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13/06/2000 


La pistola intelligente
Due ricercatori italiani hanno messo a punto le smart arms, un microchip che identifica il proprietario

a cura di Tiziana Alterio


Quello americano è un popolo in armi. Negli Stati uniti circolano oltre 200 milioni di armi da fuoco. Le pistole nelle mani di privati cittadini sono sessantasette milioni. Le conseguenze di questa diffusione massiccia sono evidenti: bambini che uccidono compagni di scuola con le armi dei genitori, ripetute stragi di innocenti ad opera di folli. Procurarsi un'arma negli States non è difficile. In molti stati si può acquistare un'arma senza presentare alcuna licenza o documento di identità. E con una legislazione così permissiva è facile che le pistole finiscono nelle mani di minori. Per evitare che ciò accada si è chiesto aiuto alla tecnologica per creare le "smart arms", ovvero armi intelligenti. L'industria mondiale delle armi sta cercando da tempo di approntare sistemi d'arma azionabili soltanto dal legittimo proprietario. Una ricerca incoraggiata dallo stesso presidente Bill Clinton che, da anni, porta avanti una battaglia per la diffusione controllata delle armi da fuoco. Ora dall'Italia giunge una risposta, ovvero la pistola intelligente. All'Aquila, infatti, una coppia di appassionati di armi, Luigi Ludovici e Alfonso Bravi, ha messo a punto un sistema innovativo:

"Il nostro sistema di cambiare l'accensione della polvere con una scarica elettrica è qualcosa di rivoluzionario nel campo delle armi e può essere adoperato nelle pistole, nei fucili persino nei cannoni se uno volesse. La pistola è attivata esclusivamente dalla vicinanza di un microchip, che può essere di ridottissime dimensioni, 20/30 cm dalla pistola. Al di fuori di questo campo la pistola è una pistola giocattolo, non può essere attivato".

L'idea rivoluzionaria è la trasformazione del sistema di accensione delle polveri di una cartuccia da meccanico ad elettronico. In pratica per attivare la pistola bisognerà essere muniti di un piccolissimo microchip che potrà essere inserito anche sotto pelle all'interno del palmo della mano. L'arma potrà, quindi, sparare soltanto se è nelle mani del proprietario. Ma ancora più rivoluzionaria è la possibilità di seguire a distanza l'arma. Allo stesso modo di come può essere oggi seguito un telefono cellulare via satellite così anche la pistola potrà essere individuata attraverso i normali circuiti satellitari. Il brevetto è stato ora consegnato ad una società dell'Aquila che sta provvedendo alla costruzione del prototipo che, se dovesse andare in commercio, cambierà non solo la vita dei possessori di armi ma anche la vita degli ideatori.