Alla denuncia di un gruppo di cybernauti americani contro il software
Aol 5.0 lanciato da American
Online, si aggiungono le proteste degli esperti di Eco,
l'associazione tedesca che raccoglie numerosi internet provider. Il
programma di Aol interferirebbe con altre applicazioni presenti nel
sistema, impedendo il collegamento alla rete tramite altri fornitori di
accesso. E mentre la società guidata da Steve Case continua a smentire
le accuse, Eco ha incoraggiato gli utenti a contattare tramite posta
elettronica il sito dell'associazione per raccontare la propria
esperienza con il software in questione e ha detto che chiederà presto
ad Aol delle spiegazioni. Negli Stati Uniti chiedono 8 miliardi di
risarcimento danni. L'attacco di Eco e la causa intentata negli Stati
Uniti, a nome degli 8 milioni di utenti che hanno subito
malfunzionamenti alla navigazione per colpa di Aol 5.0, e che prevede
una richiesta di risarcimento danni per la somma di 8 miliardi,
rischiano di nuocere all'accordo, secondo voci di stampa in via di
conclusione, tra Aol e la Bertlesmann.
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