L'economia
di Internet darà lavoro a oltre 10 milioni di persone negli
Stati Uniti e in Europa entro il 2002. In termini economici si
tratta di un giro di soldi che sfiora i quattro milioni di
miliardi di lire. È quanto risulta da uno studio della Andersen
Consulting. La società di consulenza conferma che gli Stati
Uniti hanno attualmente l'economia digitale più forte del
mondo. Ma l'Europa sta recuperando rapidamente terreno.
"La
buona notizia è che Internet sta creando più impieghi di
quanti ne distrugga" ha dichiarato Steve Freeman della
Andersen. "E questa creazione di nuovo lavoro è probabile
sia significativa già a breve termine poiché molti affiancano
Internet alle attività già in corso".
Nel 2002 la
sola Internet avrà creato direttamente quasi sei milioni di
nuovi posti negli Stati Uniti e tre milioni nei sei paesi
europei esaminati (Francia, Germania, Irlanda, Italia, Spagna e
Gran Bretagna - la ricerca ha coinvolto anche il Brasile che ha
l'economia più sviluppata fra i paesi latino americani e attira
grandi investimenti sia dagli Stati Uniti che dall'Europa). Ma
l'onda d'urto di Internet contribuirà a creare lavoro indotto
per oltre due milione impieghi.
Il
vecchio continente sta rapidamente colmando il divario che lo
separa dagli Usa. Il rapporto tra i due rispetto agli addetti
nell'economia di Internet nel 1998 era di quattro a uno a favore
degli Stati Uniti. Mentre nel 2002 sarà di due a uno. Stesso
discorso per quanto riguarda l'aspetto economico. Nel 1999
l'economia di Internet negli Usa ha generato redditi per oltre
un milione di miliardi e circa 283mila miliardi nei paesi
europei studiati. Dal 2002 il settore di Internet varrà quasi
un milione e 300mila miliardi nei paesi europei, e circa
2milioni e 600mila negli Stati Uniti.
I nuovi posti
di lavori saranno legati ai portali Web, alle ditte produttrici
di software, ai progettisti Web ed ai fornitori di servizi
Internet e di telecomunicazione.
La Andersen
Consulting ha condotto il suo studio analizzando dati economici
e ricerche fatte dalle società del settore e da agenzie
governative. Ma ha anche intervistato 160 esperti tra
amministratori delegati, dirigenti d'azienda e responsabili
governativi. Molti lamentano una carenza di risposta alla
richiesta di lavoro qualificato. Carenza attribuita dai più a
un deficit di formazione che colpirebbe soprattutto il vecchio
continente.
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