. L'attenzione si sposta ora sulle aree produttive. Le zone industriali del Sud, infatti, saranno il nuovo ambito nel quale verrà applicata la vigilanza elettronica.

E con la rivoluzione tecnologica cambia anche il lavoro delle sentinelle dell'autostrada. Accanto a palette di segnalazione e armi ora compaiono nelle auto delle forze dell'ordine telefoni satellitari, telecamere e scanner. Il nuovo modello di ordine pubblico corre in autostrada.