Mercoledì 9 Maggio 2001




 

 


Dal sito del governo un esempio di accessibilità

Al forum della Pubblica Amministrazione presentato il progetto per rendere pienamente accessibile il sito del governo

di Wanda Marra


L'accessibilità dei siti Internet è prima di tutto un problema culturale. E non solo: rappresenta un passo determinante per l'integrazione dei disabili. Un segnale forte in questo senso viene dalla Presidenza del Consiglio: è già in fase di attuazione il progetto per rendere il sito del governo conforme alle norme W3C , le linee guida per la realizzazione di siti compatibili con le disabilità. Ogni pagina del sito del governo, dunque, garantisce l'accesso all'informazione, indipendentemente dal dispositivo utilizzato (Pc tradizionali, telefoni Wap, Pc palmari) e dal browser scelto (browser grafici, lettore di schermo, browser testuale, sintetizzatore vocale), e la rende disponibile anche agli utenti non vedenti o ipovedenti, dotati di "lettori di schermo" che utilizzano browser di riconoscimento vocale in grado di leggere a voce alta le informazioni o la barra braille che traduce i contenuti dei testi in codici tattili. D'altra parte, la realizzazione dell'e-government passa anche per l'accessibilità: l'iniziativa eEurope della Commissione europea e degli Stati membri prevede che l'accessibilità ai disabili della struttura e del contenuto di tutti i siti web pubblici venga realizzata nel corso del 2001.

A illustrare il progetto è stato stamattina Stefano Menichini, Consigliere per la Comunicazione del Presidente del Consiglio dei Ministri, durante il convegno che il Forum della P.A.2001 ha dedicato al tema "Disabili e accessibilità: una sfida per l'e-government": "Un sito accessibile è migliore in tutti i sensi. Non si tratta solo di una premessa teorica, ma anche di una questione pratica. Alleggerire, semplificare i siti li rende più usabili per tutti. Lavorare per cittadini con problemi particolari porta dei giovamenti a tutti. Senza contare che ci sono molte disabilità non codificate come tali". Un obiettivo particolarmente ambizioso, ma dalle implicazioni significative, è quello di rendere il sito accessibile a tutti, senza cambiarne la struttura, senza costruire progetti ad hoc per l'accessibilità - che sono per loro natura intrinsecamente discriminatori - ma mantenendo la stessa organizzazione logica di quello originario. Intanto gli utenti potranno immediatamente verificare la validità di uno dei servizi offerti, la possibilità per tutti di avere informazioni sulle attività governative, consultando le istruzioni su come votare. "L'accessibilità funziona per tutti, funziona per il futuro. Non è solo un richiamo di ordine etico, che nella nostra società non è detto che basti, ma anche di qualità ed efficienza", ha concluso Menichini.

La questione dell'accessibilità per i disabili - d'altra parte - è una delle problematiche emergenti con lo sviluppo delle nuove tecnologie e con le conseguenze che esso ha sulla riorganizzazione della società in senso generale, che vanno dal problema di come rendere disponibile a tutti le connessioni Internet, all'alfabetizzazione informatica, all'utilizzazione dei nuovi strumenti nella politica e nella pubblica amministrazione. Antonio De Vanna, il responsabile dei sistemi informativi dell'Aipa (Autorità per l'informatica nella pubblica amministrazione), ha ricordato che nel luglio 2000 l'Autorità ha deciso di costituire un gruppo di lavoro su "Accessibilità e tecnologie informatiche nella pubblica amministrazione", secondo alcune linee d'azione: la riorganizzazione del sito dell'Autorità per renderlo completamente accessibile ai disabili; l'inserimento, nei programmi di formazione, di contenuti mirati all'accessibilità per i cittadini e per i dipendenti pubblici; la valutazione dell'adeguatezza di studi di fattibilità, progetti, realizzazioni, verifiche e monitoraggi di sistemi informatici della Pubblica Amministrazione anche in termini di accessibilità. Ha ricordato, in particolare, che esiste un disegno di legge, "Misure contro le discriminazioni e per la promozione di pari opportunità", presentato alla Camera il 23 novembre 1999 dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

La fruibilità dei materiali in Rete da parte dei disabili e il loro aggiornamento professionale sono alcuni degli obiettivi da perseguire con forza: a sottolinearlo è stato Carlo Gulminelli, vice presidente dell' Asphi ( Associazione per lo Sviluppo di Progetti Informatici per gli Handicappati).

Non solo ai disabili, d'altra parte, deve pensare chi tenti di risolvere i problemi relativi all'accessibilità. La Assinform, nel rapporto 2000 dedicato alle Città digitali, aveva posto come presupposto alla diffusione e alla popolarità dei servizi pubblici on line "che siano facilmente raggiungibili tramite Internet e facili da utilizzare e consultare. Per questo motivo, sono state individuate e misurate due dimensioni che dovrebbero caratterizzare i siti della PA on line: l'accessibilità (in termini di raggiungibilità dei siti e di facilità di accesso alle informazioni) e l'interattività (la presenza di servizi e modalità interattivi)." Oggi Federico Barilli, il direttore generale dell'Assinform, ha ribadito che la sua società ricerca è in prima linea per l'integrazione dei disabili e si muove lungo tre direttive: l'analisi del proprio sito, riguardo all'accessibilità in Rete, lo studio dei siti della PA per capire come si "muovono" in Rete, la formazione, che consiste anche nel rendere accessibili ai disabili le informazioni sulle figure professionali maggiormente richieste.

Quel che emerge dalle riflessioni e dai progetti intorno all'accessibilità per i disabili è che rendere le informazioni disponibili a tutti e lavorare per l'integrazione di ogni tipo di diversità si pongono, con forza, come priorità irrinunciabili per ogni governo democratico.

- W3C
- Accessibilità e tecnologie informatiche nella pubblica amministrazione
- Misure contro le discriminazioni e per la promozione di pari opportunità
- Assinform