Addio
vecchia carta d’identità. Nei portafogli degli italiani sta
per arrivare la carta d’identità elettronica, una sorta di
bancomat con banda magnetica che conterrà nome, cognome e
centinaia di altre informazioni in meno di un centimetro
quadrato. Il nuovo documento oltre a contenere i dati personali,
da quelli anagrafici a quelli sanitari, funzionerà anche come
carta servizi interattiva, strumento di accesso, sicuro e
garantito, ai sistemi informativi della pubblica
amministrazione. Come una city-card, permetterà di pagare il
parcheggio e le multe e, come carta sanitaria, di prenotare
visite mediche. “Si potranno fare molte cose - ha spiegato il
ministro della Funzione
Pubblica, Franco
Bassanini - Sarà come portare addosso un enorme pacco di
certificati”. E entro tre anni certificati e
autocertificazioni finiranno nel dimenticatoio.
Nel
prossimo autunno partiranno le sperimentazioni, secondo le
direttive dell’Aipa
e del ministero
degli Interni. Tra i candidati spiccano due “città
digitali”, Torino e Milano, all’avanguardia nell’uso delle
nuove tecnologie per i servizi al cittadino.
A Torino
un “progenitore” della carta d’identità elettronica
circola già dalla scorsa primavera. Si chiama Torinofacile,
una sorta di mini banca dati realizzata nell’ambito del
progetto europeo Distinct (Deployment and integration of
smartcard technology and information network for cross sector
telematics), e offre servizi telematici a cittadini e
professionisti. Nel corso del 99, ad esempio, architetti e
ingegneri hanno potuto accedere a servizi informativi sul piano
regolatore e sullo stato delle pratiche edilizie e di condono,
mentre i cittadini hanno prenotato e pagato elettronicamente i
biglietti per i concerti di Settembre Musica.
Da alcuni
mesi, inoltre, 50 disabili usano quotidianamente la carta per
accedere a trasporti urbani speciali e i 13mila impiegati del
comune la impiegano come documento identificativo. “Presto –
ha dichiarato l’assessore all’Azienda Comune, Paolo Peveraro
– anche gli studenti e i dipendenti del Politecnico
utilizzeranno Torinofacile
per accedere a informazioni personali e risorse didattiche”.
Ma il fiore all’occhiello del capoluogo piemontese è l’idea
di fornire delle prestazioni il più possibile personalizzate.
Un programma infatti interpreta i dati memorizzati nella sim
card e consente all’utente di accedere a un servizio su
misura. “Nel caso l’utente sia un disabile con ridotta
capacità visiva – spiega Peveraro – questo dato viene letto
dal sistema che fornisce il servizio e questo passa
immediatamente a una modalità semplificata di accesso. Allo
stesso modo viene riconosciuta la lingua preferita dall’utente
e le informazioni, se possibile, vengono offerte in
quell’idioma”. Entro fine anno, Torino
conta di mettere in circolazione 100mila tessere elettroniche e
di installare, all’interno di enti pubblici e privati, 200
sportelli automatici abilitati alla lettura della carta.
A Palazzo
Marini, invece, un prototipo di carta d’identità
elettronica esiste già dal 1998. “Una volta adottato - spiega
l’assessore ai Servizi Civici del comune ambrosiano, Giancarlo
Martella – il documento metterà a disposizione dell’utente
tutte le informazioni che lo riguardano, dai dati anagrafici
alle visure catastali. L’intestatario potrà modificare i dati
inseriti in qualunque momento, effettuare transazioni, come il
pagamento dell’Ici, e richiedere dei certificati. In una
parola, non sarà più necessario spostarsi da un ufficio
all’altro, ma le informazioni viaggeranno tramite rete”. E
in caso di smarrimento? Niente paura. In attesa delle specifiche
tecniche del ministero degli Interni Martella parla di chiavi di
accesso basate sulle caratteristiche biometriche
dell’intestatario. L’impronta della retina o quella
digitale, decisamente più sicure del tradizionale numero
segreto delle carte commerciali.
L’assessore
non esclude che, in un prossimo futuro, la carta possa diventare
anche strumento di accesso al voto, eliminando la costosa
distribuzione dei certificati elettorali. Grazie a un sistema
elettorale informatizzato “il cittadino voterebbe dovunque si
trovi senza fughe all’ultimo minuto per arrivare in tempo al
proprio collegio, e il Viminale otterrebbe i risultati in tempo
reale”.
Ma la
scommessa del capoluogo lombardo è rivoluzionare i rapporti tra
utente e città. “Con il cablaggio del comune – precisa
Martella - ogni abitazione potrà collegarsi con dei centri che
offriranno servizi di vario tipo, dall’ascolto di una lezione
universitaria all’affitto di un film. L’utente sarà
identificato ed effettuerà pagamenti tramite il documento
elettronico».
Milano,
infatti, è avanti anche per quanto riguarda il cablaggio.
Grazie a un regolamento apposito, che non solo ha evitato disagi
alla cittadinanza ma ha garantito una cablatura omogenea, dal
centro alla periferia, ad oggi 11 società stanno cablando la
città, con un progetto che prevede circa 2 mila chilometri di
cavi in 3 anni.
|