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Tutti a piedi il 21 e 22 settembre
Dalla Rete stop al traffico

La Comunitā europea ha indetto per il 22 settembre la Giornata senza automobile. E il popolo di Internet rilancia proponendo il 21 al mondo intero

di Eleonora Giordani


Qualche anno fa sugli schermi cinematografici imperversavano i Gosthbusters, cacciatori metropolitani che se ne andavano in giro ad acchiappare fantasmi con futuribili aspirapolvere. Ora sulla Rete troviamo i Cars Busters, che vorrebbero aspirare via l'inquinamento prodotto dalle automobili che rende irrespirabile l'aria delle nostre cittā. Per questo hanno indetto per il 21 settembre 2000 il World Car Free Day, una giornata mondiale senza autoveicoli. "Troppo č troppo", recita lo slogan che richiama all'azione. "Vogliamo concentrare le nostre energie in un grande momento di protesta che faccia vedere al mondo che esiste un movimento anti-automobili veramente globale". Tutti sono chiamati in causa: dalle compagnie di costruzioni stradali a quelle petrolifere, dai fabbricanti di autoveicoli ai governi, alle banche.

Il movimento era nato nel 1997 in occasione di una conferenza internazionale intitolata "Towards Car Free Cities" (per cittā libere dalle macchine). Per continuare a far vivere quel momento di aggregazione č nato a Praga, in Repubblica ceca, il sito Internet. Ed ora č proprio sulle "autostrade dell'informazione" che si snoda la battaglia contro i problemi sociali ed ambientali legati al traffico. Gli organizzatori producono una rivista trimestrale cartacea e online e si occupano inoltre di raccogliere e diffondere informazioni attraverso il Car Busters Resource Centre.

Ma in cosa consisterā il World Car Free Day? Nelle intenzioni dei promotori dovrebbe "spargere il colore intorno alle cittā del mondo togliendole dalla tirannia delle automobili" e riempire le strade di gente, di musica e di colore per celebrare la riappropriazione delle nostre vie e delle nostre vite.

Per aderire ed avanzare proposte, bisogna spedire una e-mail ai Cars Busters ed iscriversi alla mailing list che terrā tutti aggiornati sull'evento. Dal sito č possibile scaricare il poster e il logo da distribuire.

L'iniziativa anticiperā di 24 ore la giornata europea "In cittā senza la mia auto", che l'anno scorso ha visto la partecipazione di 90 cittā italiane e 66 cittā francesi. Definita "timida" dagli attivisti di Cars Busters e "organizzata da cauti burocrati", la manifestazione č comunque patrocinata dalla Commissione europea ed ha ricevuto quest'anno l'adesione oltre che del nostro governo, anche di Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Svezia. I Comuni che prenderanno parte al progetto dovranno chiudere al traffico privato un'area significativa del proprio territorio. Contemporaneamente sarā potenziato il trasporto pubblico e saranno attivate soluzioni alternative di mobilitā. In Italia, il ministero dell'Ambiente garantirā il coordinamento dell'intera iniziativa e il supporto tecnico organizzativo necessario.

Per chi volesse approfondire le ragioni che oppongono i Cars Busters alle istituzioni di governo ed alla Comunitā europea, č stata prevista una fitta pagina di spiegazioni.

Dispute ideologiche a parte, quello dell'inquinamento da traffico č comunque un problema urgente. Uno studio recentemente pubblicato online dall'autorevole settimanale scientifico inglese "Lancet" rivela uno scenario allarmante. Secondo la ricerca, condotta parallelamente in Austria, Francia e Svizzera, l'avvelenamento dell'aria dovuto al traffico ogni anno provoca 20 mila morti, oltre ad originare 25 mila nuovi casi di bronchite cronica, 290 mila casi di bronchite acuta tra i bambini e mezzo milione di attacchi d'asma.

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