Chi pensa che
il computer sia il mezzo più adatto al commercio elettronico si
sbaglia. Il futuro delle transazioni in rete, infatti, è legato
ai telefoni cellulari.
A individuare questa tendenza del mercato è una ricerca
effettuata dall'Osservatorio europeo sulle nuove tecnologie, una
struttura dell'Unione europea che ha sede in Spagna, a Siviglia.
Se è certo che lo sviluppo del commercio elettronico è legato
allo sviluppo della rete non è altrettanto certo che lo
strumento privilegiato per la connessione a Internet rimarrà il
pc.
Concorda con
queste conclusioni anche un recente studio dell'Ibm
secondo il quale, entro il 2001, il 16 per cento degli accessi
al web e addirittura il 50 per cento delle transazioni on line
saranno effettuati da dispositivi alternativi al computer:
console multimediali, tv interattiva e, soprattutto, telefonini.
Secondo le stime della divisione marketing e comunicazioni di Ericsson,
il colosso svedese dei cellulari, entro il 2004 un miliardo e
seicento milioni di persone nel mondo useranno il servizio di
telefonia mobile per collegarsi alla rete.
Sarà dunque nell'm-commerce (m sta per 'mobile'), il futuro
dell'e-commerce: il Wap (Wireless application protocol), lo
standard per l'accesso mobile a Internet, sarà il vero motore
del commercio elettronico al dettaglio e la tecnologia Umts (Universal
telecommunications system) compirà la rivoluzione.
Per
almeno tre ragioni molti utenti preferiranno avvalersi
dell'amato telefonino. Innanzitutto la diffusione degli
apparecchi di telefonia mobile tra i cittadini europei - gli
italiani ne sanno qualcosa - è di gran lunga superiore a quella
dei sistemi informatici: il tasso di penetrazione dei telefoni
portatili sfiora, infatti, il 65 per cento contro il 25 per
cento dei computer.
In secondo luogo l'investimento per l'acquisto di un cellulare
è estremamente ridotto rispetto alla spesa necessaria per
comprare un elaboratore: al prezzo di due-trecentomila lire ci
si può assicurare un telefonino mentre occorrono almeno due
milioni per portarsi a casa un computer da tavolo, ancora di
più se si desidera un pc portatile. Infine, ma di importanza
decisiva, il cellulare, mediante la carta Sim, potrebbe
risolvere il problema dei pagamenti in rete. Il sistema delle
carte prepagate e ricaricabili, infatti, potrebbe convincere
quell'ampia schiera di utenti che non si fida dello shopping on
line ed è restia a trasmettere ai negozi virtuali il numero
della propria carta di credito.
Per gli
operatori, poi, il sistema sarebbe economicamente vantaggioso
perché consentirebbe loro di tagliare le spese destinate a
criptare i dati e a proteggere i siti dalle intrusioni dei
pirati informatici. Questa forma di pagamento, inoltre, si
rivelerebbe particolarmente funzionale per le piccole somme. Un
punto critico in questo scenario, tuttavia, c'è. La visibilità
delle inserzioni pubblicitarie, assicurata pienamente dagli
schermi dei computer, non lo sarebbe altrettanto dai
piccolissimi monitor dei cellulari e se la pubblicità non
potesse raggiungere i consumatori la conseguenza sarebbe un
rialzo dei prezzi dei prodotti. D'altra parte i creativi
potrebbero escogitare forme di spot adatte ai display dei
telefonini e realizzare strategie di marketing personalizzato.
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