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30/03/2000 

Un giornalino elettronico per la scuola elementare Giovanni Verga di Marsala

a cura di Tommaso Russo


"C'era una volta una maestra tecnologica. No, non era un robot e non aveva un microprocessore al posto del cuore…"Comincia, così, la favola inventata da maestri e alunni della scuola elementare Giovanni Verga di Marsala, per raccontare come le tecnologie possono rinnovare il mondo dell'insegnamento, rompendo la ripetitività degli schemi didattici tradizionali, lasciando spazio alla creatività ed all'autonomia dei bambini. L'idea è quella di sfruttare la flessibilità del computer, uno strumento che permette un apprendimento diretto e che attrae naturalmente i bambini.

Seymour PapertSperimentare, giocare, inventare storie da mettere in Rete: insomma l'informatica al servizio delle attività didattiche e ricreative dei bambini. I maestri della Giovanni Verga hanno, infatti, realizzato questo sito ispirandosi alle idee di Seymour Papert, il creatore del Logo, il linguaggio di programmazione per bambini e di Sherry Turkle, la psicologa che ha spiegato i vantaggi del computer nell'educazione. Il tentativo non è tanto di trasferire la programmazione dentro la dimensione telematica, quanto di mettere la multimedialità al servizio di giochi e percorsi didattici che si svolgono in classe e sul territorio.

L'accento non è sul virtuale, quindi, ma sulle attività concrete: recite, scrittura, ricerche sul territorio locale. Le poesie dei bambini illustrate e riprodotte su Web, rivelano, tra l'altro, un lavoro sul linguaggio e sull'espressività che si svolge prima in modo tradizionale per poi essere trasferito in Rete.

Colorata e vitale anche la sezione dedicata alla cultura ed alla tradizione siciliana, dal dialetto al folklore: i bambini hanno realizzato alcuni oggetti tradizionali  con la cartapesta, come il carretto siciliano. Oppure hanno danzato la tarantella e recitato in costume alcun e danze tradizionali, rivivendole con un pizzico d'ironia.

I materiali ed i testi dei bambini riempiono le pagine con le loro ricerche, tradizionali nei contenuti e legate ad attività concrete: come si fa il pane, la produzione del latte e della ricotta, l'intervista ai nonni sulla loro vita e sul passato. Su Internet, poi, i testi dei bambini si possono fondere tra loro, le immagini e le foto diventano un modo per creare un percorso visivo che si affianca a quello del testo.

Il sito, insomma, è come un grande giornalino, continuamente in mutamento, che serve ai bambini a capire le peculiarità della Rete, nel presentare ed illustrare un testo. Anche per storie molto semplici, come quella dei tre porcellini.

 

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