Nel mondo scientifico le nanotecnologie
sono sinonimo di rivoluzione e solo gli Usa stanno investendo ben 500
milioni di dollari in questo settore. L'approccio al nuovo metodo di
manipolazione della materia riscuote successo nell'ambito della
ricerca e promette strepitose ricadute a livello industriale.
In
Italia, dal 1997 sono stati stanziati 8 miliardi di lire per le
nanotecnologie, 4 milioni di dollari, da utilizzare in tre anni. Nel
nostro paese il Dipartimento di Biofisica dell'Università
di Genova è tra le strutture più attive in tema di ricerca
applicata alle nanotecnologie. Attualmente ospita 40 tra ricercatori e
dottorandi provenienti da tutto il mondo. Il Dipartimento ha inoltre
una convenzione con la Fondazione E.L.B.A., Elettronic and
biotechnology Advanced, che vanta alcuni laboratori tra i più
avanzati e intrattiene rapporti con istituti di ricerca internazionali
e aziende multinazionali.
L'innovazione nanometrica è importante
perché consente di costruire strutture, sistemi e dispositivi con una
nuova organizzazione molecolare. Le nanotecnologie possono ad esempio
rappresentare un'alternativa concreta al silicio nella costruzione dei
chip per i computer. L'utilizzo delle nanotecnologie ha il vantaggio
di essere trasversale e consente dunque di operare su più settori:
elettronica, ottica, meccanica robotica, biotecnologia. Ma in
principio è stata la chimica a sperimentarne l'uso con i polimeri
conduttori. Il futuro è anche nelle proteine prodotte nei laboratori
e dunque nelle biotecnologie.
Nei laboratori del dipartimento vengono
ricombinati i DNA delle proteine, cioè manipolati, sulla base delle
indicazioni emerse dalla modellazione tridimensionale delle proteine
stesse e della loro caratterizzazione genetica .
Una delle applicazioni che più
interessano l'industria è la possibilità di rendere gli enzimi
riciclabili, ricavando ad esempio la produzione di antibiotici
sintetici, ottenuti dalle proteine, attraverso la nanobiocatalisi.
Le applicazioni delle nanotecnologie
nella vita di tutti i giorni sembrano essere enormi e di grosso
impatto, sia a livello civile che militare. Punto di partenza sono le
celle fotovoltaiche. Il punto d'arrivo sarà non più l'utilizzo del
silicio per i satelliti ma materiali duttili.
Infine, la realizzazione di un sogno
dell'uomo nell'era delle tecnologie avanzate: non più il petrolio
come combustibile per le auto ma l'energia all'idrogeno.
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