Divieto permanente di tassare l'accesso alla rete, tagli del 3 per
cento sulle tasse federali imposte alle aziende di telecomunicazioni,
abolizione delle tasse sulle vendite di libri e dischi sia tramite
Internet che in libreria, in cambio al diritto per i governi locali di
imporre tasse sul commercio elettronico. È questa in sintesi la
proposta avanzata dai giganti dell'e-commerce e dell'informazione membri
della Commissione federale sul commercio elettronico Usa (), incaricata
di regolamentare la scottante materia di come tassare le transazioni
effettuate su Internet. Charles
Schwab, America Online,
Mci Worldcom, Att,
Time Warner
e Gateway hanno
invocato semplificazione e snellimento delle procedure di tassazione
mentre i governi locali, preoccupati per il calo delle entrate dei
negozi tradizionali di fronte alla concorrenza degli shop virtuali,
chiedono di poter imporre dei vincoli. In base ad una decisione della
Corte Suprema degli Stati Uniti, i governi infatti non possono tassare
vendite operate al di fuori dei loro confini, ad eccezione del caso in
cui l'azienda in questione abbia una sede legale all'interno dello Stato
di chi acquista. (Idg) |