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I farmaci sbarcano in rete ed è subito polemica

Pro e contro sulla vendita di medicinali on line: utenti informati ma a rischio per le cure fai da te

di Alessandra Solarino


Dalla medicina tradizionale a quella omeopatica, dalla fitoterapia ai Fiori di Bach. Aumentano di giorno in giorno i siti che offrono la possibilità di acquistare farmaci per via telematica e di consultare aggiornati database sulle caratteristiche dei prodotti e sugli ultimi ritrovati in campo medico.
Basta cliccare sul medicinale richiesto, comodamente seduti in salotto, per riceverlo a casa propria entro pochi giorni. E a costi ridotti.

Ma comprare farmaci tramite Internet può nascondere dei pericoli. "Il problema si pone per quelle medicine che richiedono la ricetta medica - spiega Filippo Rossi Fanelli, ordinario di Medicina Interna al Policlinico di Roma - In rete non c'è alcun controllo sui prodotti offerti e manca la responsabilità di un medico.
Il paziente in sostanza è libero di autoprescriversi il medicinale che vuole".

A lanciare l'allarme è soprattutto il mondo della distribuzione, che rischia di essere tagliato fuori dallo sviluppo del mercato on line. "Chi ci assicura del buono stato di conservazione del farmaco acquistato via Internet?" si chiede Giacomo Leopardi, presidente dell'ordine dei farmacisti della provincia di Roma. "Comprare medicinali tramite rete - afferma - potrebbe mettere in serio pericolo la salute dei cittadini. Intanto perché un farmaco, specialmente se di provenienza estera, non offre alcuna garanzia e spesso il foglietto illustrativo in lingua straniera può creare difficoltà. E poi i tempi di consegna dei farmaci sono ancora troppo lunghi. Per un medicinale da banco, che dovrebbe essere assunto subito, per guarire da un raffreddore o da una febbre, ci vogliono almeno 5 giorni. Ma il fatto più grave - ribadisce - è la possibilità di autoprescriversi un medicinale, saltando il colloquio con il farmacista e la visita dal dottore, con tutte le conseguenze che questo comporta".

Nel mese scorso negli Stati Uniti sono stati citati in giudizio dei siti Internet per la distribuzione illegale di farmaci. Lo stato del New Jersey ha denunciato otto farmacie on line per la vendita non autorizzata di popolari medicine, come il Viagra, fornite senza richiedere al paziente la ricetta medica.
Gli investigatori, coperti dall'anonimato, hanno inviato un ordine di farmaci ai siti in questione e, dopo aver compilato un questionario, hanno scoperto di poterli comprare anche senza prescrizione medica e requisiti necessari.
Senza contare che il Web è pieno di medici ciarlatani che assicurano cure miracolose, e costosissime, tramite…visite via e-mail. 
"Ma non possiamo incolpare la rete per l'uso sbagliato dello strumento" replica Gian Pietro Leoni, presidente di Farmindustria, associazione nazionale dell'industria farmaceutica che raccoglie circa 215 aziende. "Internet sta rivoluzionando la medicina - continua Leoni - la rete mette a disposizione dell'utente un'enorme quantità di informazione su prodotti e terapie, riducendo la distanza tra medico e paziente". 

Lo confermano i risultati di una ricerca condotta dalla Harris Interactive, da cui emerge che in Gran Bretagna spesso il navigatore è più aggiornato del medico curante. "Inoltre - precisa Leoni - Internet consente di abbattere i costi dei farmaci, soprattutto della distribuzione, agevolando i rapporti commerciali. Quello che dobbiamo fare, allora, è concertare, insieme al ministero della Sanità e ai soggetti coinvolti, delle regole a livello sovranazionale per governare il fenomeno. Norme precise che garantiscano la sicurezza, la qualità e la rintracciabilità del farmaco in caso di effetti collaterali". E proprio per regolamentare il mercato dei farmaci on line Farmindustria sta lavorando insieme a Federfarma e Assosalute per concertare soluzioni che mettano d'accordo l'area della produzione farmaceutica e i vari soggetti della distribuzione.