Harris Interactive, la piu' grande societa' americana di ricerche di mercato online, ha
intentato una causa contro i principali provider di Internet. Tra questi figurano America Online (Aol), Hotmail, BellSouth, Juno Online e Qwest, accusati di aver bloccato le e-mail per le sue ricerche di marketing, confondendole con semplici pubblicita'. Harris sostiene che tutti i provider incriminati partecipano al Realtime Blackhole List, un servizio gestito da Mail Abuse Prevention System (Maps), una societa' fondata tre anni fa, capace di individuare e bloccare le e-mail abusive, chiamate 'spam'. I fornitori Internet sottoscrivono a Maps per salvaguardare i propri clienti dalla miriade di e-mail pubblicitarie che bombardano ogni giorno la Rete. La compagnia di ricerche di mercato, che peraltro fornisce un servizio utile anche ai consumatori, afferma di non spedire posta non desiderata e, inoltre ogni persona puo' scegliere tra diverse opzioni per partecipare o meno alla compilazione di questionari.
La Corte Distrettuale americana, a cui e' stata presentata la denuncia, ha ingiunto di rimuovere il blocco delle e-mail e di pagare un indennizzo.
(ANSA) |
