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ThinkQuest, quando la rete diventa una palestra di idee

Un'iniziativa didattica sul Web offre a migliaia di ragazzi in tutto il mondo l'opportunità di realizzare un progetto multimediale. E di vincere premi per migliaia di dollari


ThinkQuestDiverranno "Ricercatori del pensiero", sono i ragazzi dell'iniziativa ThinkQuest, giovani di tutto il mondo uniti da un progetto comune: sperimentare esperienze collaborative e utilizzare la Rete come momento di conoscenza e di confronto, sfruttando le grandi potenzialità della comunicazione globale. Il concorso internazionale, ideato da Allan Weis, ex dirigente Ibm e pioniere della telematica con America online, si rivolge ai giovani, di età compresa tra12 e 19 anni, coinvolgendoli nella realizzazione di un prodotto multimediale su un tema a scelta tra diversi ambiti del sapere: arte e letteratura, scienza e matematica, scienze sociali, sport e salute. Dalla propria scuola o da casa, tenendosi in contatto solo tramite la Rete e collegandosi da ogni parte del mondo, gli studenti che partecipano a T.Q. hanno l'opportunità di vincere premi milionari, lavorando per un periodo di circa sei mesi alla creazione di un sito Web educativo.

Nato quattro anni fa, ThinkQuest è un progetto al quale inizialmente partecipavano solo studenti americani, ma adesso si è allargato a macchia d'olio fino a coinvolgere, l'anno scorso, più di seimila persone di cinquanta Paesi diversi e quest'anno dovrebbe raggiungere oltre diecimila iscrizioni. Un successo davvero incoraggiante per gli organizzatori che ora hanno un obiettivo più ambizioso: riuscire a raggiungere il record di un milione di adesioni.

Alcuni partecipantiTutto è cominciato nel 1996, quando Weiss, appena andato in pensione, ha deciso di investire parte dei suoi capitali in questa iniziativa, coinvolgendo altri partner sparsi nel mondo. A raccogliere l'invito, tante nazioni anche dal sud del mondo, dall'Africa alle Filippine, dall'Armenia all'Uganda. In Italia, ha dato la sua adesione Ego-Creanet, un'associazione telematica senza fini di lucro, impegnata sul versante delle reti interattive, condividendone in pieno lo spirito educativo, come spiega il suo vicepresidente, Giuseppe Fortunati: "Il nostro scopo principale è riuscire a sviluppare un metodo di apprendimento interattivo basato sullo scambio di informazioni via Internet". E prosegue, "T.Q. è un modo efficace per incoraggiare gli studenti a scoprire i vantaggi della Rete come sorgente di informazioni sempre in crescita".

Chi fosse interessato a iscriversi, ha tempo fino al primo maggio. Entro quella data, infatti, ci si può candidare collegandosi online a ThinkQuest e compilando la richiesta disponibile sul sito. Lì i navigatori possono trovare anche il bando del concorso, e avere informazioni dettagliate sulle modalità di partecipazione. Le squadre devono essere composte da uno a tre studenti e da altrettanti tutor, meglio se di nazionalità diverse. Visto che la collaborazione tra ragazzi e scuole di nazionalità e risorse tecnologiche diverse viene incoraggiata con un punteggio aggiuntivo. Una volta approvato, il team ottiene una password e lo spazio Web sul server ThinkQuest, strumenti che utilizzerà per lo sviluppo e la verifica della sua "entry", cioè l'insieme delle pagine Internet elaborate e del modulo con le informazioni sul gruppo e sugli sviluppi operativi del sito. Il lavoro finale può essere consegnato in qualunque momento, fino al 15 agosto. Completati questi passi fondamentali, infine, il sito verrà preso in considerazione dalla giuria, che assegnerà ai vincitori premi consistenti: oltre un milione di dollari - circa 2 miliardi di lire - in borse di studio, con singoli premi fino a 25mila dollari per ogni studente membro del team vincente.

ThinkQuestDiversi e di varia provenienza i finanziamenti che ThinkQuest riesce ad ottenere a seconda delle nazioni aderenti. In alcuni paesi l'iniziativa è supportata da sponsor che provengono dal mondo dell'editoria e dei mass media o da organizzazioni che operano nel settore della formazione e delle tecnologie nella didattica. In altri casi sono le imprese private a sponsorizzare il concorso, come in Svizzera dove una grande società di supermercati, la Migros, devolve parte dei suoi guadagni per la realizzazione del progetto. In Germania, Armenia e SudAfrica, invece, il concorso è sostenuto da società di telecomunicazioni, mentre Egitto, Singapore, Corea e molti stati americani usufruiscono di finanziamenti governativi. Diverso il caso dell'Italia che, insieme a Equador e Filippine, non ha alcun sostegno economico e deve affidarsi unicamente al volontariato. Presto, però, la situazione potrebbe migliorare, almeno secondo Fortunati, che all'ultimo convegno di ThinkQuest, ha avanzato alcune idee per rendere ancora più interessante il progetto. "Ho voluto sottoporre agli altri partecipanti due proposte", spiega l'ingegnere, "la realizzazione di un concorso a premi per i videoclip sul lavoro dei partecipanti e una maggiore sinergia tra i paesi della comunità europea per presentare progetti comuni".

Il CairoL'evento finale per la consegna del premio, previsto per novembre, si svolgerà al Cairo, nella splendida cornice del teatro dell'Opera, dove gli organizzatori hanno annunciato "un programma faraonico". Il convegno sarà infatti anche un'occasione importante per discutere insieme a ospiti d'eccellenza, come Madeline Albright e Buotros Ghali il tema di quest'anno - "Tecnologia e educazione, un ponte tra le divisioni"- Il progetto TQ offrirà, dunque, il pretesto per sottoporre all'attenzione dei partecipanti problemi di grave entità, come quello dell'alfabetizzazione informatica e la questione relativa al rischio di un divario crescente tra paesi ricchi e paesi poveri nei settori della new economy.