"Andare a scuola sarà come girare un film"
Apre i battenti Altrascuola,
uno spazio Internet dove insegnanti e studenti imparano a fare
lezione con le nuove tecnologie
di Eleonora Giordani
Le conferenze dedicate a scuola e multimedialità e la miriade
di pagine web che si occupano di didattica, spesso rischiano di
non rispondere alla più semplice ed urgente domanda degli
insegnanti alle prese con le nuove tecnologie: come si fa,
all'atto pratico, lezione con il computer?
Per questo un gruppo di esperti ha dato vita ad Altrascuola,
un sito concepito per rendere l'insegnante protagonista e
fornirgli alcuni strumenti per progettare i propri percorsi
didattici multimediali. Se tutti infatti sono d'accordo che è
giusto e necessario servirsi in classe del materiale informatico,
è altrettanto vero che accendere un pc, inserire un cd-rom o
utilizzare programmi di videoscrittura non basta per costruire un
esercizio utile ai fini della formazione complessiva dei ragazzi.
Forse molti docenti ancora non sanno che per fare un ipertesto non
è necessario ricorrere a strumenti professionali complicati ma
esistono software appositamente studiati per essere usati da
studenti (e quindi anche professori) alle prime armi. Passare
dalla cattedra al laboratorio può essere semplice anche per un
insegnante senza particolari abilità tecniche ma è fondamentale
elaborare a monte un progetto solido, stabilire e coordinare le
mansioni di ogni studente.
"Prima di arrivare in un'aula multimediale, bisogna
reimpostare tutti i criteri di una lezione - spiega Stefano Penge,
uno dei responsabili del progetto. - Questo vuol dire modificare
le metodologie tradizionali dell'insegnamento e organizzare il
lavoro di gruppo, ripartire i compiti, per una progettazione
partecipata degli studenti al prodotto finale. Che non è
d'altronde un prodotto definitivo, ma aperto ai contributi degli
utilizzatori. Insomma, quella che viene dal multimedia è una
conoscenza creata e condivisa da tutti, sulla quale si può agire.
A differenza di quanto avviene con il libro, dove la trasmissione
dell'informazione è univoca e segue il percorso
autore-editore-lettore. Fare un ipertesto è come girare un film:
c'è il regista, lo sceneggiatore, l'operatore, il fonico, gli
attori… Solo che alla fine gli spettatori possono intervenire
sulla pellicola".
Su Altrascuola sono inseriti materiali selezionati,
segnalazioni ragionate, esempi significativi, modelli sperimentati
di lezioni pronte per l'uso e descritte in dettaglio, con le ore
di lavoro necessarie ad ogni fase del programma. Ecco allora la "Mappa
interculturale della città", un'attività rivolta ai
ragazzi dagli 8 ai 12 anni che porta alla realizzazione di una
cartina interattiva con il software "MioMondo Web".
La proposta è di svolgere, come hanno già fatto quattro
scuole romane, una ricerca sulla presenza straniera nella propria
città, nelle varie espressioni in cui essa si manifesta. Si parte
dall'esperienza diretta dei ragazzi sulle differenze culturali,
che può andare dalla conoscenza dei vicini di casa alle notizie
lette su giornali e sentite in televisione; si analizzano i dati
tratti da fonti ufficiali sull'immigrazione e si individuano sulla
mappa della città le zone in cui ci sono i segni della
multiculturalità: spazi aggregativi, edifici o luoghi legati alle
tradizioni religiose, al lavoro, alle abitudini alimentari.
Vengono effettuate riprese in esterno ed interviste da inserire
poi nell'ipertesto insieme alle analisi e ai commenti degli
studenti. Un itinerario pluridisciplinare che tocca la geografia,
le scienze sociali, lo studio del linguaggio audiovisivo, oltre a
quello digitale. Ma ci sono anche lezioni che sfruttano le
capacità combinatorie dell'informatica per stimolare la scrittura
creativa, estraendo per esempio dal dizionario parole che rimano
tra loro ma appartengono a campi semantici diversi e facendole
diventare il punto di partenza per storie e filastrocche, come
suggeriva la "Grammatica della fantasia" di Gianni
Rodari.
Sono tracce. Gli insegnanti possono usarle così come sono o
andare in un'altra sezione di Altrascuola, chiamata "Ambiente
di apprendimento digitale" e prelevare software per
creare i propri corsi online, con contenuti originali. E sempre
sul sito troveranno uno spazio per la riflessione e il confronto,
segnalazioni di eventi e novità nel mondo delle tecnologie
educative, la presentazione di software dedicati alla costruzione
della conoscenza in classe, risorse per costruire ipertesti ma
anche per il sito web della scuola, schede bibliografiche,
indirizzi per gli acquisti online, informazioni sugli archivi
specializzati nella didattica, consigli, trucchi, indirizzi e
offerte per l'hardware. E una raccolta di giochi che fanno
lavorare il cervello divertendosi. Il tutto, aggiornato
settimanalmente.
Gli autori del progetto sono gli stessi che hanno fondato nel
1995 la società Lynx
, una casa editrice elettronica specializzata nella produzione di
software didattici. Il gruppo è nato intorno al professor Roberto
Maragliano e alla facoltà di scienze dell'educazione
dell'Università di Roma 3. I suoi componenti provengono da
esperienze diverse: "C'è chi ha fatto grafica, chi cinema,
chi l'insegnante. Io per esempio vengo da Filosofia. - dice ancora
Stefano Penge - Ma eravamo tutti accomunati dal desiderio di
sperimentare le applicazioni delle nuove tecnologie nei processi
dell'apprendimento infantile. Poi abbiamo deciso di uscire
dall'Università, dove non c'erano le risorse per realizzare
prodotti finiti e ci siamo lanciati in questa avventura della
creazione di software. All'epoca il mercato delle Ict rivolte ai
bambini era praticamente inesistente in Italia". Eppure Lynx
continua a vivere benissimo e con Altrascuola ha deciso di mettere
in Rete la propria esperienza fornendo dimostrazioni concrete agli
insegnanti e alle loro classi.
Altrascuola
"Mappa
interculturale della città"
Lynx
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