Le
industrie statunitensi nascondono sistematicamente i dati esatti
sulla quantità di sostanze chimiche emesse nell'ambiente nocive
per i bambini. E' quanto risulta dall'ultimo rapporto del
National enviromental trust (Net), ente no-profit per la ricerca
sui problemi legati all'ambiente. Il Net ha rilasciato in Rete i
risultati dell'analisi dell'incidenza sullo sviluppo
psico-fisico dei bambini delle sostanze chimiche presenti
nell'atmosfera, nell'acqua e nei prodotti alimentari legati alle
coltivazioni.
Il rapporto si intitola "Polluting
our future: chemical pollution in the U.S. that affects child
development and learning" (Inquinare il nostro futuro:
l'inquinamento chimicoi negli stati Uniti minaccia lo sviluppo e
l'apprendimento nei bambini). Disponibile all'indirizzo www.environet.policy.net,
il rapporto rivela informazioni allarmanti, la prima delle quali
concerne il fatto che le industrie statunitensi riportavano, nei
loro resoconti all'Ente statunitense per la protezione
ambientale, solo il cinque per cento dell'emissione totale di
sostanze chimiche tossiche per lo sviluppo neurologico e fisico
dei bambini. Secondo la ricerca si stima che l'emissione di
sostanze tossiche ammonti all'equivalente di un milione e
duecentomila tonnellate l'anno, mentre ne dichiaravano appena
sessantamila.
Oltre a questa preoccupante
notizia il rapporto include informazioni su quali sono le
industrie più inquinanti in ognuno dei cinquanta stati
dell'Unione. "Questo e' il primo quadro completo che
abbiamo mai avuto sulle polluzioni tossiche che condizionano la
salute fisica e le capacità di sviluppo mentale dei
bambini", ha detto il direttore del National Enviromental
Trust, Jeff Wise.
Non e' un caso che, infatti,
circa dodici milioni di bambini sotto i diciott'anni in America
siano affetti da parziali incapacità nell'apprendimento fino a
mostrare disabilità vere e proprie nella sfera comportamentale
e dello sviluppo psico-fisico come autismo, problemi
dell'attenzione o disordini da ipermotilicità. Basato sulle
recenti stime dell'Accademia Nazionale delle Scienze, il
rapporto, corredato di una lunga lista di sostanze e dei loro
effetti sullo sviluppo, conclude che oltre 360.000 bambini
americani soffrono di disturbi comportamentali e
psico-neurologici. Questo proprio a causa di una esposizione
costante alle tossine rilasciate nell'ambiente. Inoltre è
probabile che la percentuale dei bambini affetti da tali
disturbi sia largamente in crescita.
Altro dato non meno preoccupante
e' il numero crescente di parti prematuri o di bambini dal peso
molto basso, due fattori di rischio per l'insorgenza di difetti
fisici o mentali. Anche se è difficile individuare una
corrispondenza rigida tra parti prematuri e presenza di sostanze
tossiche nell'ambiente il rapporto ha indicato un'ampia messe di
studi che punta il dito contro le sostanze chimiche tossiche
attribuendo loro un importante ruolo nel causare queste
circostanze avverse al destino dei neonatali.
"Polluting our future"
ha osservato che il numero dei bambini che presentano problemi
della crescita o dell'apprendimento aumenta smisuratamente
proprio in quegli Stati americani (e anche africani) dove è
presente la più alta diffusione di tossine chimiche.
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