Roma,10 Agosto 2000
ore 14:00

La Francia accusa l'Ibm di usare prodotti cancerogeni

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Il gigante dell'informatica americano Ibm è nell'occhio del ciclone in Francia per aver fatto usare per anni senza alcuna protezione in diverse fabbriche dei solventi agli eteri di glicolo, presumibilmente cancerogeni. I Verdi francesi hanno domandato l'apertura di un'inchiesta giudiziaria. "Decine di migliaia di lavoratori potrebbero essere stati intossicati - dicono - gli eteri tossici vanno proibiti e le vittime indennizzate". I primi a indagare su un possibile legame tra gli eteri di glicolo da una parte e il cancro o alcune malformazioni fetali dall'altra, sono stati gli avvocati che rappresentano alcuni dipendenti di uno stabilimento Ibm dello stato di New York ammalati di cancro. I lavoratori sono convinti che la loro malattia sia provocata dagli eteri di glicolo e i loro avvocati sono venuti a cercare conferme nello stabilimento Ibm di Corbeil-Essonnes (alla periferia di Parigi) e in quelli dei suoi appaltatori di servizi. E di riscontri ce ne sono stati eccome: vari operai che erano stati in contatto prolungato con i famigerati eteri di glicolo e hanno avuto tumori si sono fatti vivi. Tra loro Mina Lamrani, che ha lavorato dal 1982 al 1989 alla Soprelec, azienda che preparava i solventi per Ibm. "Dovevamo riempire bottiglie di glicolo da vari litri - dice la donna - senza protezioni, né alcuna forma di areazione dei locali". Il figlio di 16 anni della signora Lamrani è nato con una tremenda malformazione alla faccia: ''il lato sinistro del suo viso sta morendo lentamente". Per ora Ibm tace ma già un ex dirigente dello stabilimento di Corbeil denuncia: "Al mio arrivo nel 1965 segnalai che qualcosa non andava". L'uomo insistette per anni perché fossero adottate misure di protezione concrete per i dipendenti a contatto con i prodotti chimici. Fu trasferito più volte e infine fu mandato in prepensionamento nel 1989. (Ansa) 

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