Approfondimenti

Indice

  MediaMente
Biblioteca Digitale
Rassegna Stampa
News
Speciali 
Approfondimenti
  in TV
Notizie in Rete
MediaScuola
NuovaMente
MediaMente.it
Palinsesto
Learning
  Servizi
Archivio
Trova
Scrivi
Autori
Informazioni

Pubblicato in Internet uno studio del National enviromental trust sugli effetti dell'inquinamento nello sviluppo e l'apprendimento nei bambini
Bambini e inquinamento. Quello che le industrie non dicono…

di Laura Massacra


Le industrie statunitensi nascondono sistematicamente i dati esatti sulla quantità di sostanze chimiche emesse nell'ambiente nocive per i bambini. E' quanto risulta dall'ultimo rapporto del National enviromental trust (Net), ente no-profit per la ricerca sui problemi legati all'ambiente. Il Net ha rilasciato in Rete i risultati dell'analisi dell'incidenza sullo sviluppo psico-fisico dei bambini delle sostanze chimiche presenti nell'atmosfera, nell'acqua e nei prodotti alimentari legati alle coltivazioni.

Il rapporto si intitola "Polluting our future: chemical pollution in the U.S. that affects child development and learning" (Inquinare il nostro futuro: l'inquinamento chimicoi negli stati Uniti minaccia lo sviluppo e l'apprendimento nei bambini). Disponibile all'indirizzo www.environet.policy.net, il rapporto rivela informazioni allarmanti, la prima delle quali concerne il fatto che le industrie statunitensi riportavano, nei loro resoconti all'Ente statunitense per la protezione ambientale, solo il cinque per cento dell'emissione totale di sostanze chimiche tossiche per lo sviluppo neurologico e fisico dei bambini. Secondo la ricerca si stima che l'emissione di sostanze tossiche ammonti all'equivalente di un milione e duecentomila tonnellate l'anno, mentre ne dichiaravano appena sessantamila.

Oltre a questa preoccupante notizia il rapporto include informazioni su quali sono le industrie più inquinanti in ognuno dei cinquanta stati dell'Unione. "Questo e' il primo quadro completo che abbiamo mai avuto sulle polluzioni tossiche che condizionano la salute fisica e le capacità di sviluppo mentale dei bambini", ha detto il direttore del National Enviromental Trust, Jeff Wise.

Non e' un caso che, infatti, circa dodici milioni di bambini sotto i diciott'anni in America siano affetti da parziali incapacità nell'apprendimento fino a mostrare disabilità vere e proprie nella sfera comportamentale e dello sviluppo psico-fisico come autismo, problemi dell'attenzione o disordini da ipermotilicità. Basato sulle recenti stime dell'Accademia Nazionale delle Scienze, il rapporto, corredato di una lunga lista di sostanze e dei loro effetti sullo sviluppo, conclude che oltre 360.000 bambini americani soffrono di disturbi comportamentali e psico-neurologici. Questo proprio a causa di una esposizione costante alle tossine rilasciate nell'ambiente. Inoltre è probabile che la percentuale dei bambini affetti da tali disturbi sia largamente in crescita.

Altro dato non meno preoccupante e' il numero crescente di parti prematuri o di bambini dal peso molto basso, due fattori di rischio per l'insorgenza di difetti fisici o mentali. Anche se è difficile individuare una corrispondenza rigida tra parti prematuri e presenza di sostanze tossiche nell'ambiente il rapporto ha indicato un'ampia messe di studi che punta il dito contro le sostanze chimiche tossiche attribuendo loro un importante ruolo nel causare queste circostanze avverse al destino dei neonatali.

"Polluting our future" ha osservato che il numero dei bambini che presentano problemi della crescita o dell'apprendimento aumenta smisuratamente proprio in quegli Stati americani (e anche africani) dove è presente la più alta diffusione di tossine chimiche.