L'Italia conta
ben 62mila impianti di ripetizione radiofonica e televisiva. Un
numero molto più elevato rispetto a quello degli Stati Uniti
che ne ha, invece, 8.500. Il dato è emerso da uno studio
pubblicato nel libro "Inquinamento elettromagnetico ad alta
frequenza", edito da Maggioli Editore, dove si denuncia
l'assoluta mancanza di controllo e regolamentazione del settore.
E proprio in questi giorni prende il via un piano di
delocalizzazione dei ripetitori. I "grappoli" di
antenne che mettono a rischio il paesaggio italiano e minacciano
la salute degli abitanti con il pericolo onde verranno eliminati
da quattordici località sparse in sei regioni italiane (Friuli
Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Molise).
La regione maggiormente interessata da questo piano è il Lazio
dove per molti anni le associazioni hanno combattuto perché
fosse presa una decisione in tal senso. Già nel gennaio del '99
il governo aveva varato un provvedimento contro l'elettrosmog
causato da ripetitori TV e GSM nel quale era previsto un limite
massimo di inquinamento pari a 20 volt al metro. (Ansa) |
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