"C'era
una volta una maestra tecnologica. No, non era un robot e non aveva un
microprocessore al posto del cuore…"Comincia, così, la
favola inventata da maestri e alunni della scuola elementare Giovanni
Verga di Marsala, per raccontare come le tecnologie possono
rinnovare il mondo dell'insegnamento, rompendo la ripetitività degli
schemi didattici tradizionali, lasciando spazio alla creatività ed
all'autonomia dei bambini. L'idea è quella di sfruttare la
flessibilità del computer, uno strumento che permette un
apprendimento diretto e che attrae naturalmente i bambini.
Sperimentare,
giocare, inventare storie da mettere in Rete: insomma l'informatica al
servizio delle attività didattiche e ricreative dei bambini. I
maestri della Giovanni Verga hanno, infatti, realizzato questo sito
ispirandosi alle idee di Seymour
Papert, il creatore del Logo,
il linguaggio di programmazione per bambini e di Sherry
Turkle, la
psicologa che ha spiegato i vantaggi del computer nell'educazione. Il
tentativo non è tanto di trasferire la programmazione dentro la
dimensione telematica, quanto di mettere la multimedialità al
servizio di giochi e percorsi didattici che si svolgono in classe e
sul territorio.
L'accento
non è sul virtuale, quindi, ma sulle attività concrete: recite,
scrittura, ricerche sul territorio locale. Le poesie
dei bambini illustrate e riprodotte su Web, rivelano, tra l'altro, un
lavoro sul linguaggio e sull'espressività che si svolge prima in modo
tradizionale per poi essere trasferito in Rete.
Colorata
e vitale anche la sezione dedicata alla cultura ed alla tradizione
siciliana, dal dialetto al folklore: i bambini hanno realizzato
alcuni oggetti tradizionali con la cartapesta, come il carretto
siciliano. Oppure hanno danzato la tarantella e recitato in costume
alcun e danze tradizionali, rivivendole con un pizzico d'ironia.
I
materiali ed i testi dei bambini riempiono le pagine con le loro ricerche,
tradizionali nei contenuti e legate ad attività concrete: come si fa
il pane, la produzione del latte e della ricotta, l'intervista ai
nonni sulla loro vita e sul passato. Su Internet, poi, i testi dei
bambini si possono fondere tra loro, le immagini e le foto diventano
un modo per creare un percorso visivo che si affianca a quello del
testo.
Il
sito, insomma, è come un grande giornalino, continuamente in
mutamento, che serve ai bambini a capire le peculiarità della Rete,
nel presentare ed illustrare un testo. Anche per storie
molto semplici, come quella dei tre porcellini.
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COMUNICATO
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