Qualche anno fa sugli schermi
cinematografici imperversavano i Gosthbusters, cacciatori
metropolitani che se ne andavano in giro ad acchiappare fantasmi
con futuribili aspirapolvere. Ora sulla Rete troviamo i Cars
Busters, che vorrebbero aspirare via l'inquinamento prodotto
dalle automobili che rende irrespirabile l'aria delle nostre
cittā. Per questo hanno indetto per il 21 settembre 2000 il
World Car Free Day, una giornata mondiale senza autoveicoli.
"Troppo č troppo", recita lo slogan che richiama
all'azione. "Vogliamo concentrare le nostre energie in un
grande momento di protesta che faccia vedere al mondo che esiste
un movimento anti-automobili veramente globale". Tutti sono
chiamati in causa: dalle compagnie di costruzioni stradali a
quelle petrolifere, dai fabbricanti di autoveicoli ai governi,
alle banche.
Il movimento era nato nel 1997 in
occasione di una conferenza internazionale intitolata "Towards
Car Free Cities" (per cittā libere dalle macchine). Per
continuare a far vivere quel momento di aggregazione č nato a
Praga, in Repubblica ceca, il sito Internet. Ed ora č proprio
sulle "autostrade dell'informazione" che si snoda la
battaglia contro i problemi sociali ed ambientali legati al
traffico. Gli organizzatori producono una rivista
trimestrale cartacea e online e si occupano inoltre di
raccogliere e diffondere informazioni attraverso il Car
Busters Resource Centre.
Ma in cosa consisterā il World
Car Free Day? Nelle intenzioni dei promotori dovrebbe
"spargere il colore intorno alle cittā del mondo
togliendole dalla tirannia delle automobili" e riempire le
strade di gente, di musica e di colore per celebrare la
riappropriazione delle nostre vie e delle nostre vite.
Per aderire ed avanzare proposte,
bisogna spedire una e-mail ai Cars Busters ed iscriversi alla
mailing list che terrā tutti aggiornati sull'evento. Dal sito
č possibile scaricare il poster e il logo da distribuire.
L'iniziativa anticiperā di 24
ore la giornata europea "In
cittā senza la mia auto", che l'anno scorso ha visto
la partecipazione di 90 cittā italiane e 66 cittā francesi.
Definita "timida" dagli attivisti di Cars Busters e
"organizzata da cauti burocrati", la manifestazione č
comunque patrocinata dalla Commissione europea ed ha ricevuto
quest'anno l'adesione oltre che del nostro governo, anche di
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia,
Irlanda, Lussemburgo, Portogallo, Spagna e Svezia. I Comuni che
prenderanno parte al progetto dovranno chiudere al traffico
privato un'area significativa del proprio territorio.
Contemporaneamente sarā potenziato il trasporto pubblico e
saranno attivate soluzioni alternative di mobilitā. In Italia,
il ministero
dell'Ambiente garantirā il coordinamento dell'intera
iniziativa e il supporto tecnico organizzativo necessario.
Per chi volesse approfondire le
ragioni che oppongono i Cars Busters alle istituzioni di governo
ed alla Comunitā europea, č stata prevista una fitta pagina
di spiegazioni.
Dispute ideologiche a parte,
quello dell'inquinamento da traffico č comunque un problema
urgente. Uno studio recentemente pubblicato online
dall'autorevole settimanale scientifico inglese "Lancet"
rivela uno scenario allarmante. Secondo la ricerca, condotta
parallelamente in Austria, Francia e Svizzera, l'avvelenamento
dell'aria dovuto al traffico ogni anno provoca 20 mila morti,
oltre ad originare 25 mila nuovi casi di bronchite cronica, 290
mila casi di bronchite acuta tra i bambini e mezzo milione di
attacchi d'asma.
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