Roma, 08 maggio 2000
ore 10:45

Un click per appoggiare la libertà di stampa

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Utenti Internet di tutto il mondo hanno espresso il loro appoggio e la loro solidarietà a chi ha il compito di ricercare e diffondere l'informazione. Un click per protestare contro la repressione dei giornalisti, che in alcuni paesi subiscono intimidazioni, torture, prigionie e nei casi più gravi la morte. L'iniziativa è partita da Reporters sans Frontières (Reporters without Borders) di Parigi come parte del World Press Freedom Day che ha registrato un totale di 27.852 hits nell'arco di sole tre ore. I risultati della campagna on line saranno presentati dal segretario generale dell'Onu all'assemblea che si terrà a dicembre. Anche Amnesty International ha partecipato all'iniziativa, pubblicando on line un appello ai governanti perché garantiscano libertà di espressione e pongano fine a torture e ucisioni di reporter. "Alcuni governi - si legge sul sito di Amnesty - continuano a controllare e a sopprimere l'informazione violando i diritti umani di chi ha il compito di diffonderla". L'organizzazione cita dei casi di intimidazione e tortura in Aceh, Indonesia; Bosnia-Herzegovina; Iran, Congo e Bolivia. E secondo una ricerca relativa allo scorso anno condotta da Reporters sans Frontières il numero dei giornalisti uccisi per il loro lavoro è aumentato rispetto al passato. La libertà di stampa non esiste in ben 20 paesi, e in altri 70 subisce delle restrizioni. 36 i giornalisti uccisi nel corso del loro lavoro o per le loro opinioni, 446 quelli arrestati e 653 i minacciati. (Computercurrents)

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