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04/05/2000 

A Bologna la Fiera del libro per ragazzi

a cura di Roberta De Cicco


Anche l’editoria per ragazzi punta alla multimedialità. A Bologna alla Fiera del libro per Ragazzi, infatti, quest’anno si è notata la presenza massiccia di CD Rom affiancati ai tradizionali libri. Nuove tecnologie consentono anche veri e propri sistemi integrati fra computer e libro. Come nel caso di un innovativo libro che si sostituisce alla tastiera.

Molte case editrici stanno puntando proprio sui new media per arricchire e diversificare la propria offerta, tendendo sempre di più alla convergenza tra libro, giocattolo e software. E anche i produttori di giocattoli. Anche la più famosa industria di mattoncini giocattolo si adegua e, accanto ad altri prodotti editoriali, presenta dei videogiochi ispirati al mondo delle costruzioni.

Sempre più numerose, poi, le proposte nel campo dell’ edutainment, ovvero dei prodotti che uniscono all’intrattenimento anche finalità educative. E proprio a questo tipo di prodotti appartengono i vincitori del Bologna New Media Prize 2000, il premio che la Fiera del Libro per Ragazzi assegna ai migliori titoli di editoria multimediale usciti nell’ultimo anno. Come sottolinea, Warren Buckleitner della Children’s Software Revue, nonché coordinatore della giuria del New Media Prize, la selezione di prodotti scelti ha ormai raggiunto un livello altissimo:
“Il New Media Prize di Bologna vuole individuare i migliori software realizzati nel mondo. I titoli vincitori, in mostra qui, sono stati selezionati tra più di 700 opere.” “I prodotti che abbiamo scelto rappresentano il futuro del multimedia educativo, perché colpiscono l’immaginazione, sono molto coinvolgenti per i bambini e soprattutto li stimolano a pensare in modi completamente nuovi.”

Alphabet è il cd rom che ha vinto nella categoria Miglior adattamento da un libro. Si tratta di uno stimolante itinerario nel mondo della scrittura, realizzato dall’artista polacca Kveta Pakovska. Un modo sicuramente nuovo per giocare con le lettere e la creatività.

Redbeard’s Pirate Quest è invece un giocattolo – software. Si basa sull’interazione fra un cd rom e un giocattolo: una nave pirata connessa al computer attraverso la porta seriale della tastiera. La nave e il suo equipaggio appaiono sullo schermo in versione virtuale. Quando gli oggetti reali vengono spostati, l’azione si ripete sul monitor.

Il cd rom Pit Droids della Lucas Learning presenta una serie di test di difficoltà crescente. Si tratta di programmare dei robot in modo che si muovano sulla strada giusta attraverso gli ostacoli. Sotto forma di gioco, prosegue Buckleitner, i ragazzi affrontano veri e propri esercizi logici:
“Si sa quanto sia essenziale per i bambini capire i processi logici. Il pensiero logico–matematico è molto importante per la formazione, anche perché è alla base dei linguaggi di programmazione del computer. Le attività offerte da Pit Droids, che sfrutta l’ambiente grafico di Guerre Stellari, rendono divertente l’apprendimento di questi concetti. È un programma adatto per ragazzi dai 10 anni che può piacere anche agli adulti. Richiede senz’altro una certa intelligenza e ho dovuto usare il cervello per riuscire ad andare avanti nel gioco!”.

Da segnalare infine Intel Play Me2Cam Fun Fair, premiato per la categoria Migliore innovazione. Una videocamera riprende il giocatore e la sua immagine appare sullo schermo come protagonista del gioco, per esempio una discesa con gli sci. Invece di usare il mouse o la tastiera si usa direttamente il proprio corpo e muovendosi davanti al monitor si evitano gli ostacoli. Un software a basso costo che guida i bambini a sperimentare, in modo molto intuitivo, una interattività che coinvolge tutto il corpo. Da provare anche in compagnia.

 

 

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