Roma, 10 febbraio 2000

Disabili: niente barriere nell'architettura del Web

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Varie associazioni di disabili negli Stati Uniti chiedono al governo federale una legislazione che imponga agli operatori Internet di rendere i siti accessibili anche a utenti con handicap. Fanno appello a un articolo della legge "American with disabilities Act" (Ada) che prescrive che tutte le "strutture pubbliche" siano accessibili anche ai disabili, interpretando come struttura pubblica qualunque esercizio o servizio aperto al pubblico. Per alcuni esperti, invece, l'espressione "strutture pubbliche" non può essere applicata ai provider o ai siti privati. Elizabeth Dorminey, avvocato presso un prestigioso studio di Athens in Georgia, sottolinea che tutti gli esempi di "strutture pubbliche" citati nella legge fanno riferimento a luoghi fisici.

Anche Dennis Hayes, presidente dell'associazione americana degli operatori Internet, ritiene che l'applicazione delle norme Ada ai serivi web non funzionerebbe e che il Congresso dovrebbe invece investire nella sensibilizzazione delle imprese. Una delegazione di disabili guidata dal World Wide Web Consortium (W3C) ha portato il caso di fronte alla commissione affari costituzionali. Entro il prossimo mese il governo presenterà una proposta di legge che obbliga tutti i siti istituzionali a fornire, in aggiunta al testo, il supporto audio e a eliminare scritte in movimento, animazioni e modalità touch screen. Sembra, comunque, che anche le imprese apporteranno qualche cambiamento, soprattutto dopo la causa intentata dalla Federazione nazionale dei ciechi contro America Online perché il provider non è compatibile col software di lettura ad alta voce che consente ai non vedenti di ascoltare il contenuto dei testi scritti. Judy Brewer, che dirige il programma internazionale per l'accessibilità del Web ai disabili del W3C (Web accessibility initiative international program) ha detto che Internet rappresenta un grande potenziale per l'impiego dei disabili e che chi manca nella progettazione a favore dei disabili manca un'occasione storica. "Il Web eccelle come mezzo ad alta accessibilità" - conferma Tim Berners-Lee, colui che è considerato il padre del World Wide Web - "un computer è in grado, infatti, di rappresentare automaticamente la stessa informazione in modi diversi secondo i bisogni degli utenti". (Newsbytes)

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