Rapidità,
diversificazione, valorizzazione dell’esperienza, dunque
competenza. Questi i capisaldi delle Internet Company italiane.
Imprese come CHL,
azienda fiorentina, nata nel ’93, sono un esempio di come le
nuove professioni rappresentino anche nel nostro paese, una
realtà altamente produttiva. Con circa 83 miliardi fatturati
nel’99, Changing, Human Life, questo l’acronimo del nome,
offre agli utenti prodotti, servizi e contenuti. Un portale
verticale specializzato in tecnologia. Età media del management
27 anni, utenti iscritti alla comunità virtuale circa 400.000.
Tutto cambia, spiega Stefano Bargagni, Presidente della CHL, e
anche essere presidente di un’azienda come questa ha le sue
peculiarità:
“Un’azienda Internet
necessita di una mentalità aperta e pronta al cambiamento.
Continuamente. Questo significa che bisogna esser pronti a
modificare velocemente tattiche e a volte anche la strategia
dell’azienda richiede dei cambiamenti repentini. Dal 1996 la
società ha un sistema operativo completamente gestito in Rete,
così come il Sistema Informativo, tutti i processi
organizzativi vengono sviluppati ed attuati in Internet”.
Quindi
un continuo investimento nelle nove tecnologie, come conferma
Corso Balboni, information technology director dell’azienda:
“Il ruolo di un it
director in una net company è diverso dall’occuparsi della
sola gestione dei sistemi informativi. Un IT director infatti
svolge anche un lavoro di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie
utili all’azienda per veicolare meglio i propri prodotti e
migliorare le sua caratteristiche di impresa”.
E
anche il settore finanziario, aggiunge Silvia Barettini,
Investor Relator, non è immune dal dinamismo creato dalle nuove
tecnologie:
“Tutti gli investor relator delle aziende si occupano di
mantenere i rapporti con la comunità finanziaria. Nelle
Internet company però hanno anche una funzione di informazione
rispetto al mercato, perché devono comunicare al mercato
l’esatta percezione dell’azienda. Sito e-commerce piuttosto
che portale ad esempio. Un’altra caratteristica dell’investor
relator in una net company riguarda il contatto con gli
investitori che è diretto.
Anche
il settore della gestione vendite ha le sue “nuove regole”.
Oltre al negozio virtuale, CHL conta attualmente circa 30 poppit,
o punti di presenza sul territorio, in tutta Italia. In questi
centri è possibile consultare il sito gratuitamente ed anche
avere a disposizione dei consulenti che possono, ad esempio,
aiutare il cliente a disegnare il suo computer personale sulla
base delle proprie esigenze di utilizzazione. Tutte le vendite
vengono gestite via Internet. Chi lavora in questo settore
dunque, dal dirigente al personale di vendita, deve essere un
appassionato di Internet e muoversi agilmente nella Rete per
poter essere utile e tempestivo sia in termini di offerta che di
servizio al cliente.
Il
marketing strategico è un’altra aria calda delle net-company:
“La velocità”, dice Nader Sabbaghiani, direttore marketing
di chl, “è sicuramente essenziale per un’azienda come la
nostra, ma anche la dinamizzazione dell’offerta sul sito è
importante perché i nostri utenti amano variare contenuti.
Dalla formazione on line, a come si scrive un curriculum, alle
informazioni sui job tech.
Infine
la creatività è essenziale perché non possiamo leggere dai
libri i suggerimenti per le campagne da lanciare. Bisogna
provare, provare, provare, e sulla base di un’analisi continua
dei dati, che certo il mezzo Internet facilita, definire quali
sono le giuste trovate.
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