L'India va in cerca di investimenti stranieri per
lanciare il settore hi-tech. Il ministro per l'Informazione Tecnologica
Pramod Mahajan, all'apertura dei tre giorni di summit sul business
globale domenica 9 gennaio, ha chiesto l'aiuto dei privati e degli
investitori stranieri per promuovere lo sviluppo delle strutture
tecnologiche e delle telecomunicazioni. Sebbene l'India sia rimasta
indietro nella rivoluzione informatica "siamo sulla strada giusta
per diventare una superpotenza nel settore software, grazie alla nostra
squadra di talento".
Il ministro ha ammesso la necessità di potenziare le
infrastrutture per sviluppare le nuove tecnologie. "Dove c'è
volontà c'è possibilità", ha detto, sottolineando l'importanza
di promuovere il settore telefonico "cuore della rivoluzione
telematica". Le compagnie telefoniche locali dovranno ridurre i
costi delle chiamate Internet e si dovrà sviluppare la rete
satellitare, per garantire ovunque l'accesso alla rete. "L'India ha
20 milioni di linee telefoniche e 10 milioni di case con la televisione
ma senza telefono. Dobbiamo trovare il modo di introdurre Internet via
cavo in dieci milioni di case". 20 milioni di linee per una
popolazione di quasi un miliardo.
I portavoce di compagnie internazionali hanno chiesto l'abbattimento
del monopolio di stato sui servizi di telecomunicazioni e una maggiore
apertura alla concorrenza straniera. "L'India ha bisogno di aprire
il mercato alla competizione internazionale" ha sottolineato il
fondatore della Sun
Microsystems, mentre le
acquisizioni straniere sono state indicate dalla Infosys
come le strategie vincenti per le società indiane Mahajan ha annunciato
che l'India adotterà leggi flessibili per Internet nella sessione
parlamentare che si terrà il prossimo inverno. (France
Press)
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