L'e-government per un'Europa competitiva
Si è aperto stamattina il forum della P.A.,
che ha sottolineato la necessità di una riforma congiunta delle
pubbliche amministrazioni europee
Di Wanda Marra
"È impossibile pensare all'integrazione e all
competitività europea se non si affrontano i temi della
cooperazione, se non si sviluppano i processi di collaborazione
interna e reale". Così, all'insegna di
"un'amministrazione moderna, innovativa, efficiente", il
ministro della Funzione Pubblica Franco Bassanini ha aperto il
convegno inaugurale del Forum P.A. 2001 (che si svolge alla Fiera di
Roma da oggi a venerdì 7 maggio), "Pubbliche amministrazioni e
competitività in Italia e in Europa".
La competitività europea è legata direttamente agli standard
amministrativi, che stanno cambiando a ritmi vertiginosi grazie
soprattutto all'impatto delle nuove tecnologie. D'altra parte, lo
scorso giugno è stato lanciato il piano e-Europe per lo sviluppo
congiunto del governo elettronico in Europa; a novembre il Consiglio
d'Europa ha elaborato una strategia comune europea per la
"qualità" del pubblica amministrazione, che molto dipende
dalla capacità di utilizzare nel miglior modo possibile le
potenzialità offerte da Internet.
L'obiettivo, come ha affermato il segretario generale del
ministero per gli Affari esteri, Umberto Vattani, è rendere
disponibili online i servizi, collegare tra di loro le pubbliche
amministrazioni europee, elaborare delle "best practices",
stabilire dei parametri di riferimento. Il piano europeo per l'e-government
-ha sottolineato il presidente dell'Aipa Alberto Zuliani - prevede
una serie di azioni comuni, tra le quali la creazione di
infrastrutture di base in grado di supportare programmi leggibili
tra loro e la creazione di standard tecnologici comuni. Tra i
maggiori scogli, la sicurezza dei dati, sul quale tutti i paesi
stanno lavorando, e per il quale devono essere trovati metodi e
soluzioni simili. Inoltre, si sta anche puntando a un sistema
formativo che produca dei professionisti con competenze
sovranazionali.
Per fornire una panoramica di quello che sta accadendo in Europa
stamattina per il Belgio è intervenuto il ministro della Funzione
Pubblica, Luc Van Den Bossche, che ha sottolineato come
l'informatica deve essere utilizzata soprattutto al servizio del
cittadino e può arrivare a rendere superfluo il livello politico
nella gestione amministrativa. Dell'esperienza francese ha parlato,
invece, Denis Berthomier, consigliere del ministro della Funzione
Pubblica che ha sottolineato come "Internet deve entrare nello
Stato".
L'Italia continua a muoversi più velocemente di molti paesi nel
completamento del programma di riforma della pubblica
amministrazione, come ha ribadito Scott Jacobs, direttore del
Regulatory Reform Program dell'Ocse, e come, d'altra parte, emerge
dal rapporto "Regulatory Reform in Italia" presentato ad
aprile e parte del programma di Country Reviews sulla riforma del
sistema di regolazione avviato nel 1998 dall'OCSE con l'obiettivo di
costruire un'ampia e approfondita rassegna delle esperienze di
riforma economica, di governo e amministrativa nei paesi membri. Il
Rapporto si apre con un importante riconoscimento dei passi avanti
compiuti dall'Italia negli ultimi anni: "Partendo in ritardo
rispetto a molti altri paesi, l'Italia ha dedicato gli anni '90 a
'mettersi al passo' con i paesi dell'area OCSE più avanzati nel
campo delle riforme economiche e istituzionali. La portata, la
velocità e lo spessore delle riforme strutturali condotte da vari
governi sono stati davvero notevoli". In particolare, si legge
nel rapporto, la riforma del sistema di regolazione ha contribuito
ad aggredire molti dei latenti problemi strutturali dell'economia e
della pubblica amministrazione.
L'introduzione della firma digitale, la sperimentazione in corso
della carta d'identità elettronica, il fisco telematico sono alcuni
dei passi compiuti dall'Italia per lo sviluppo del governo
elettronico, che molta parte ha in questa riforma della pubblica
amministrazione, come ha ricordato il ministro Bassanini, che ha
aggiunto che se ci sono dei ritardi, sono nell'informatizzazione del
settore privato.
Insomma, ha concluso Bassanini, rifacendosi ad opinioni espresse
addirittura da Bill Gates: "Europa e Italia sono
all'avanguardia nel settore dell'e-government".
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