Non sorprende la
notizia della clonazione, ne' del fatto che adesso si sia pronti ad
avviarla sugli embrioni umani, ma "bisogna stare attenti a non
perdere di vista l'essere umano". Lo afferma Ignazio Marino,
professore di chirurgia all'Università di Pittsburg, in un articolo
che viene pubblicato oggi sul quotidiano Il Popolo. Secondo Marino
"ciò che crea contrasto tra scienza e morale, fede e medicina,
è che si possa pensare di modificare l'esistenza stessa dell'essere
umano. La clonazione dell'uomo, o in questo caso delle cellule
embrionali, è un punto di arrivo di un filone di ricerca avviato anni
fa". Marino ha sottolineato che dal punto di vista scientifico,
"è evidente che la riproduzione in laboratorio di tessuti ed
organi apra nuove possibilità straordinarie nelle differenti
applicazioni terapeutiche, e l'esempio per me più familiare è quello
dei trapianti che possono essere definiti come un'eccezionale risorsa
terapeutica. Comunque -ha proseguito Marino- non si può pensare di
aprire un varco alla manipolazione della vita e poi credere che si
potrà progressivamente regolamentare lo straordinario volume di
ricerca pubblica e soprattutto privata che ne seguirà. Se la Gran
Bretagna decidesse di dare il via alla clonazione -ha concluso- per la
produzione di tessuti ed organi, tutte le altre nazioni del mondo
saranno spinte ad adeguarsi". (Ansa) |