Tutti i computer per reti aziendali - quattro linee di
server - prodotti da Ibm
saranno configurati per essere compatibili col sistema operativo Linux.
L'iniziativa del gigante dell'hardware dimostra che la nuova piattaforma
è ormai considerata una valida alternativa a Unix e Windows NT. Linux
è una piattaforma "open source" in cui, cioè, è possibile
accedere ai codici di programmazione e modificarli. E' proprio questa
caratteristica a renderlo un prodotto particolarmente idoneo al
commercio elettronico in quanto i programmatori hanno la facoltà di
scrivere applicazioni adattabili a diversi tipi di macchine e di
funzioni. Anche se Ibm non rinuncerà, almeno per il momento, a valersi
dei due più noti sistemi operativi per reti aziendali, questa manovra
pone la società su un fronte opposto rispetto a Sun e Microsoft che
sono, invece, favorevoli alle formule proprietarie. James Sciales,
portavoce Ibm, conferma: "crediamo che gli standard aperti
costituiscano la chiave per l'Internet della prossima generazione e
scommettiamo su Linux". L'azienda di Armonk ha già sperimentato
negli scorsi due anni collaborazioni con Red Hat, Caldera e TurboLinux,
che distribuiscono il prodotto, e con LinuxCare, che fornisce assistenza
e servizi agli utenti Linux.(Associated Press) |