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23/03/2000 


Tecnologie anticontrabbando in Guardia di Finanza

a cura di Antonia Moro


Sono numerosi gli strumenti tecnologici utilizzati dalla sezione aero-navale della Guardia di Finanza nella sua attività di prevenzione e repressione dei traffici illeciti. In particolare, in Puglia, oltre alla polizia ambientale, l’attenzione è rivolta al contrabbando di sigarette e al fenomeno dell’immigrazione clandestina.

Nel 1999 infatti la Guardia di Finanza della Regione Puglia ha sequestrato 600 tonnellate di sigarette e 909 mezzi terrestri, di cui 85 blindati e 59 mezzi navali. La regione Puglia ha 712 km di coste e un’infinita di stradine poderali e interpoderali che partono a ridosso della costa creando un labirinto in cui è difficile identificare sia i mezzi che i depositi utilizzati dai contrabbandieri. Il fenomeno del contrabbando, spiega Armando Franza, comandante della Sezione Aerea della G. di. F., è infatti molto intenso anche per ragioni morfologiche:
La sezione aerea di Bari ha una circoscrizione che comprende tutto l’arco adriatico della Puglia. L’attività si svolge essenzialmente in campo notturno. La costa dove maggiormente lavoriamo è quella compresa tra Bari e Brindisi dove ci sono una serie di punti dove si svolgono gli sbarchi dei tabacchi. Tuttavia da quando è successo l’incidente in cui hanno perso la vita i due finanzieri, il 24 febbraio scorso, c’è stato un netto calo del contrabbando”.

Sono quattro gli elicotteri abilitati al volo notturno. Oltre agli Alfa 109, dotati di un radar sia meteo che di scoperta, di stanza a Bari, uno degli strumenti tecnologici maggiormente utilizzati nel cosiddetto pattugliamento aereo notturno è il flir, installato sugli elicotteri AB 412 dislocato a Pratica di Mare. Il flir funziona con raggi infrarossi che permettono di individuare precisamente il tipo di imbarcazione che appare nell’occhio del radar e verificare dunque se si tratta di contrabbandieri. Date le caratteristiche del sistema infrarossi è anche possibile manovrare a una certa quota senza essere visti dalle imbarcazioni sorvolate.

All’azione di pattugliamento e di eventuale abbordaggio degli scafi blu contribuiscono anche i mezzi navali della G. di F. e i loro sofisticati strumenti tecnologici, come il radar e il tavolo tattico, che è una sorta di sala operativa in mare e permette di visualizzare contemporaneamente la posizione delle differenti unità navali che partecipano all’operazione .

 Il tenente Luca De Paolis, comandante della Stazione navale di Bari, descrive efficacemente lo scenario operativo tipico che porta al recupero e al sequestro della merce:
Solitamente le vedette della G. di F., una volta ricevuta la posizione degli scafi incriminati da parte della sezione aerea iniziano l’avvicinamento, l’affiancamento e infine l’arrembaggio”.

La media degli sbarchi sulla costa adriatica, nei periodi di maggiore affluenza, si aggira intorno alle 10 imbarcazioni per notte. Si possono trasportare dalle 350 alle 500 casse di sigarette, a seconda del tipo di imbarcazione. Recentemente la G. di F. sta utilizzando proprio gli scafi sequestrati ai contrabbandieri, perché più maneggevoli e leggeri di quelle usate dalla G. di F stessa.

Dal 24 di febbraio in poi è stata lanciata dal governo l’operazione primavera, che vede impegnati sul territorio pugliese tutte le forze di polizia, carabinieri e polizia prevalentemente sul tratto terrestre, mentre la G. di F. opera sul mare. Anche in questo caso l’utilizzazione degli strumenti tecnologici e del flir in particolare, è stata cruciale, soprattutto per il controllo del territorio a ridosso della costa.

Ingente lo spiegamento di forze: 4500 uomini di cui 2000 operativi, utilizzati nella sola regione Puglia per far fronte all’aumento del livello di violenza raggiunto. Ecco  quali sono i risultati ottenuti dall’operazione primavera e il giro di denaro legato a questo fenomeno secondo il colonnello Giulio Sbarra, capo di stato maggiore della Stazione Aero-navale di Bari:
“Il fatto che l’attività si a quasi scomparsa non vuol dire che il contrabbando si sia fermato. Riprenderà e attualmente i contrabbandieri stanno cercando altri attracchi sulla costa, più a nord. Dietro tutto questo ovviamente ci sono i flussi enormi di denar  e grossi interessi. Il volume d’affari che normalmente si realizza attorno a questo fenomeno si aggira intorno ai 4000 o 5000 miliardi e questo restando solo alla regione Puglia”.

Oltre alla Puglia come luogo geografico di riferimento per il contrabbando nostrano, il fenomeno si configura per la forte connotazione sociale e internazionale. Il rapporto Eurispes ’99 infatti descrive sette società multinazionali del tabacco che controllano l’offerta nel settore, riunite nel Tobacco Transnational Conglomerates, (TTCS). Il Consorzio controllerebbe la formazione del prezzo del tabacco in foglie. Avendo stabilimenti di produzione e reti distributive in tutto il mondo, queste multinazionali per far entrare nel mercato un nuovo prodotto, spesso sarebbero disposte a cedere, a prezzi competitivi, alle organizzazioni internazionali del contrabbando, grossi quantitativi di marche tradizionali, con l’accordo di lanciare anche il nuovo marchio.