Clinton
ha reagito ridendo alla notizia dell’attacco hacker subito nel
corso della sua prima intervista on line, concessa ieri notte
alla Cnn. E
avranno riso anche gli utenti che hanno visto comparire sui loro
monitor e sugli schermi televisivi collegati in diretta, battute
anomale, difficilmente imputabili al pensiero del presidente
come: "personalmente, mi piacerebbe vedere più pornografia
su Internet". L’episodio è un gioco tipico da chatter,
dei frequentatori dei canali di conversazione sulla Rete, dove
pullulano i Clinton o le Cindy Crowford. Il "pirata
informatico", infatti, è semplicemente riuscito a
inserirsi nella Chat line usando un nome già presente, quello
per l’appunto del "Presidente Clinton". Proprio in
quel momento i sistemi di filtro adottati dalla Cnn e
normalmente utilizzati da tutti i canali di chat per impedire a
due utenti di usare lo stesso nickename, non hanno funzionato a
dovere, a causa di un momentaneo sovraccarico del sistema.
"Chiunque può registrarsi sul sito e partecipare ad una
chat, - ha commentato Edna Johnson, giornalista della Cnn- perciò
non si è trattato di un hacker ma di un utente burlone".
Christopher
Petro, questo il nome del presunto hacker, solo poche ore dopo
il fatto, ha rivelato di essere il responsabile della
"beffa", raccontando al popolo della Rete i retroscena
del gesto che ha suscitato scalpore in tutto il mondo. Petro,
dirigente della Lorcon Technology, una società specializzata
nella difesa della Rete, ha dichiarato apertamente che il suo
non è stato un attacco hacker, bensì uno scherzo andato in
porto fortunosamente grazie a una errata configurazione dei
server della Cnn.
Insomma, sembra che la colpa sia
tutta della Cnn che non ha tenuto conto della massiccia
affluenza di utenti. L’instabilità del sistema è derivata
infatti, da un improvviso picco di utenza che ha mandato in tilt
il server IRC (Internet Relay Chat) dotato di appena 128 Mb di
Ram. Probabilmente i sistemisti della Cnn non hanno considerato
il giusto rapporto fra risorse hardware necessarie per il
corretto funzionamento del software IRC e il gran numero di
utenti richiamati dall’evento.
Forse quello che è successo nel
corso della chat con il presidente Clinton non era del tutto
prevedibile, in quanto la Cnn era convinta di poter contare su
un sistema che, fino a quel momento, non aveva mostrato pecche.
In ogni caso è probabile che si sia verificato anche un errore
umano in quanto i moderatori della conferenza avrebbero dovuto
controllare con cura la provenienza di ciascun utente che
richiedeva accesso alla chat per parlare col presidente degli
Stati Uniti. |