Dramatica, il software che lavora per lo scrittore
Da anni ormai il computer è uno strumento
di supporto per il lavoro degli scrittori, ma se un software fosse
in grado di scrivere un romanzo?
Di Paola Rossi
L'idea
che la scrittura letteraria sia frutto di un'ispirazione estemporanea
è ormai superata da tempo, ma il fatto che un autore pubblichi
un romanzo dichiarando apertamente di esser ricorso all'aiuto
di uno strumento informatico la dice lunga su come, nell'era di
Internet, anche il concetto di lavoro intellettuale si stia modificando.
L'autore in questione si chiama Angelo Comino, in arte Motor,
e il programma, presente da tempo sul mercato, ma recentemente
aggiornato, è Dramatica.
Comino ha utilizzato questo software, insieme ad altri tra i quali
ReelPeople, Dada ed Eliza, per progettare il suo romanzo cyber-horror
"Il
Sogno di Eliza" (Ed. Addictions).
L'operazione è nuova soprattutto perché l'autore
parla del suo libro come di una sfida, di un percorso di scrittura
sperimentale. Tutto è nato, come ci ha detto Comino, "dall'idea
di usare quanto più possibile la macchina, l'algoritmo,
per generare un racconto attraverso un lavoro ibrido tra l'uomo
e un'intelligenza artificiale. Dramatica usa modelli che fanno
capo alle regole aristoteliche e tratta ogni storia nello stesso
modo in cui lo farebbe la mente umana. Ogni racconto, infatti,
non è altro che la rappresentazione di come la mente sia
in grado di risolvere problemi, valutando i vari aspetti contraddittori
incarnati in personaggi. È un sistema 'intelligente', costruito
su una teoria, capace di modellare e guidare attraverso le dinamiche
della narrazione. Dire che Dramatica sia destinato ad esperti
sarebbe troppo ma, certamente, è un prodotto che richiede
un grande approfondimento del suo software".
Il programma, infatti, non è un semplice word processor
ma un sofisticato generatore di testo che gira sia su Macintosh
che su Windows. Quest'applicazione interattiva, che sembra infrangere
tutti i tabù legati al mistero del procedimento letterario,
pur promettendo ad autori di romanzi e serial televisivi un aiuto
concreto - sia per la tessitura di trame che per lo sviluppo psicologico
dei caratteri - si limita ad organizzare il lavoro costruendo
un reticolato logico tra gli elementi narrativi. Nonostante l'ultima
versione di questo pacchetto sia versatile ed intuitiva e si offra
come valido aiuto a chi voglia organizzare il materiale di scrittura
non può, come logico, sostituirsi all'immaginazione o alla
creatività umana.
Prodotto da Screenplay
systems, Dramatica 4.0 è il risultato di lunghe ricerche
e di anni di perfezionamento. La sua prima versione risale, infatti,
al 1994 e negli Stati Uniti viene usato da college, sceneggiatori
ma anche da neofiti della scrittura. Se in America programmi come
questo non sono certo una novità in Italia, al contrario,
rimangono ancora sconosciuti soprattutto perché non sono
disponibili in versione tradotta.
Nel sito TheStorymind.com
è possibile soddisfare le prime curiosità legate
al pacchetto e scaricare una versione gratuita di prova funzionante
in tutte le sue parti ma priva delle opzioni di salvataggio e
stampa. Ciò non permette di verificare l'esito del lavoro
né di capire in che misura il prodotto cooperi con le intenzioni
di chi lo usa. Sebbene il sito si offra anche come luogo di approfondimento
della filosofia del software, l'uso di Dramatica è possibile
solo avvalendosi dei manuali in dotazione. Abbiamo provato ad
usare la versione demo e possiamo dire subito che la prima impressione
non è quella di interagire con un'applicazione amichevole,
a cominciare dal linguaggio usato. Il meccanismo è, infatti,
quello proprio dei programmi definiti esperti, in grado di imitare
le facoltà cognitive dell'essere umano come il linguaggio
e la capacità di risolvere problemi.
La prima schermata è un'interfaccia con dodici bottoni
ognuno dei quali accede a specifici ambienti di lavoro. Il sistema
è quello dell'intervista: una serie di domande su nomi,
ruoli, caratteristiche psicologiche e fisiche, motivazioni ed
aspirazioni dei personaggi. Un personaggio può essere o
un "DO-er" o un "BE-er" a seconda che sia
deputato a risolvere problemi agendo oppure a cambiare se stesso
e la sua visione delle cose. Il questionario a tre livelli - 60,
75 e 250 domande-, darà origine ad un database in grado
di generare un'altra intervista in progressione logica. Una delle
caratteristiche del programma è quella di tenere in sync
personaggi ed altri elementi narrativi, evidenziando eventuali
scollature nello sviluppo della trama.
Alla fine, le dinamiche della storia verranno determinate dalle
scelte fatte durante tutto il percorso e lo Story engine, il cuore
del sistema, traccerà le relazioni che intercorrono tra
personaggi e trama. Qualunque variazione si deciderà di
apportare all'elaborato, verrà immediatamente registrata
a livello di trama.
Uno dei limiti del programma è proprio quello relativo
alla rigidità del risultato che è, appunto, di causa-effetto.
Per evitare forzature ed esagerazioni è fondamentale, quindi,
considerare Dramatica per quello che è: uno strumento in
grado di organizzare il materiale dello scrittore e di rendere
disponibile, in ogni momento, qualunque elemento della storia.
L'estensione combinatoria del software, per quanto vasta non può
aspirare a sostituire - con la produzione automatica -, l'uomo
e la sua libertà. Questi due elementi rimarranno sempre
alla base della creazione di qualunque procedimento letterario
e, quindi, di ogni testo.
"Questi software sono potenzialmente in grado di migliorare
la qualità narrativa nella stessa misura in cui può
farlo una scuola di scrittura, utili solo se si accompagnano alla
sensibilità del linguaggio" - sostiene, ad esempio,
lo scrittore Giuseppe Pontiggia che, pur avendo aderito alle neoavanguardie,
afferma di non aver mai usato questo tipo di programmi. Il limite
principale, a suo parere, è "quello di accentuare
l'illusione che lo scrivere sia sceneggiare una storia che, invece,
è destinata alla lettura. Insomma, l'attenzione viene dirottata
sul problema 'trama' che assume un valore assoluto e interscambiabile
tra romanzo, film o altro ancora dimenticando che è necessario
avere la padronanza dei mezzi espressivi che si adoperano...È
la mediazione del linguaggio la forza motrice, la trama è
solo un dettaglio".
Intervista
completa a Giuseppe Pontiggia
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