La spesa? Ci penserá un chip
Una microantenna permettera' di seguire ogni
prodotto dalla fabbricazione fino al consumatore finale
di Maria Grazia Giordano
Il supermercato del futuro si trova in una valle tra le verdi
colline dell'Ohio, in quell'America poco conosciuta, a quattro ore
di viaggio da Chicago, dove la prima societa' della classifica
Fortune 500 e' la Procter & Gamble (P&G).
Ed e' proprio P&G - multinazionale di beni di largo consumo da
40 mliliardi di dollari annui di fatturato - ad aver allestito
appena fuori Cincinnati il prototipo del cybermarket, con il
sostegno tecnologico del Mit di Boston. Apparentemente sembra un
normalissimo negozio, se non per l'esiguo numero di casse e per le
etichette dei prezzi sugli scaffali, che sono evidentemente
elettroniche. Ma sotto ogni prodotto c'e' un nuovo tipo di
microchip che comunica alla base ogni movimento. Ecco la novita';
il codice a barre del futuro, ma molto piu' intelligente perche'
raccogliera' informazioni e dati sull'uso del bene, segnalera' al
negozio lo scarso assortimento, suggerira' di far partire un
ordine di acquisto, comunichera' al forno a microonde di casa il
tempo richiesto per riscaldare la pietanza e chiedera', al frigo
di aggiornare la lista della spesa elettronica quando scarseggiano
le scorte domestiche.
Nel supermarket del futuro il consumatore non vede niente di
diverso dal solito. Gli scaffali, infatti, non sono cablati e
basta una semplice operazione sul computer nel
"retrobottega" per mutare prezzi ed informazioni al
consumatore. Ne' vede l'antenna sotto il ripiano, abilitata a
comunicare con i chip sull'etichetta attraverso l'uso della
tecnologia Radio frequency identification (Rfid). Qualcosa di
diverso dal solito, tuttavia, c'e' ed il cliente la individua nel
carrello perche' monta un dispositivo che vede i prodotti scelti e
comunica alla cassa il totale oppure, inserendo un codice, fa
addebitare direttamente il conto sulla carta di credito. E
addirittura gli acquirenti piu' tecnologici, che scrivono la lista
della spesa sul palmare, vedono lampeggiare al loro passaggio tra
i corridoi del supermercato le etichette sugli scaffali.
"Non e' fantascienza - spiega Steve David, chief
information officer di P&G - se tutto andra' per il verso
giusto le maggiori catene della grande distribuzione organizzata (Gdo)
si attrezzeranno in questo modo entro i prossimi tre anni. A
fronte di un investimento pari a 10 - 25 mila dollari a
supermercato, il nuovo sistema rendera' impossibile il taccheggio,
ridurra' il personale alle casse e le file per pagare, impedira'
la contraffazione dei prodotti e migliorera' la catena degli
approvvigionamenti, eliminando l'inconveniente dello scarso
assortimento. Ma grandi vantaggi si profilano all'orizzonte anche
dei consumatori che sono, evidentemente, al centro delle nostre
strategie aziendali".
Fa sul serio, dunque la multinazionale del Dash, dei Pampers,
dei fazzoletti Tempo e di molto altro ancora e due importanti
precedenti parlano a favore della sua determinazione. Il primo
trent'anni fa ha contributo proprio allo sviluppo del codice a
barre. Il secondo: i 25 mila brevetti registrati dimostrano la sua
sensibilita' verso le innovazioni. Ma da sola, anche in virtu'
dell'attuale congiuntura non riuscirebbe a farcela. Tant'e' che
sul "progetto del supermercato - riprende David - stanno
lavorando le principali societa' hi-tech e c'e' il consenso dei
maggiori operatori dell'industria e della Gdo. Con The Gillette
company e lo Uniform code council abbiamo contribuito alla
fondazione di un laboratorio ad hoc, il Mit Auto-Id center a
Boston. Poi abbiamo coinvolto 25 societa' come Unilever, Philips,
Johnson & Johnson, Wal Mart e Sun e la "campagna
acquisti" prosegue. Il resto e' nella mani dei tecnologici.
Ambizione non da poco per il primo cyber-supermercato di una
societa' fondata nel 1837 da due cognati, William Procter e
JamesGamble, che si fermarono a Cincinnati per l'abbondanza di
maiali il cui lardo era indispensabile alla fabbricazione delle
loro candele. Ora al posto degli allevamenti, ci sono le fabbriche
di detergenti, i laboratori di ricerca di P&G e il
supermercato del futuro, con il suo carico di speranze hi-tech.
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