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17/05/2000 

I minirobot dell'Istituto Tecnico Industriale Antonio Pacinotti di Roma

a cura di Roberta De Cicco


Ancora un appuntamento con l'Istituto tecnico industriale Antonio Pacinotti di Roma. Li abbiamo già seguiti nella realizzazione di un videoclip, e li ritroviamo ora impegnati in una attività ancora poco diffusa nelle scuole italiane e che però rappresenta un espediente davvero efficace per appassionare gli studenti allo studio di materie tecniche come l'informatica, l'elettronica o la meccanica. Si tratta della costruzione di minirobot da competizione.

In questa scuola infatti si realizzano delle attività di robotica che portano anche a sviluppare dei concetti di elettronica, telecomunicazioni, disegno, meccanica e altre materie tecniche attinenti a questi temi. L'istituto Pacinotti è una delle poche scuole italiane dove i numerosi laboratori tecnici sono trasformati in delle piccole fabbriche di robot. Sviluppando conoscenze sia pratiche che teoriche, relative all'hardware come al software, gli studenti di questo istituto costruiscono minirobot dalle molteplici funzioni.

Quando si decide di realizzare un robot, la prima cosa che va fatta è quella di trasportare tutte le idee su carta; il primo passo è quello del "sistema a blocchi". Lo schema a blocchi prevede una Unità Centrale (Unità di controllo), i dispositivi di input, di output e di alimentazione. La seconda versione dei robot è la versione intermedia, cioè una versione un po' più complessa ma comunque altrettanto accessibile. Lo schema è simile al primo, però in questo caso c'è una parte seriale che permette di colloquiare con un pc e quindi di poter programmare il robot. L'ultima fase della progettazione è il passaggio del circuito integrato e, quindi, del microcontrollore e dei vari altri integrati che permettono al robot di fare certe azioni che sono state programmate via software.

Lo schema del circuito elettrico è poi trasferito su pc ed elaborato mediante programmi che ne permettono il perfezionamento prima della realizzazione pratica. Sul circuito ottenuto, infatti, saranno poi montati tutti i componenti del robot pronti a svolgere ognuno la sua funzione specifica. Il livello di complessità di questi robot può variare molto. Si va da un minirobot molto semplice la cui unica funzione è quella di ripartire ogni volta nella direzione opposta a quella di un ostacolo incontrato ad altri molto più elaborati che possono partecipare anche a competizioni nazionali.

Uno dei robot è ancora in allestimento e parteciperà ai prossimi campionati italiani. Si tratta di un robot programmabile perché grazie ad un pc è possibile scaricare all'interno del microcontrollore, che ha al suo interno una ROM e una RAM, dei comportamenti studiati in precedenza mediante un programma. Questi comportamenti vengono elaborati nel linguaggio di programmazione C che è un linguaggio ad alto livello. Il programma serve per pilotare i motori mediante una semplice tastiera.

Ma il modello più complesso e competitivo è sicuramente un minirobot che all'interno di un perimentro di 6 metri quadrati sfida altri robot ad evitare gli ostacoli fissi presenti nel circuito e a riconoscerne altri, mediante sensori sensibili a fonti di luci, gas o suoni. Le competizioni tra scuole superiori sono numerose anche se ancora non esiste un vero e proprio campionato italiano, ma sono sicuramente sufficienti ad incoraggiare un'attività che gli studenti sembrano già amare molto.

 

COMUNICATO