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Lo Stato e i governi federali non sfrutterebbero appieno la tecnologia informatica
Non cliccate sulla Casa Bianca
Pubblicata in Rete una ricerca della Brown University su 1813 siti governativi degli Stati Uniti

di Eleonora Giordani


Il governo degli Stati Uniti non utilizza in maniera efficace le tecnologie dell'informazione comunemente disponibili. E' il sorprendente risultato di una ricerca condotta a livello nazionale sui siti web dello Stato e delle amministrazioni federali dai ricercatori della Brown University. Sono stati presi in considerazione1.813 siti web secondo 27 caratteristiche differenti e ad ogni sito è stato assegnato un punteggio da uno a 100. Lo stato del Texas si è classificato al primo posto per efficienza telematica e la notizia è stata accolta con molto entusiasmo dal comitato sostenitore di George W. Bush, candidato alle elezioni presidenziali. I siti peggiori sarebbero invece quelli della Casa Bianca, dello US Trade Representative e del National Security Council. Dalla Casa Bianca hanno fatto sapere che un commento arriverà solo dopo l'attenta valutazione dei risultati della ricerca.

I criteri di valutazione sono stati calibrati sulla capacità dei siti nel facilitare i rapporti tra cittadini e istituzioni. Fornire i numeri di telefono degli uffici, offrire servizi on line come l'immatricolazione dei veicoli, dare informazioni sull'accesso per i disabili, prevedere traduzioni in lingua straniera per le minoranze etniche, garantire la salvaguardia della sicurezza e della privacy. Questo ci si aspettava dal cosiddetto "e-governement".

Darrell M. West, professore di scienze politiche e direttore del Taubman Center della Brown, un istituto che studia la politica pubblica e le istituzioni americane, ha diretto le ricerche. West ed i suoi colleghi hanno inoltre eseguito un'indagine via posta elettronica sull'e-governement presso i responsabili della comunicazione dei 38 siti più importanti a livello centrale e federale. L'86 per cento degli intervistati ha dichiarato che grazie ad esso è migliorata la distribuzione dei servizi ai cittadini, secondo l'83 per cento ha reso il governo molto più efficiente e per il 64 per cento ha ridotto i costi di gestione.

Eppure, mentre la maggior parte dei siti esaminati conteneva informazioni di base come indirizzi e numeri di telefono, indirizzi di posta elettronica, collegamenti esterni e pubblicazioni, meno della metà offriva caratteristiche importanti come servizi per i cittadini, traduzioni, motori di ricerca interni, indici ed aiuto tecnico. La carenza di alcuni siti governativi riflette la mancanza di informazioni e servizi e la difficoltà di fornire assistenza agli utenti.

"Il buon funzionamento di siti che offrano servizi utili può avere un effetto positivo sull'opinione pubblica e sull'atteggiamento dei cittadini nei confronti del governo" ha dichiarato West. "Questo potenziale certamente esiste. Ma allo stato attuale il governo è ancora qualche passo indietro"

Dei siti esaminati, 1716 appartengono allo stato centrale, 36 ai governi federali e 61 alle corti federali. Questi i risultati più significativi: Il 78 per cento dei siti non hanno attivato servizi in Rete (soltanto il 5 per cento ne rilascia più di uno). Solo il 5 per cento dei siti si preoccupa di garantire la sicurezza e solamente il 7 per cento attua una politica in difesa della privacy. L'accesso per i disabili è segnalato nel 15 per cento dei siti e il 4 per cento assicura le traduzioni in lingua straniera.