Venerdì 18 Maggio 2001




 

 


La spesa? Ci penserá un chip

Una microantenna permettera' di seguire ogni prodotto dalla fabbricazione fino al consumatore finale

di Maria Grazia Giordano

Il supermercato del futuro si trova in una valle tra le verdi colline dell'Ohio, in quell'America poco conosciuta, a quattro ore di viaggio da Chicago, dove la prima societa' della classifica Fortune 500 e' la Procter & Gamble (P&G).
Ed e' proprio P&G - multinazionale di beni di largo consumo da 40 mliliardi di dollari annui di fatturato - ad aver allestito appena fuori Cincinnati il prototipo del cybermarket, con il sostegno tecnologico del Mit di Boston. Apparentemente sembra un normalissimo negozio, se non per l'esiguo numero di casse e per le etichette dei prezzi sugli scaffali, che sono evidentemente elettroniche. Ma sotto ogni prodotto c'e' un nuovo tipo di microchip che comunica alla base ogni movimento. Ecco la novita'; il codice a barre del futuro, ma molto piu' intelligente perche' raccogliera' informazioni e dati sull'uso del bene, segnalera' al negozio lo scarso assortimento, suggerira' di far partire un ordine di acquisto, comunichera' al forno a microonde di casa il tempo richiesto per riscaldare la pietanza e chiedera', al frigo di aggiornare la lista della spesa elettronica quando scarseggiano le scorte domestiche.

Nel supermarket del futuro il consumatore non vede niente di diverso dal solito. Gli scaffali, infatti, non sono cablati e basta una semplice operazione sul computer nel "retrobottega" per mutare prezzi ed informazioni al consumatore. Ne' vede l'antenna sotto il ripiano, abilitata a comunicare con i chip sull'etichetta attraverso l'uso della tecnologia Radio frequency identification (Rfid). Qualcosa di diverso dal solito, tuttavia, c'e' ed il cliente la individua nel carrello perche' monta un dispositivo che vede i prodotti scelti e comunica alla cassa il totale oppure, inserendo un codice, fa addebitare direttamente il conto sulla carta di credito. E addirittura gli acquirenti piu' tecnologici, che scrivono la lista della spesa sul palmare, vedono lampeggiare al loro passaggio tra i corridoi del supermercato le etichette sugli scaffali. 

"Non e' fantascienza - spiega Steve David, chief information officer di P&G - se tutto andra' per il verso giusto le maggiori catene della grande distribuzione organizzata (Gdo) si attrezzeranno in questo modo entro i prossimi tre anni. A fronte di un investimento pari a 10 - 25 mila dollari a supermercato, il nuovo sistema rendera' impossibile il taccheggio, ridurra' il personale alle casse e le file per pagare, impedira' la contraffazione dei prodotti e migliorera' la catena degli approvvigionamenti, eliminando l'inconveniente dello scarso assortimento. Ma grandi vantaggi si profilano all'orizzonte anche dei consumatori che sono, evidentemente, al centro delle nostre strategie aziendali".

Fa sul serio, dunque la multinazionale del Dash, dei Pampers, dei fazzoletti Tempo e di molto altro ancora e due importanti precedenti parlano a favore della sua determinazione. Il primo trent'anni fa ha contributo proprio allo sviluppo del codice a barre. Il secondo: i 25 mila brevetti registrati dimostrano la sua sensibilita' verso le innovazioni. Ma da sola, anche in virtu' dell'attuale congiuntura non riuscirebbe a farcela. Tant'e' che sul "progetto del supermercato - riprende David - stanno lavorando le principali societa' hi-tech e c'e' il consenso dei maggiori operatori dell'industria e della Gdo. Con The Gillette company e lo Uniform code council abbiamo contribuito alla fondazione di un laboratorio ad hoc, il Mit Auto-Id center a Boston. Poi abbiamo coinvolto 25 societa' come Unilever, Philips, Johnson & Johnson, Wal Mart e Sun e la "campagna acquisti" prosegue. Il resto e' nella mani dei tecnologici.

Ambizione non da poco per il primo cyber-supermercato di una societa' fondata nel 1837 da due cognati, William Procter e JamesGamble, che si fermarono a Cincinnati per l'abbondanza di maiali il cui lardo era indispensabile alla fabbricazione delle loro candele. Ora al posto degli allevamenti, ci sono le fabbriche di detergenti, i laboratori di ricerca di P&G e il supermercato del futuro, con il suo carico di speranze hi-tech.