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Smau cambia rotta e approda nel Mediterraneo

Da sistema fieristico a operatore culturale nel settore new economy. Questi gli intenti di Antonio Emmanueli neo eletto presidente del prestigioso evento dedicato all' Information & Communication Technology

A cura di MediaMente Rai Educational


In che direzione sta andando Smau?

Si tratta di un operatore culturale che cerca di facilitare il business del mercato dell' Information & Communication Technology in Italia mettendo a confronto, in modo consapevole e interpretandone le esigenze, la domanda e l'offerta. In vari ambiti è conosciuto da tutti per la grande manifestazione milanese, ma in un momento così critico per l'evoluzione nel contesto nazionale della new economy la sede milanese non ci bastava più e abbiamo preso la decisione di fare passi ulteriori. Se un ente culturale, che ha il business al centro della propria attenzione, si pone il problema di svolgere un ruolo di stimolo in un contesto del sistema paese italiano, è chiaro che Roma diventa una tappa fondamentale nel suo iter di sviluppo per due ordini di motivi. Da un lato la volontà di giocare una partita a livello complessivo, dall'altro l'aspetto che ha caratterizzato il contesto romano che ha visto un'espansione del mercato locale nel Centro Italia, con una dinamica interessante negli ultimi anni anche nell'ambito dell' Information & Communication Technology, e il nascere di fenomeni legati al mondo delle telecomunicazioni. Di conseguenza l'interesse su Roma non diventa un aspetto episodico o geografico, ma un elemento coerente di una strategia di sviluppo.

Come è articolato il sistema culturale che gravita intorno a Smau?

Smau si trova ad operare su un mercato che ha avuto uno sviluppo incredibile. Quando ho cominciato ad interessarmi di Information & Communication Technology, l'argomento riguardava poche migliaia di persone in Italia. Attualmente esiste Smau come grande contenitore di ottobre dove tutte le istanze vengono rappresentate in una occasione ricca di informazione e di apprendimento, ma poi queste si mischiano con l'appuntamento business to business che abbiamo appena tenuto a Milano per le aziende. Un modo di fare business con una valenza competitiva nell'ambito della new economy e con una declinazione geografica ha portato a creare SmauComm Mediterraneo e rientra in questo tipo di strategia. Milano rappresenta senz'altro una parte significativa del mercato nazionale, però non rappresenta assolutamente le istanze che invece riguardano altre parti del paese. Ecco allora che Smau, rimanendo unico nella sua visione, nell'obiettivo che si dà, si articola in vari modi per costruire rapporti fattivi e positivi con le tante sfaccettature che riguardano un mercato italiano di tale ampiezza, di tale profondità e che riguarda segmenti così diversi.

Come siete arrivati a SmauComm Mediterraneo?

Ci siamo dati come obiettivo un ruolo nell'ambito del paese. Una delle vocazioni che all'Italia si attribuisce, e che noi cercheremo di mettere in pratica, è quella di costituire una specie di ponte tra i paesi del Mediterraneo e l'Europa. Per una entità italiana legata ad un business come quello dell'Information and Communication Technology, dove già Smau rappresenta una eccezione poiché è la seconda esposizione in Europa, diventa difficile darsi ruoli forti nei confronti del centro e del Nord Europa, mentre è più facile fare da ponte a tutta una serie di economie in forte sviluppo (che partono da situazioni di ritardo ma che hanno dinamismi interessanti come la Turchia, l'Egitto, il Nord Africa) e favorirle nel contattare l'Europa e nel venire in contatto anche con piccole e medie aziende Italiane con cui costruire alleanze. Abbiamo trovato una vocazione ovvia per una strategia come quella che stiamo sviluppando. Il posizionamento a Roma è coerente con la presenza nella capitale di una serie di riferimenti istituzionali, in una posizione centrale nell'ambito del mediterraneo.

Quel è il ruolo del Paese straniero partner nell'ambito della manifestazione?

Quest'anno sarà la Tunisia a svolgere un ruolo di particolare rilevanza in termini di testimonianza. Nei prossimi anni ci saranno altri paesi e studieremo ulteriori forme di presenza dell'operatore Smau nell'ambito di queste nazioni. Cerchiamo di articolare ulteriormente la modalità di rapportarsi a queste realtà. Ad esempio dobbiamo mettere a punto una strategia per quanto riguarda i Balcani, un'area che è stata interessata da fenomeni distruttivi, ma in cui c'è una grandissima domanda in termini di ricostruzione e di investimento in termini positivi. Ovviamente agganciandoci anche ad altre realtà. Abbiamo, ad esempio, ottimi rapporti con la manifestazione "Tecnorama" a Bari. Dovremmo cercare di specializzare le funzioni delle varie entità espositive proprio per costruire un sistema che sia virtuoso, che dia il massimo di spessore alla azione italiana in questo contesto.

Come è cambiato con Internet il linguaggio di chi fa informazione nelle aziende?

Ha generalizzato l'utenza potenziale, nel senso che mentre prima l'informazione nelle aziende era gerarchizzata, caratterizzata da un basso tasso di flessibilità e di interazione tra i fruitori di informazioni e chi predisponeva l'informazione, oggi invece Internet amplia i confini. È una struttura che non ragiona più solo con chi ne ha organizzato i dati all'interno, ma ragiona con l'esterno a valle e a monte del processo produttivo; mi collego col mercato, costruisco comunità virtuali situate in tutto il mondo ma che rappresentano per me aree di dimestichezza maggiore rispetto a quelle che ho con il mio dirimpettaio. Internet ha dato una valenza fortissima a quella grande disponibilità di informazione che all'interno di tanti ambienti chiusi su se stessi era disponibile ma difficilmente raggiungibile. In Smau impresa si è parlato di questi concetti, si è parlato della memoria del pianeta. Migliaia di pagine che oggi sono su Internet. Tematiche che caratterizzeranno i prossimi anni e che cambieranno radicalmente i nostri costumi lavorativi e le relazioni sociali.

In che modo l'Information Technology sta trasformando la nostra società e i nostri sistemi di comunicazione?

L'Information Technology sta trasformando radicalmente la nostra società perché la convergenza della digitalizzazione ha reso possibile il passaggio dal passato su carta al futuro digitalizzato. Ha reso possibile combinare informazioni in modo tale che il modo di comunicare diventa contenuto stesso di informazione, apprendimento e applicazione. In questo senso è cambiato il rapporto tra chi dà l'informazione e chi la riceve. L'Information Technology in tutti i settori ha modificato tantissimo le opinioni che gli individui hanno avuto a disposizione. É una grande iniezione di libertà nel comportamento individuale; e in questo senso tutte le categorie e i canoni che caratterizzavano la comunicazione sono in buona misura saltati.