Roma, 10 gennaio 2000

 L'india si candida a superpotenza del software

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L'India va in cerca di investimenti stranieri per lanciare il settore hi-tech. Il ministro per l'Informazione Tecnologica Pramod Mahajan, all'apertura dei tre giorni di summit sul business globale domenica 9 gennaio, ha chiesto l'aiuto dei privati e degli investitori stranieri per promuovere lo sviluppo delle strutture tecnologiche e delle telecomunicazioni. Sebbene l'India sia rimasta indietro nella rivoluzione informatica "siamo sulla strada giusta per diventare una superpotenza nel settore software, grazie alla nostra squadra di talento".

Il ministro ha ammesso la necessità di potenziare le infrastrutture per sviluppare le nuove tecnologie. "Dove c'è volontà c'è possibilità", ha detto, sottolineando l'importanza di promuovere il settore telefonico "cuore della rivoluzione telematica". Le compagnie telefoniche locali dovranno ridurre i costi delle chiamate Internet e si dovrà sviluppare la rete satellitare, per garantire ovunque l'accesso alla rete. "L'India ha 20 milioni di linee telefoniche e 10 milioni di case con la televisione ma senza telefono. Dobbiamo trovare il modo di introdurre Internet via cavo in dieci milioni di case". 20 milioni di linee per una popolazione di quasi un miliardo.

I portavoce di compagnie internazionali hanno chiesto l'abbattimento del monopolio di stato sui servizi di telecomunicazioni e una maggiore apertura alla concorrenza straniera. "L'India ha bisogno di aprire il mercato alla competizione internazionale" ha sottolineato il fondatore della Sun Microsystems, mentre le acquisizioni straniere sono state indicate dalla Infosys come le strategie vincenti per le società indiane Mahajan ha annunciato che l'India adotterà leggi flessibili per Internet nella sessione parlamentare che si terrà il prossimo inverno. (France Press)

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