Il caso della
custodia contesa di Elian Gonzales, divenuto un affare
internazionale tra Cuba e Stati Uniti, trova sempre più spazio
sul web. Vari siti giornalistici, tra cui quello della Cnn,
offrono una ricostruzione della storia del bambino e della
vicenda giudiziaria che lo vede protagonista. Tra le pagine web
che si schierano a favore del ritorno del piccolo Elian a Cuba
molte sono, ovviamente, dell'Isola. Il giornale Granma
International, ad esempio, ha un'ampia sezione dedicata alla
controversia, intitolata "Rapimento a Miami", in cui
viene riportata anche la posizione di Fidel Castro, intervistato
sulla questione lo scorso dicembre dall'Nbc. Anche il governo
cubano ha aperto un sito
in spagnolo per sostenere i diritti del padre di Elian e il
ritorno del bambino a casa. Su Sendelianhome.com,
invece, si può firmare una petizione elettronica per far sì
che il piccolo Elian, che ha già perso la madre, possa
ricongiungersi con l'unico genitore rimastogli. Anche i contrari
al rimpatrio usano il mezzo telematico per sostenere il loro
punto di vista. Gli attivisti di Liberty
for Elian, ad esempio, si battono affinché il bambino possa
rimanere negli Stati Uniti e anche i nemici del regime castrista
di NoCastro.com
hanno aperto una finestra sul caso per affermare che i diritti
umani del minore verrebbero violati se fosse rispedito in un
paese non democratico. Tutti i domini col nome del bambino -
eliangonzales.com, .org, e .net - sono stati registrati dalla
stessa persona, Jesus Lizarazo, un cittadino del Maryland, ma
sono rimasti inutilizzati. L'uomo ha ricevuto proposte di
acquisto milionarie e ha assicurato che se decidesse di vendere
tali nomi di domino devolverebbe parte del ricavato al
protagonista della vicenda. (Salon.com) |