Uomini
high tech, illetterati, superficiali, meccanizzati dal loro
vivere alla giornata convivono con donne terrorizzate da
Internet e dalle nuove tecnologie, sprezzanti verso la
razionalità e bisognose di tradizioni e buoni sentimenti.
Questo il quadro che emerge da un'indagine condotto da
Astra-Demoskopea sulle paure degli italiani pubblicata in
esclusiva dal mensile Espansione, e realizzata tramite più di 2
mila interviste 'face to face' ad un campione rappresentativo
della popolazione italiana, tra i 14 e i 79 anni.
Ammesso che
sia veritiero, il risultato è sconcertante e a ben vedere
deludente. Chi pensava che il terzo millennio si sarebbe aperto all'insegna
della ricucitura della disparità tra i sessi e della diffusione
degli strumenti informatici quale mezzo per modernizzare il
rapporti economici, produttivi e sociali nel nostro Paese,
potrebbe ricredersi. Marcia indietro anche per chi sostiene che le donne abbiano
conquistato i loro spazi di autonomia lavorativa e economica,
che siano capaci di assumersi responsabilità professionali e
che abbiamo compreso l'utilità delle nuove tecnologie. Le donne a quanto dice il sondaggio, disprezzano le tecnologie,
sono ''terrorizzate dalla Grande Rete'', dichiarano che
''Internet non permette di comunicare le emozioni più vere, che
crea dei falsi ruoli e camuffi i sentimenti''. Più che donne eredi di un secolo di lotta per l'affermazione
del proprio ruolo sociale sembrano casalinghe medievali,
rifiutano, impaurite, la logica, la razionalità e la mancanza
di emotività, temono chi non presta attenzione ai valori e chi
dimentica tradizioni e spiritualità.
Ancora
più sconcertante il dipinto dei maschi italiani: confessano di
avere paura addirittura dei libri e della lettura: ''leggere un
libro'', affermano ''e' troppo impegnativo e fa emergere domande
troppo pericolose sulla vita''.
Molto meglio Internet e le nuove tecnologie ''più facili,
divertenti, piene di novità ma sufficientemente superficiali''.
Concreti e distaccati, a disagio tra le mode e l'eleganza,
cercano il successo ma hanno "le mani bucate", temono
i valori, l'emotività e i sentimenti. A differenza delle donne
che si descrivono come "innovatrici" anche se poi non
si capisce bene di cosa, gli uomini italiani si dichiarano poco
innovatori ma maniacalmente attaccati al mondo digitale, al
piacere dell'essere on line che sentono "materno, facile,
divertente e per fortuna poco profondo''.
Altrettanto
svilente è in effetti l'immagine del maschio italiano che
"teme l'intelligenza emotiva e le troppe emozioni'' che
ammette candidamente che ''ne è privo e riconosce che le
emozioni siano un inutile perdita di tempo e creano stati di
ansia", che detesta i valori perché rappresentano "un
ostacolo al successo e alla riuscita" creano senso di colpa
e in fondo ognuno ha i suoi.
Altro che mammo, voglioso di esprimere le proprie sensibilità
celate per secoli. Altro che donne aggressive e capitani
d'industria. L'uomo sembra più un bullo e la donna ci rimanda,
almeno a leggere il sondaggio, un'immagine troppo eterea per
essere vera.
Entrambi
sconfitti e del tutto incompatibile: lui "cicala" che
preferisce spendere e godere appieno dell'utilizzo del
denaro" angosciato dal dover risparmiare, dalla moda a cui
non riesce a stare dietro, ''impaurito dalle tradizioni e dalla
religione'' e lei incapace di godere del benessere, formica ad
oltranza che teme lo sperpero, pia donna per defoult. Non è
solo la coppia che ne esce distrutta, ma l'idea dell'uomo
dell'era digitale, capace di adattarsi ai cambiamenti, foriero
di nuove invenzioni per il proprio progresso.
Se i dati del
sondaggio sono realistici, se è vero che il campione è pari a
circa 47,4 milioni di adulti, che oggi le donne oltre a
disprezzare Internet, sono stupidamente "serene" e i
maschi così italioti e poco interessanti, allora ci dovremo
chiedere chi sono i dieci milioni di internauti italiani, le
milioni di donne che navigano su Internet e tutte quelle che ci
lavorano insieme a uomini che amano i buoni libri.
Possiamo consolarci, per fortuna è solo un ennesimo sondaggio,
basta entrare in Rete per scoprire quanta superficialità,
pregiudizi verso il mondo internet, così come virtù e
modernità albergano ugualmente in uomini e donne.
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