Roma,01 Agosto 2000
ore 15:00

Clonazione. Marino, non perdiamo di vista l'essere umano

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Non sorprende la notizia della clonazione, ne' del fatto che adesso si sia pronti ad avviarla sugli embrioni umani, ma "bisogna stare attenti a non perdere di vista l'essere umano". Lo afferma Ignazio Marino, professore di chirurgia all'Università di Pittsburg, in un articolo che viene pubblicato oggi sul quotidiano Il Popolo. Secondo Marino "ciò che crea contrasto tra scienza e morale, fede e medicina, è che si possa pensare di modificare l'esistenza stessa dell'essere umano. La clonazione dell'uomo, o in questo caso delle cellule embrionali, è un punto di arrivo di un filone di ricerca avviato anni fa". Marino ha sottolineato che dal punto di vista scientifico, "è evidente che la riproduzione in laboratorio di tessuti ed organi apra nuove possibilità straordinarie nelle differenti applicazioni terapeutiche, e l'esempio per me più familiare è quello dei trapianti che possono essere definiti come un'eccezionale risorsa terapeutica. Comunque -ha proseguito Marino- non si può pensare di aprire un varco alla manipolazione della vita e poi credere che si potrà progressivamente regolamentare lo straordinario volume di ricerca pubblica e soprattutto privata che ne seguirà. Se la Gran Bretagna decidesse di dare il via alla clonazione -ha concluso- per la produzione di tessuti ed organi, tutte le altre nazioni del mondo saranno spinte ad adeguarsi". (Ansa)

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