Notte del 31
dicembre 1999, camera di Daniele, computer acceso, come al
solito.
“Get
ready for the most important second of your life”:
Preparati al secondo più importante della tua vita. Così
risuonano da Internet alcuni spot martellanti alla vigilia del
Capodanno del Duemila, evocando il momento in cui il terribile
y2k, il bug del Millennio, avrebbe mandato in tilt il sistema
informatico dell’intero pianeta. Invece poi tutto si è
rivelato uno scherzo, un grande bluff. E mentre dalla radio uno
speaker con la voce di Carlo Massarini ironizza sulla mancata
apocalisse, Daniele ha già deciso che l’istante decisivo e
tragico della sua vita era comunque quello: la mattina dopo, il
computer continua a funzionare, ma Daniele si è ucciso.
Inizia in
questo modo “Anatomia della morte di…” uno
spettacolo attuale ed inquietante scritto e diretto da Marcello
Cotugno, che il teatro Argentina di Roma ha presentato dal 5
all’8 luglio scorsi tra gli allestimenti della rassegna
“Sette spettacoli per un nuovo teatro italiano per il
Duemila”.
Fin da subito
risulta chiaro che il computer è un personaggio in scena a
tutti gli effetti: Daniele infatti per spiegare il suo gesto non
lascia lettere, ma una serie di file accuratamente nascosti
nella Rete, che un amico scoverà seguendo piste indiziarie.
Durante la rappresentazione i personaggi si collegano veramente
ad Internet ed il pubblico segue su due grandi schermi le
navigazioni grazie a dei videoproiettori. “E’ un rischio -
dice l’autore - perché potrebbe non funzionare qualcosa.
Penso però che il teatro debba tenere conto del cambiamento di
velocità del mondo”. Si può interagire con l’evento anche
da casa: un’anteprima è consultabile on line ( www.urlo.it,
web.tiscalinet.it/kedeborgher/
, www.vidocq.cjb.net
) mentre in autunno la pièce sarà trasmessa su Internet da Kataweb
e sarà disponibile sulle pagine Itaca
nel sito del Teatro
di Roma.
Seguendo le
tracce seminate da Daniele, arriviamo a scoprire la vita
segreta, agitata e psicologicamente disturbata fino alla scelta
estrema del suicidio, di un ragazzo che pareva perfettamente
integrato nella vita della sua famiglia benestante e tranquilla.
L’unico mezzo con cui riesce veramente ad esprimersi è il
computer, è Internet. E nella costruzione dello spettacolo,
questa è una vera scelta di campo.
Conflitto
generazionale, incomunicabilità, perdita dei valori, incapacità
a riconoscersi in un sistema sociale, disturbi della personalità,
schizofrenia: temi antichi, soluzioni moderne. Negli ultimi anni
si stanno svolgendo ricerche sempre più approfondite sull’uso
del computer come supporto nella cura delle malattie mentali. Si
chiama “Telemental health” la nuova frontiera della
medicina, che esplora i differenti modi di impiegare Internet
nelle terapie psichiatriche.
E’
di pochi giorni fa la notizia che, secondo lo psicologo
norvegese Deede Gammon, Internet dovrebbe essere
prescritto gratuitamente ai malati mentali. Il medico ha
condotto un esperimento pilota all’ospedale regionale di
Tromso: nel 1998 otto pazienti affetti da disordini mentali seri
hanno ricevuto un computer personale, accompagnato da un breve
corso di navigazione, e dopo due anni giudicano gli effetti
molto positivi, soprattutto per quanto riguarda l’uscita
dall’isolamento. “Molti pazienti - ha detto il dr Gammon al
quotidiano locale Tromso - soffrono di ansia sociale. Su
Internet hanno la possibilità di comunicare per iscritto. In
questo modo costruiscono una fiducia in sé stessi che più
tardi li aiuta ad incontrare di persona i propri corrispondenti.
Alcuni pazienti hanno addirittura paura di chiamare il telefono
di emergenza, in caso di crisi depressiva, mentre trovano più
facile usare il computer.”
I risultati di
questo esperimento saranno presentati in agosto a Portland,
negli Stati Uniti, nel corso della 26a Conferenza annuale della
National
Association for Rural Mental Healt, NARMH, incentrata
sulla salute mentale in ambienti rurali nel nuovo millennio.
Internet sembra
infatti essere una risorsa importante per gli abitanti delle
zone isolate che non possono raggiungere facilmente le strutture
sanitarie specializzate in grado di aiutarli.
Molti studi
privati d’Oltreoceano già forniscono consultazioni
psichiatriche on-line ed alcuni ospedali si stanno attrezzando.
E sono numerosissimi i siti che propongono materiale di
consultazione, forum e chat su malattie mentali, disturbi della
personalità, depressione. L’interesse per queste tematiche è
dimostrato anche dal numero di aprile 2000 di “Monitor”, la
rivista dell’American
Psychological Association, interamente dedicato a
Psicologia ed Internet.
Ancora
però non ci sono regole precise, e molte questioni rimangono
aperte. Come proteggersi, ad esempio, dalle mistificazioni? Come
potrà l’analista telematico sostituire l’osservazione
diretta dei comportamenti, dei gesti, delle reazioni dei
pazienti, che risulteranno inevitabilmente mediate?
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