C'è chi dice No
Il terrificante scenario globale dell'era della
Grande Rete Interattiva nell'ultimo romanzo di Diego Cugia
di Georgia Garritano
"Le
storie degli utenti, da Londra a Istanbul, si incrociavano nella
Grande Rete Interattiva, ma quasi nessuno ricordava, da tempo,
di essere stato felice". È l'Europa del 2017, come
la immagina Diego Cugia
nel suo ultimo romanzo No (Bompiani, 2001, lire 26mila).
In questo futuro tanto prossimo quanto temibile va in onda, in
diretta mondiale, un programma intitolato Cookies, condotto
da un mefistofelico presentatore di nome Alexandros, in cui si
sceglie una vittima, le si offrono biscotti avvelenati con allucinogeni
e poi, tramite particolari elettrodi, ci si collega alle sue visioni,
ai suoi ricordi, ai suoi pensieri: insomma, alla sua vita. Gli
spettatori, dopo novanta minuti, il tempo di una partita di calcio,
decidono se quella vita valeva la pena di essere vissuta e, quindi,
se alla vittima deve essere somministrato l'antidoto oppure se
deve morire.
La prescelta per il sacrificio è Speranza Adamoli, insegnante
delle medie che ha lasciato l'Italia da sedici anni e si è
rifugiata in un'isoletta greca. Speranza se ne è andata,
dunque, dall'Italia di oggi, un paese di "picchiatori fascisti
diventati senatori, comunisti diventati cattolici, corruttori
diventati moralizzatori, imprenditori diventati demiurghi, italiani
diventati xenofobi. Tutti aventi diritto a tutto. Tutti riciclati,
rifatti, risorti, intoccabili, irraggiungibili".
Ecco, allora, che il cupo scenario previsto dall'autore del programma
radiofonico e televisivo Alcatraz si mescola con una spietata
critica ai nostri tempi, a un paese "precipitato in un'ambiguità
feroce". Le condizioni per quel mondo babelico dominato dalla
Grande Rete Interattiva ci sono, infatti, già tutte e le
due fondamentali sono la televisione del cinismo e la forza dissociante
di Internet. Se il "brodo di immagini televisive" ha
stordito le coscienze, Internet ha aperto "la porta alla
schizofrenia latente di ciascuno". Con Internet, infatti,
"è caduto l'ultimo velo: la copertina del romanzo,
la sigla dello sceneggiato, la firma dell'autore. In chat tu non
guardi, sei. Non immagini, agisci... La trappola
scatta dopo: quando spegni il computer e devi indossare il vestito
grigio della tua identità rimossa".
Spettacoli come Cookies, un rito collettivo di esorcismo
che consente di "vivere senza sforzo i successi e i fallimenti
delle vite altrui", non sono, dunque, che l'esito naturale
delle premesse descritte. Uno dopo l'altro i ricordi della protagonista
raccontano il paese da cui è fuggita e, al quale, in fondo,
deve "sedici anni di latitanza civile": un paese consegnato
"al culto del disimpegno. Alla repubblica dei sogni. Al regime
del benessere forzato".
Non che al di fuori dei confini nazionali esistano, per l'umanità,
opportunità migliori. Il degrado locale non è che
un aspetto della deriva globale, di un mondo "in cui le stragi
si chiamano affari" e "gli eserciti con cui si combattono
mere guerre di soldi, li chiamano multinazionali". Portatrice
di istanze antiglobali, in prima fila nella manifestazione contro
l'elettrosmog come nella contestazione del modello McDonald's,
uno dei simboli del capitalismo mondiale, l'eroina di Cugia rifiuta
il "sistema" fino al sacrificio personale.
"Chi di noi può dire, voltandosi indietro sulla strada
che non ha ritorno, che l'ha seguita come doveva?". All'istanza
del Libro dell'inquietudine di Pessoa - lettura che impegna
la protagonista la prima volta che "entra in scena"
e che ce la descrive meglio di un ritratto - risponde in modo
estremo.
Ma la sua opposizione, una coerente testimonianza morale, potrà
aprire una maglia nella rete? Il suo esempio di consapevolezza
e di indipendenza di giudizio lascia una certa amarezza, la sensazione
che una mente vigile e uno spirito critico non bastino per cambiare
le cose. L'individuazione di una proposta alternativa sembra impossibile:
non resta che la resistenza. Unici cedimenti, qualche caduta nello
schematismo e nella retorica; gli stessi del romanzo, tra instant
book e screenplay, pronto per l'adattamento agli schermi.
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