Dopo
essere stato conteso tra il padre cubano e i parenti di Miami,
dopo essere diventato il simbolo degli attivisti anti-castristi
e dei sostenitori del Leader Maximo, il piccolo Elian è al
centro degli interessi - è proprio il caso di dirlo - anche
delle case d'asta.
A trarre vantaggio dalla popolarità del bambino è, infatti, il
più famoso sito di vendite all'incanto della Rete, eBay,
che ha messo in vendita numerosi oggetti che recano la sua
immagine o sono legati alla sua vicenda. Sul sito si possono
acquistare t-shirt o cappellini con stampato il volto del
piccolo, spille con scritte di protesta contro l'azione del
governo, che con un blitz ha sottratto il minore alla custodia
degli zii per farlo ricongiungere col padre, e persino disegni
che sarebbero stati realizzati dalla mano del protagonista del
caso giudiziario e umano che tanto ha coinvolto l'opinione
pubblica. Tra i lotti messi all'asta c'era persino la zattera
aggrappandosi alla quale il bambino è sopravvissuto al
naufragio che gli ha portato via la madre nella sfortunata
traversata da Cuba alla Florida. Lo scafo di fortuna, fatto di
tronchi e copertoni, che ha portato Elian sulle coste degli
Stati Uniti è stato poi ritirato, tra le proteste dei clienti
che avevano già avanzato offerte milionarie, perché non poteva
esserne provata l'autenticità. Un portavoce di eBay, Henry
Gomez, infatti, ha spiegato che la persona che aveva messo a
disposizione il reperto non poteva produrre una documentazione
adeguata. Per lo stesso motivo, sono stati cancellati dal
catalogo anche un barattolo contenente l'aria di Little Havana,
il quartiere cubano di Miami che aveva accolto Elian, e uno
spazzolino da denti della stessa marca e foggia di quello
adoperato dal bambino, articoli per i quali erano già state
fatte delle proposte di acquisto.
Gli
oggetti legati a Elian messi in vendita sono così numerosi che
non si può escludere che in alcuni casi si tratti di scherzi.
Un altro portavoce di eBay, Kevin Pursglove, conferma che la
società non fa un vaglio accurato degli articoli proposti e
delle offerte e ritiene quindi possibile l'ipotesi di burle ai
danni del sito. Beffe o piuttosto gesti di dissenso? Un utente
ha, infatti, provocatoriamente messo all'asta il bambino stesso.
Uno studente universitario, Michael Paradis, quello che ha avuto
l'idea di vendere l'aria della Piccola Havana, ha giudicato
"comica" e "completamente fuori controllo"
la situazione creatasi intorno alla vicenda e ha spiegato di
aver agito in questo modo per sfruttare lo sfruttamento del
piccolo Elian.
Prima ancora
degli oggetti messi all'asta sono stati acquistati tutti i nomi
di dominio col nome del bambino: eliangonzales.com, .org e .net.
Prima ancora dell'apertura dell'asta molti contendenti si sono
disputati l'immagine del piccolo profugo. Numerose pagine web,
sia cubane che americane, hanno proposto petizioni a favore del
ricongiungimento del piccolo con l'unico genitore rimastogli.
Altrettanto numerose si sono battute per la permanenza di Elian
negli Stati Uniti in nome della difesa dei diritti umani e della
lotta contro il regime di Castro.
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