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10/04/2000 


New economy per le aziende italiane

a cura di Cristina Bigongiali


Uno degli argomenti di punta al Futur Show è stato quello della cosiddetta new economy. Una domanda ricorrente ha riguardato la reale possibilità delle aziende di vincere la sfida che si apre loro dallo sviluppo così prorompente delle nuove tecnologie, almeno in molti settori, in un ambito come quello italiano formato principalmente da piccole e medie aziende. Secondo Francesco Sacco, docente di e-strategy alla università Bocconi, nel 2003 più del 70 % delle aziende in Italia avrà un sito Internet, e comunque già adesso il tasso di natalità Web è uno dei più alti dei paesi europei.

Le previsioni sembrano quindi ottimistiche, anche se c'è ancora molto da fare e, a giudicare dalla vivacità del settore business presente al Futur Show, sembra proprio che molte aziende si stiano lanciano con entusiasmo sia nel settore del commercio elettronico riservato al business to business che in quello business to consumer. 

Un esempio è costituito da Cities on line, società di Catania. Ma anche i settori che sembrerebbero meno legati alla tecnologia si aprono alla Rete, come nel caso di Artenauta.com che in Internet vuol vendere addirittura opere d'arte. Ma la vera novità è stata la presenza massiccia delle banche, che numerose hanno accresciuto le loro offerte con servizi multimediali integrati, dando la possibilità, ormai quasi tutte, di interagire tramite la Rete con il proprio conto corrente, agire sui mercati finanziari autonomamente, magari con il wap, ultimo ritrovato delle telefonia cellulare. La concorrenza si vince proprio sui servizi innovativi di tipo telematico.