NuovaMente

Indice

  MediaMente
Biblioteca Digitale
Rassegna Stampa
News
Speciali
Approfondimenti
  in TV
Notizie in Rete
MediaScuola
NuovaMente
MediaMente.it
Palinsesto
Learning
  Servizi
Archivio
Trova
Scrivi
Autori
Informazioni
14/03/2000 

Internet chiama spazio

Dal primo razzo in orbita al progetto di un Internet planetaria

a cura di Antonia Moro


NasaE' ora di pensare a Internet che si espande al di là del pianeta Terra. Ad annunciarlo è uno dei padri del Web, Vinton Cerf, che sostiene la tesi secondo cui entro trent'anni avremo bisogno di un sistema di comunicazione in grado di connettere la terra con i robot e gli astronauti in missione verso la Luna, Marte, ed altri corpi celesti. L'idea di una Internet planetaria è molto piaciuta alla Nasa e Daniel Goldin, amministratore capo dell'ente spaziale americano, che ne ha parlato di fronte al Congresso degli Stati Uniti. Sono già stati stabiliti infatti dei piani per spedire in orbita speciali satelliti che faranno da scheletro per la creazione dei primi server Internet nello spazio

Se l'Interplanetary Internet celebrerà le nozze tra spazio e Rete, il loro fidanzamento è già avvenuto da tempo. La storia della ricerca scientifica negli ultimi decenni, infatti, dimostra come siano profondamente cambiati dal dopoguerra fino ad oggi i rapporti e le prospettive del genere umano rispetto allo spazio, sia celeste che terrestre. Nella seconda metà del Novecento la ricerca spaziale ha completamente assorbito gli interessi della comunità scientifica, mentre sul finire del millennio, con la nascita di Internet, si è tornati sulla Terra.

L’età dell’oro dell’impresa spaziale, che comprende il periodo dalla fine degli anni Cinquanta alla metà dei Settanta, è caratterizzata dalla rivalità tra i due blocchi, americano e sovietico, contrapposti. Sono le vicende della Guerra Fredda a dettar legge. Una guerra senza vittime ufficiali e che, come tutti i conflitti, è un incomparabile propulsore di ricerca tecnologica e scientifica.

Nell’ottobre 1957 i sovietici lanciano in orbita lo Sputnik, il primo razzo che lascia la superficie della Terra. L’anno dopo la Nasa avvia ufficialmente le sue attività ed eredita da un precedente ente, Aeronautic, il progetto Mercurio, destinato a mandare in orbita un equipaggio umano. Ed è nel luglio 1960 che la Nasa annuncia il programma Apollo in previsione dello sbarco dell’uomo sulla Luna.

Yuri GagarinIl 12 aprile 1961 Yuri Gagarin batte di appena tre settimane l’americano Alan Shepard (che parte il 5 maggio) e conquista il suo posto nei libri di storia come il primo essere umano ad aver orbitato intorno al pianeta. Il primato sovietico spinge il neo presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy a rompere gli indugi e il 25 maggio dello stesso anno, di fronte al Congresso, Kennedy annuncia al mondo il potenziamento del programma spaziale americano. Obiettivo finale: il primo uomo sulla Luna. Nel frattempo aumentano i fondi a disposizione della Nasa per la realizzazione della “più grande avventura dell’umanità”.

Tra la prima passeggiata lunare e l’ultima (14 dicembre 1972, Apollo 17) passano appena due anni e mezzo. Su Apollo 7 c’era anche un particolare “passeggero”, una piccola telecamera grazie alla quale fu realizzata la trasmissione in diretta televisiva di una missione spaziale. Quest’evento segna l’ingresso dei mezzi di comunicazione di massa nel cosmo.

L’ultimo volo della serie Apollo, la missione Apollo 18-Soyuz, dura dal 15 al 24 luglio 1975 e rappresenta, in modo tutt’altro che simbolico, un’inversione completa rispetto agli esordi del programma. Al posto della competizione con il blocco d’oltrecortina si organizza un meeting spaziale. Partite dalle loro basi a poche ore di distanza, le due navicelle, americana e sovietica, attraccano affiancate l’una all’altra il 17 luglio nel bel mezzo del vuoto cosmico. I due equipaggi si incontrano a metà strada, si stringono le mani e scambiano doni e bandiere, parlando ciascuno nella lingua degli altri. E l’era del programma Apollo, per la quale fu fondamentale il ruolo dei computer, si concluse.

Negli anni della corsa alla luna il ruolo dei computer alla Nasa fu fondamentale per le imprese spaziali. A bordo dell’Apollo 11, per esempio, due computer risolsero tutti i problemi di guida e navigazione, fornirono informazioni ai piloti e a Terra, controllarono il funzionamento dei motori e analizzarono le condizioni fisiche dell’equipaggio.

Dopo Apollo l’avventura lunare si chiude per almeno 25 anni e nello stesso periodo se ne apre, più in sordina, un’altra. Nei primissimi anni ’70, nel settore informatico, si registrano eventi determinanti per i decenni successivi. E la Nasa continuerà ad essere uno dei principali utilizzatori dei supercomputer, che si fanno via via sempre più potenti.

Un’ipotesi affascinante è che la chiusura della corsa allo spazio, rimettendo bruscamente sul mercato del lavoro migliaia di esperti, abbia fornito involontariamente cervelli e manodopera qualificata a un’industria ancora praticamente agli albori. Quella dell’elettronica, che proprio in quegli anni cominciava a fare capolino nella Silicon Valley.

Nel 1970, oltre alla Rete Arpanet, studiata per resistere a un attacco nucleare e per far collaborare scienziati che lavoravano su progetti finanziati dalla Difesa Americana,

Intel produce la prima RAM  e nel 1971 vede la luce il primo microprocessore.

Nel 1973 Vinton Cerf mette le basi del protocollo TCP/IP.

Nel 1974, viene lanciato Altair 8800, il primo computer ad entrare in migliaia di case. Il suo sistema operativo è una versione del Basic adattata da Paul Allen e Bill Gates che nel 1975 fondano la Microsoft. Nel 1976, nasce l’Apple e l’era dell’informatica di massa è iniziata.

Allo scoppio del boom di Internet, il sito della Nasa si colloca saldamente al vertice dei più frequentati, portando sui monitor dei navigatori dell’intero pianeta una massa di informazioni senza confronti. Tutta la ricerca, tutta la scienza che circonda l’impresa spaziale viene messa a disposizione del grande pubblico. La Rete è attualmente la principale fonte d’informazione per tutto quello che riguarda lo spazio, surclassando gli altri media.