Dal sito del governo un esempio di accessibilità
Al forum della Pubblica Amministrazione
presentato il progetto per rendere pienamente accessibile il sito
del governo
di Wanda Marra
L'accessibilità dei siti Internet è prima di tutto un problema
culturale. E non solo: rappresenta un passo determinante per
l'integrazione dei disabili. Un segnale forte in questo senso viene
dalla Presidenza del Consiglio: è già in fase di attuazione il
progetto per rendere il sito del governo conforme alle norme W3C
, le linee guida per la realizzazione di siti compatibili con le
disabilità. Ogni pagina del sito del governo, dunque, garantisce
l'accesso all'informazione, indipendentemente dal dispositivo
utilizzato (Pc tradizionali, telefoni Wap, Pc palmari) e dal browser
scelto (browser grafici, lettore di schermo, browser testuale,
sintetizzatore vocale), e la rende disponibile anche agli utenti non
vedenti o ipovedenti, dotati di "lettori di schermo" che
utilizzano browser di riconoscimento vocale in grado di leggere a
voce alta le informazioni o la barra braille che traduce i contenuti
dei testi in codici tattili. D'altra parte, la realizzazione dell'e-government
passa anche per l'accessibilità: l'iniziativa eEurope della
Commissione europea e degli Stati membri prevede che
l'accessibilità ai disabili della struttura e del contenuto di
tutti i siti web pubblici venga realizzata nel corso del 2001.
A illustrare il progetto è stato stamattina Stefano Menichini,
Consigliere per la Comunicazione del Presidente del Consiglio dei
Ministri, durante il convegno che il Forum della P.A.2001 ha
dedicato al tema "Disabili e accessibilità: una sfida per l'e-government":
"Un sito accessibile è migliore in tutti i sensi. Non si
tratta solo di una premessa teorica, ma anche di una questione
pratica. Alleggerire, semplificare i siti li rende più usabili per
tutti. Lavorare per cittadini con problemi particolari porta dei
giovamenti a tutti. Senza contare che ci sono molte disabilità non
codificate come tali". Un obiettivo particolarmente ambizioso,
ma dalle implicazioni significative, è quello di rendere il sito
accessibile a tutti, senza cambiarne la struttura, senza costruire
progetti ad hoc per l'accessibilità - che sono per loro natura
intrinsecamente discriminatori - ma mantenendo la stessa
organizzazione logica di quello originario. Intanto gli utenti
potranno immediatamente verificare la validità di uno dei servizi
offerti, la possibilità per tutti di avere informazioni sulle
attività governative, consultando le istruzioni su come votare.
"L'accessibilità funziona per tutti, funziona per il futuro.
Non è solo un richiamo di ordine etico, che nella nostra società
non è detto che basti, ma anche di qualità ed efficienza", ha
concluso Menichini.
La questione dell'accessibilità per i disabili - d'altra parte -
è una delle problematiche emergenti con lo sviluppo delle nuove
tecnologie e con le conseguenze che esso ha sulla riorganizzazione
della società in senso generale, che vanno dal problema di come
rendere disponibile a tutti le connessioni Internet, all'alfabetizzazione
informatica, all'utilizzazione dei nuovi strumenti nella politica e
nella pubblica amministrazione. Antonio De Vanna, il responsabile
dei sistemi informativi dell'Aipa (Autorità per l'informatica nella
pubblica amministrazione), ha ricordato che nel luglio 2000
l'Autorità ha deciso di costituire un gruppo di lavoro su "Accessibilità
e tecnologie informatiche nella pubblica amministrazione",
secondo alcune linee d'azione: la riorganizzazione del sito
dell'Autorità per renderlo completamente accessibile ai disabili;
l'inserimento, nei programmi di formazione, di contenuti mirati
all'accessibilità per i cittadini e per i dipendenti pubblici; la
valutazione dell'adeguatezza di studi di fattibilità, progetti,
realizzazioni, verifiche e monitoraggi di sistemi informatici della
Pubblica Amministrazione anche in termini di accessibilità. Ha
ricordato, in particolare, che esiste un disegno di legge, "Misure
contro le discriminazioni e per la promozione di pari opportunità",
presentato alla Camera il 23 novembre 1999 dal Presidente del
Consiglio dei Ministri.
La fruibilità dei materiali in Rete da parte dei disabili e il
loro aggiornamento professionale sono alcuni degli obiettivi da
perseguire con forza: a sottolinearlo è stato Carlo Gulminelli,
vice presidente dell' Asphi ( Associazione per lo Sviluppo di
Progetti Informatici per gli Handicappati).
Non solo ai disabili, d'altra parte, deve pensare chi tenti di
risolvere i problemi relativi all'accessibilità. La Assinform,
nel rapporto 2000 dedicato alle Città digitali, aveva posto come
presupposto alla diffusione e alla popolarità dei servizi pubblici
on line "che siano facilmente raggiungibili tramite Internet e
facili da utilizzare e consultare. Per questo motivo, sono state
individuate e misurate due dimensioni che dovrebbero caratterizzare
i siti della PA on line: l'accessibilità (in termini di
raggiungibilità dei siti e di facilità di accesso alle
informazioni) e l'interattività (la presenza di servizi e modalità
interattivi)." Oggi Federico Barilli, il direttore generale
dell'Assinform, ha ribadito che la sua società ricerca è in prima
linea per l'integrazione dei disabili e si muove lungo tre
direttive: l'analisi del proprio sito, riguardo all'accessibilità
in Rete, lo studio dei siti della PA per capire come si
"muovono" in Rete, la formazione, che consiste anche nel
rendere accessibili ai disabili le informazioni sulle figure
professionali maggiormente richieste.
Quel che emerge dalle riflessioni e dai progetti intorno
all'accessibilità per i disabili è che rendere le informazioni
disponibili a tutti e lavorare per l'integrazione di ogni tipo di
diversità si pongono, con forza, come priorità irrinunciabili per
ogni governo democratico.
- W3C
- Accessibilità
e tecnologie informatiche nella pubblica amministrazione
- Misure
contro le discriminazioni e per la promozione di pari opportunità
- Assinform
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