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Multimedialità per il multilinguismo

Lanciato ufficialmente l'Anno europeo delle lingue, con i programmi interattivi per imparare a conoscere la nostra ricchezza linguistica e culturale

di Eleonora Giordani

Quasi il 50 per cento dei cittadini europei conosce unicamente la propria lingua madre. Chi parla una seconda lingua in genere preferisce l'inglese (41 per cento) ma mentre l'80 per cento degli svedesi sa farsi capire a Londra, solo il 39 per cento degli italiani riesce a fare altrettanto. Questi i risultati, non molto incoraggianti a dire il vero, di una recente indagine della Commissione europea da poco pubblicati online  e annunciati da Viviane Reding, Commissario europeo per l'Educazione e la Cultura, in occasione del lancio ufficiale dell'Anno europeo delle lingue (Ael) a Lund in Svezia.

Il messaggio centrale dell'Anno europeo è molto semplice: imparare le lingue apre molte porte e tutti possono farlo. Per questo i progetti che verranno finanziati durante l'anno devono avere come priorità quella di far conoscere le diversità linguistiche al maggior numero di persone possibile. "Sono privilegiate le iniziative che danno risalto alle lingue minoritarie, come il greco e l'albanese per esempio, o anche alla diffusione del linguaggio dei segni" ci ha spiegato Nicola Pisani, responsabile per l'Ael dell'Irrsae Lazio, l'organo nazionale di coordinamento per il settore non universitario. "Finora sono stati approvati solo due progetti italiani, la Fiera delle lingue, un sito Internet già attivo cui corrisponde una manifestazione che si terrà a maggio, e un progetto per il plurilinguismo coordinato dall'Irrsae Lombardia".

"Le nuove tecnologie della comunicazione sono uno strumento prezioso per l'apprendimento delle lingue straniere e possono apportare un sostegno importante agli insegnanti delle zone rurali o negli istituti in cui ci sono poche risorse umane" ha dichiarato la Reding durante il suo discorso d'apertura. A Lund si è inaugurato il sito Internet dell'Ael  e sono stati mostrati i progetti multimediali varati per l'occasione.

Una delle iniziative più interessanti è senz'altro il "Web Quiz" messo a punto dal tedesco Goethe Institute insieme ad altri partner europei. Si tratta di un concorso a premi sotto forma di gioco interattivo, dove si imparano le lingue e la cultura degli altri paesi divertendosi. Dopo aver scelto una idioma, bisogna rispondere alle domande che vengono formulate in questa lingua relative ad un argomento, grazie anche all'aiuto di videoclip, file audio, disegni animati. I quiz in italiano per esempio, sono sui film di Totò e quelli in spagnolo sul Don Chisciotte. Alla fine di ogni percorso si inviano i risultati ad una commissione, sempre per via telematica e i vincitori finali potranno andare in viaggio studio all'estero.

Tra i progetti al nastro di partenza troviamo "Dialang", che propone ai cittadini europei di testare online le proprie conoscenze nelle 11 lingue della Comunità oltre che in irlandese, norvegese e islandese. Lettura, scrittura, comprensione orale, grammatica e vocabolario sono passate in rassegna attraverso test gratuiti sul sito Internet, per poi arrivare ad una diagnosi del proprio livello. Il progetto è frutto della collaborazione tra una ventina di centri europei per lo studio delle lingue e ha ricevuto il sostegno della Commissione. Per ora sono ancora in corso i test pilota, cui si può partecipare iscrivendosi negli appositi centri nazionali, ma presto tutti potranno misurare in Rete le proprie capacità.

L'Università di Uppsala in Finlandia invece è l'animatrice di "Linguatic" un sito costruito per apprendere ed insegnare le lingue usando le nuove tecnologie. Una risorsa ricchissima soprattutto per i docenti, dato che si trovano numerosissime testimonianze di esperienze dirette. Svedese, portoghese, italiano, francese, spagnolo, inglese e tedesco le lingue di lavoro. Le varie rubriche offrono proposte pedagogiche e piste di ricerca, una serie di contributi sull'impiego delle videoconferenze e segnalazione di siti web.

Navigando insomma, si può imparare a comunicare con tutti. Quella dell'Anno europeo delle lingue è una scommessa importante sia dal punto di vista della didattica che per quanto riguarda la conoscenza dell'altro e la solidarietà. E ancora una volta le nuove tecnologie si rivelano uno strumento prioritario per vincere la sfida. Anche per questo si terrà a Bruxelles a marzo un incontro istituzionale sull'e-learning in cui industriali del multimedia ed esperti di didattica presenteranno insieme ai responsabili politici dei vari paesi dell'Unione gli strumenti informatici più all'avanguardia nel settore.

Anno Europeo delle Lingue
Coordinamento italiano Ael

"Web Quiz" 
"Dialang"
"Linguatic"
"Fiera delle lingue"