Arriva
l’esercito dei piccoli Bill Gates. Agili in rete come su un
campo di calcio, preferirebbero tifare i loro idoli sportivi su
Internet piuttosto che alla tv. Amano chiacchierare tramite mail
come al telefono e conoscono le vie telematiche quanto le loro
tasche. E senza bisogno di insegnamenti.
Non è
l’identikit di super esperti Ibm, ma della cosiddetta Generazione
Y. Bambini e adolescenti tra i 5 e i 17 anni che amano
chiacchierare e giocare tramite il Web. E al piccolo schermo
preferiscono la rete. Un popolo di 8.6 milioni di bambini, dai 5
ai 12 anni, e di 8.4 milioni di adolescenti, dai 13 ai 17,
destinato a sfiorare entro il 2002, secondo le previsioni della Jupiter
Communication, i 77 milioni di utenti.
E se i più
abili qualche volta si trasformano in pericolosi e
insospettabili hacker, ai più piace ascoltare musica,
partecipare ai forum, giocare e fare shopping on line. Uno
studio della Nfo
Interactive rivela infatti, che il 70 per cento dei più
piccoli utilizza la rete per i videogames, il 30 per cento per
accedere a notizie sportive, il 26 per cento per scaricare film
e il 25 per cento per consultare informazioni su show televisivi
mentre il 67 per cento dei teen ager e il 37 per cento degli
under 17 preferisce acquistare tramite Internet. Per comprare
giochi, cd e video entro il 2002 i teen-ager spenderanno sul web
1.2 miliardi di dollari e gli under 12 circa 100 milioni di
dollari.
Bravi on line
e somari a scuola? Su 1.102 genitori intervistati dalla Annenberg
la metà teme che la passione per la rete distragga gli studenti
dai banchi di scuola. Niente di più falso. Per il 74 per cento
dei bambini americani fare i compiti, grazie all’ausilio del
web, è diventato un divertimento. Lo dimostra il miglioramento
delle pagelle scolastiche di quasi la metà dei piccoli scolari.
Né è
diminuito il tempo dedicato ai tradizionali giochi all’aria
aperta, a sane letture e agli altri media. Secondo una ricerca
della Us National School Board e della Children’s Television
Workshop la Generazione Y continua a trascorrere il tempo libero ascoltando la
radio, leggendo libri e divertendosi con i loro coetanei. Cala
però nella classifica dei consumi culturali dei più giovani
l’attrazione per la televisione e ai cartoni animati si
preferiscono le navigazioni. Soddisfatti i genitori, preoccupati
però per la mancanza di un controllo sui contenuti che
circolano on line. Il 78 per cento dei genitori americani ha
paura, infatti, che i propri figli possano accedere a siti
pornografici o che digitino sullo schermo informazioni
riservate. E se alcuni di loro chiedono allo stato di
sorvegliare ciò che viene messo in rete, in contrasto con la
logica di Internet, altri preferiscono adottare dei software per
tenere d’occhio gli acquisti on line dei piccoli e controllare
i siti che li attraggono di piú.
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