Il caso Microsoft
si avvia alla conclusione e mentre i sostenitori dell'antitrust
vorrebbero dividere la società di Redmond in due società concorrenti,
centinaia di piccole e medie aziende software si augurano, per il
proprio interesse, che l'assetto della compagnia rimanga invariato. Il
successo di molte aziende, infatti, è strettamente legato all'allenza
strategica con la Microsoft. Ad esempio la Crystal
Graphics, azienda software californiana che lo scorso anno, lavorò
con la società di Gates per migliorare l'interfaccia grafica di
Powerpoint, arricchendolo con effetti di animazione in 3-D. "Grazie
a Powerpoint - ha dichiarato il presidente della società, Robert J.
Courtney Jr - nel 99 abbiamo raddoppiato le nostre entrate e prevediamo
incrementi anche per quest'anno. Il fatto che la Microsoft possieda il
90 per cento del mercato aiuta una società come la nostra". Se
Windows fosse soltanto uno dei tanti programmi operativi, la Crystal
Graphics dovrebbe fare i conti con i costi della creazione di molteplici
programmi grafici. Certo, le società e gli utenti Microsoft lamentano
le centinaia di bug del sistema Windows, i suoi costi, e l'arroganza che
ha permesso alla società di Bill Gates di imporsi sul mercato mondiale.
"Molte società hanno scelto di nuotare al fianco dello squalo
Microsoft per non essere inghiottite" sostiene Roger Lanctot,
analista software. Lo stesso successo di Microsoft si basa in parte su
un sistema di interrelazione con altre società, per cui il gigante di
Redmond e i suoi "satelliti" spingono i consumatori ad
acquistare le ultime versioni l'una dei prodotti dell'altra. Per questo
la Microsoft ogni anno destina ben 100 milioni di dollari in corsi di
perfezionamento, manifestazioni e supporti tecnici gratuiti per le
società satellite. Al contrario le compagnie che lavorano per la Apple
o per entrambi i gruppi, si augurano che la causa antitrust non tanto
provochi la divisione della società, ma la costringa a rendere pubblico
il codice di Windows, una sorta di Dna del programma, per mettere in
grado anche le altre compagnie di competere con Microsoft. E sebbene il
monopolio di Microsoft verrebbe a cadere, il valore di Windows come
standard informatico non sarebbe intaccato.(Los Angeles
Times)
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