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16/05/2000 


CHL: nuove realtà produttive ad alta tecnologia

a cura di Antonia Moro


Rapidità, diversificazione, valorizzazione dell’esperienza, dunque competenza. Questi i capisaldi delle Internet Company italiane. Imprese come CHL, azienda fiorentina, nata nel ’93, sono un esempio di come le nuove professioni rappresentino anche nel nostro paese, una realtà altamente produttiva. Con circa 83 miliardi fatturati nel’99, Changing, Human Life, questo l’acronimo del nome, offre agli utenti prodotti, servizi e contenuti. Un portale verticale specializzato in tecnologia. Età media del management 27 anni, utenti iscritti alla comunità virtuale circa 400.000. Tutto cambia, spiega Stefano Bargagni, Presidente della CHL, e anche essere presidente di un’azienda come questa ha le sue peculiarità:
“Un’azienda Internet necessita di una mentalità aperta e pronta al cambiamento. Continuamente. Questo significa che bisogna esser pronti a modificare velocemente tattiche e a volte anche la strategia dell’azienda richiede dei cambiamenti repentini. Dal 1996 la società ha un sistema operativo completamente gestito in Rete, così come il Sistema Informativo, tutti i processi organizzativi vengono sviluppati ed attuati in Internet”.

Quindi un continuo investimento nelle nove tecnologie, come conferma Corso Balboni, information technology director dell’azienda:
“Il ruolo di un it director in una net company è diverso dall’occuparsi della sola gestione dei sistemi informativi. Un IT director infatti svolge anche un lavoro di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie utili all’azienda per veicolare meglio i propri prodotti e migliorare le sua caratteristiche di impresa”.

E anche il settore finanziario, aggiunge Silvia Barettini, Investor Relator, non è immune dal dinamismo creato dalle nuove tecnologie:
“Tutti gli investor relator delle aziende si occupano di mantenere i rapporti con la comunità finanziaria. Nelle Internet company però hanno anche una funzione di informazione rispetto al mercato, perché devono comunicare al mercato l’esatta percezione dell’azienda. Sito e-commerce piuttosto che portale ad esempio. Un’altra caratteristica dell’investor relator in una net company riguarda il contatto con gli investitori che è diretto.

Anche il settore della gestione vendite ha le sue “nuove regole”. Oltre al negozio virtuale, CHL conta attualmente circa 30 poppit, o punti di presenza sul territorio, in tutta Italia. In questi centri è possibile consultare il sito gratuitamente ed anche avere a disposizione dei consulenti che possono, ad esempio, aiutare il cliente a disegnare il suo computer personale sulla base delle proprie esigenze di utilizzazione. Tutte le vendite vengono gestite via Internet. Chi lavora in questo settore dunque, dal dirigente al personale di vendita, deve essere un appassionato di Internet e muoversi agilmente nella Rete per poter essere utile e tempestivo sia in termini di offerta che di servizio al cliente.

Il marketing strategico è un’altra aria calda delle net-company: “La velocità”, dice Nader Sabbaghiani, direttore marketing di chl, “è sicuramente essenziale per un’azienda come la nostra, ma anche la dinamizzazione dell’offerta sul sito è importante perché i nostri utenti amano variare contenuti. Dalla formazione on line, a come si scrive un curriculum, alle informazioni sui job tech.

Infine la creatività è essenziale perché non possiamo leggere dai libri i suggerimenti per le campagne da lanciare. Bisogna provare, provare, provare, e sulla base di un’analisi continua dei dati, che certo il mezzo Internet facilita, definire quali sono le giuste trovate.