Sono
numerosi gli strumenti tecnologici utilizzati dalla sezione
aero-navale della Guardia
di Finanza nella sua attività di prevenzione e repressione
dei traffici illeciti. In particolare, in Puglia, oltre alla
polizia ambientale, l’attenzione è rivolta al contrabbando di
sigarette e al fenomeno dell’immigrazione clandestina.
Nel
1999 infatti la Guardia di Finanza della Regione Puglia ha
sequestrato 600 tonnellate di sigarette e 909 mezzi terrestri,
di cui 85 blindati e 59 mezzi navali. La regione Puglia ha 712
km di coste e un’infinita di stradine poderali e interpoderali
che partono a ridosso della costa creando un labirinto in cui è
difficile identificare sia i mezzi che i depositi utilizzati dai
contrabbandieri. Il fenomeno del contrabbando, spiega Armando
Franza, comandante della Sezione Aerea della G. di. F., è
infatti molto intenso anche per ragioni morfologiche:
“La
sezione aerea di Bari ha una circoscrizione che comprende tutto
l’arco adriatico della Puglia. L’attività si svolge
essenzialmente in campo notturno. La costa dove maggiormente
lavoriamo è quella compresa tra Bari e Brindisi dove ci sono
una serie di punti dove si svolgono gli sbarchi dei tabacchi.
Tuttavia da quando è successo l’incidente in cui hanno perso
la vita i due finanzieri, il 24 febbraio scorso, c’è stato un
netto calo del contrabbando”.
Sono
quattro gli elicotteri abilitati al volo notturno. Oltre agli
Alfa 109, dotati di un radar sia meteo che di scoperta, di
stanza a Bari, uno degli strumenti tecnologici maggiormente
utilizzati nel cosiddetto pattugliamento aereo notturno è il
flir, installato sugli elicotteri AB 412 dislocato a Pratica di
Mare. Il flir funziona con raggi infrarossi che permettono di
individuare precisamente il tipo di imbarcazione che appare
nell’occhio del radar e verificare dunque se si tratta di
contrabbandieri. Date le caratteristiche del sistema infrarossi
è anche possibile manovrare a una certa quota senza essere
visti dalle imbarcazioni sorvolate.
All’azione
di pattugliamento e di eventuale abbordaggio degli scafi blu
contribuiscono anche i mezzi navali della G. di F. e i loro
sofisticati strumenti tecnologici, come il radar e il tavolo
tattico, che è una sorta di sala operativa in mare e permette
di visualizzare contemporaneamente la posizione delle differenti
unità navali che partecipano all’operazione .
Il
tenente Luca De Paolis, comandante della Stazione navale di
Bari, descrive efficacemente lo scenario operativo tipico che
porta al recupero e al sequestro della merce:
“Solitamente
le vedette della G. di F., una volta ricevuta la posizione degli
scafi incriminati da parte della sezione aerea iniziano
l’avvicinamento, l’affiancamento e infine
l’arrembaggio”.
La
media degli sbarchi sulla costa adriatica, nei periodi di
maggiore affluenza, si aggira intorno alle 10 imbarcazioni per
notte. Si possono trasportare dalle 350 alle 500 casse di
sigarette, a seconda del tipo di imbarcazione. Recentemente la
G. di F. sta utilizzando proprio gli scafi sequestrati ai
contrabbandieri, perché più maneggevoli e leggeri di quelle
usate dalla G. di F stessa.
Dal
24 di febbraio in poi è stata lanciata dal governo
l’operazione primavera, che vede impegnati sul territorio
pugliese tutte le forze di polizia, carabinieri e polizia
prevalentemente sul tratto terrestre, mentre la G. di F. opera
sul mare. Anche in questo caso l’utilizzazione degli strumenti
tecnologici e del flir in particolare, è stata cruciale,
soprattutto per il controllo del territorio a ridosso della
costa.
Ingente
lo spiegamento di forze: 4500 uomini di cui 2000 operativi,
utilizzati nella sola regione Puglia per far fronte
all’aumento del livello di violenza raggiunto. Ecco
quali sono i risultati ottenuti dall’operazione
primavera e il giro di denaro legato a questo fenomeno secondo
il colonnello Giulio Sbarra, capo di stato maggiore della
Stazione Aero-navale di Bari:
“Il
fatto che l’attività si a quasi scomparsa non vuol dire che
il contrabbando si sia fermato. Riprenderà e attualmente i
contrabbandieri stanno cercando altri attracchi sulla costa,
più a nord. Dietro tutto questo ovviamente ci sono i flussi
enormi di denar e
grossi interessi. Il volume d’affari che normalmente si
realizza attorno a questo fenomeno si aggira intorno ai 4000 o
5000 miliardi e questo restando solo alla regione Puglia”.
Oltre
alla Puglia come luogo geografico di riferimento per il
contrabbando nostrano, il fenomeno si configura per la forte
connotazione sociale e internazionale. Il rapporto Eurispes
’99 infatti descrive sette società multinazionali del tabacco
che controllano l’offerta nel settore, riunite nel Tobacco
Transnational Conglomerates, (TTCS). Il Consorzio controllerebbe
la formazione del prezzo del tabacco in foglie. Avendo
stabilimenti di produzione e reti distributive in tutto il
mondo, queste multinazionali per far entrare nel mercato un
nuovo prodotto, spesso sarebbero disposte a cedere, a prezzi
competitivi, alle organizzazioni internazionali del
contrabbando, grossi quantitativi di marche tradizionali, con
l’accordo di lanciare anche il nuovo marchio.
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