"L'immagine
classica del Web, una struttura a ragnatela per cui da qualunque
punto si inizia la navigazione è possibile attraversare
rapidamente tutta la rete, non è del tutto esatta. Qualcosa è
cambiato". È quanto sostiene il vicepresidente del settore
ricerca di Altavista,
Andrei Broder, autore di uno studio, promosso anche da Compaq
e Ibm, da cui
emerge che la mappa del cyberspazio somiglia a una cravatta a
farfalla, segnata da confini che rendono difficile o addirittura
impossibile la navigazione da un punto all'altro. Lo studio si
basa sull'analisi di oltre 1,5 miliardi di link su più di 200
milioni di pagine web. La "cravatta" è formata da tre
strutture, il nodo e i due fiocchi, e da una quarta più piccola
regione di pagine che non sono connesse al modello centrale, la
cravatta a farfalla. Al centro c'è il nodo, il cuore della rete,
una struttura interconnessa navigabile passando da un link
all'altro. Il fiocco a sinistra consiste in pagine di "origine"
da cui gli utenti possono raggiungere il nodo, ma a cui non si
può arrivare dal nodo. Si tratta di nuove o oscure pagine web
che non hanno ancora attratto l'attenzione della comunità dei
naviganti (proprio perché nessun link del cuore porta a loro )
o che sono linkabili solo da altre pagine della stessa area. Il
fiocco di destra consiste in pagine "terminali"
attivabili dal cuore ma che non contengono link ad esso diretti.
"Si tratta di siti commerciali - spiega Broder - che non
hanno interesse a tornare al cuore". La regione finale è
quella delle pagine non connesse alla cravatta. Sono collegate
alle pagine di origine o di termine ma esterne al nodo.
Colpiscono anche le misure delle diverse aree. Il nodo occupa un
terzo del totale, i fiocchi un quarto e le pagine disconnesse un
quinto. "Continueremo la ricerca - conclude Broder - per
capire e seguire l'evoluzione del web. Vedremo se rimarrà una
cravatta a farfalla o se assumerà delle forme diverse". (Infotoday) |