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    Roberto Dadda

    Milano, 30/03/1999
    Conto alla rovescia verso il Millennium Bug
  • Rispetto alle iniziative intraprese per fronteggiare il problema del millennium bug l'Italia si colloca nella media dei paesi industrializzati (1) .
  • A Milano è stata creata una task force per fornire informazioni ai cittadini sul problema dell'anno 2000 (2) .
  • Esiste un piano nazionale sul millennium bug ma fino ad ora ci sono stati pochi contatti con le realtà locali (3) .
  • La task force di Milano si prefigge come scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica e di aiutare la città a risolvere i problemi legati al bug del millennio (4) .
  • A causa del millennium bug si verificheranno dei malfunzionamenti ma non delle catastrofi (5) .
  • Ogni cittadino dovrebbe conoscere il problema del bug del millennio per affrontare con tranquillità le possibili conseguenze (6) .
  • È necessario mettere in atto dei piani di emergenza per fronteggiare quello che potrebbe succedere a causa del millennium bug (7) .
  • Il mondo bancario e finanziario è considerato quello più avanzato rispetto al problema dell'anno 2000 (8) .
  • Il problema del millennium bug coinvolge direttamente i sistemi informativi (9) .
  • L'intervistato spiega che cosa farà la notte del 31 dicembre 1999 (10) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    Il 29 marzo la CNN ha iniziato una trasmissione intitolata "Countdown To The Y2K". Nel sito dell'emittente c'è una descrizione dello stato dell'arte rispetto al problema millennium bug relativa quasi ad ogni parte del mondo. Nella pagina dedicata all'Italia c'è scritto che fino al febbraio scorso non era stato fatto nulla. Le sembra una descrizione esagerata oppure si avvicina alla realtà?

    Risposta
    Sullo stato dell'arte rispetto al problema millennium bug in Italia si sono dette molte cose. La CNN ha affermato che siamo in ritardo, che non si è fatto nulla fino al febbraio dell'anno scorso, qualcuno dice addirittura ai turisti di non venire in Italia. La situazione non è così grave. Sostanzialmente le statistiche dicono che l'Italia si colloca nella media dei paesi industrializzati. Per esempio il Giappone è molto più indietro di noi. Nel nostro paese abbiamo lavorato molto, le banche hanno speso già centinaia di miliardi. Ovviamente abbiamo qualche settore, specificamente purtroppo il settore pubblico, che sembra essere indietro ma è in ripresa.

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    Domanda 2
    Come si stanno organizzando le varie città e in particolar modo Milano?

    Risposta
    Le città come tali stanno facendo poco o comunque non si hanno abbastanza informazioni sulle loro iniziative. A Milano è nata l'idea di creare una task force sull'Anno 2000. L'idea è venuta a me e l'ho condivisa con alcuni amici. Si tratta di un fatto volontaristico. Noi ci chiamiamo 'boy-scout del 2000' e stiamo cercando di sederci intorno a un tavolo non tanto per risolvere i problemi informatici del Comune di Milano, che lo sta già facendo, quanto per cercare di delineare uno scenario e fornire consigli alla cittadinanza.

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    Domanda 3
    Questa task force del Comune di Milano rappresenta un episodio isolato in Italia oppure fa parte di un piano nazionale, se esiste un piano nazionale, per fronteggiare l'emergenza?

    Risposta
    Esiste un piano nazionale ma finora ci sono stati pochi contatti con le realtà locali. Quella di Milano è un'idea del tutto nuova. Non sono a conoscenza di iniziative simili in altre città. Probabilmente arriveranno in futuro. È abbastanza importante comunque affrontare il problema dal punto di vista del cittadino, monitorare quello che succede e dare dei consigli su come evitare i problemi. Potrebbe essere una iniziativa che la città si aspetta dal proprio comune.

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    Domanda 4
    Quali sono i piani di intervento previsti da questa task force?

    Risposta
    La task force è partita da pochissimi giorni. Non abbiamo ancora piani di intervento precisi. Il primo intervento sarà di sensibilizzazione dell'opinione pubblica. Prepareremo dei vademecum, o li prenderemo da Internet, e li distribuiremo. Abbiamo avuto l'idea di farne uno per gli amministratori di condominio, uno per i negozianti, e così via, in modo che ogni figura professionale sia in grado di capire come comportarsi. Poi faremo delle conferenze. Stiamo organizzando riunioni periodiche per organizzare un monitoraggio di come stanno andando le cose. Verso la seconda metà dell'anno l'idea è quella di costituire una sala operativa, una specie di 'situation room', come quella dei militari quando fanno le guerre, per raccogliere tutte le informazioni, cercare di capire cosa sta succedendo, cosa potrebbe succedere e, se è necessario, aiutare la città a risolvere i propri problemi.

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    Domanda 5
    Cosa può succedere realmente nei luoghi che frequentiamo ogni giorno, nelle nostre case, nei supermercati, nelle banche o nei mezzi di trasporto?

    Risposta
    A fronte del parlare che si fa del millennium bug la gente comincia a chiedersi cosa potrebbe succedere dove vive e dove lavora. La situazione è piuttosto complessa perché, innanzitutto, non tutto succederà la notte di capodanno. Probabilmente poco succederà la notte di capodanno; il capodanno cade di venerdì, poi c'è il sabato e la domenica, quindi molti uffici saranno chiusi. Molte cose potranno cominciare a succedere da giugno. Alcuni piccoli problemi si sono già manifestati e magari potranno protrarsi per un anno dopo l'inizio del 2000. Quello che succederà è che alcuni calcolatori non faranno il loro dovere o lo faranno in modo anomalo. Personalmente non credo alle catastrofi. Non penso che partiranno i missili nucleari, che i treni si scontreranno, che gli acquedotti si avveleneranno. Per immaginare cosa accadrà nel 2000 dobbiamo pensare a cosa è successo nelle prime due settimane di apertura dell'aeroporto di Malpensa, che non a caso si chiama 'Malpensa 2000'. Quello che è successo lì potrebbe succedere in modo generalizzato. Potremmo andare al supermercato e non trovare certe cose, potremmo andare in banca e potrebbe mancare la luce e il Bancomat in quel momento non funzionerebbe. Certamente non perderemo i nostri risparmi perché le registrazioni delle banche sono al sicuro. Personalmente, se trovassi un biglietto a buon prezzo, volerei volentieri alle Hawaii. Non potrei essere del tutto sicuro che il mio bagaglio mi seguirà e magari lo ritroverei a Tokyo. Sono solo di questo tipo i malfunzionamenti che ci dobbiamo aspettare, non le catastrofi.

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    Domanda 6
    Quali informazioni ogni cittadino dovrebbe conoscere per fronteggiare con tranquillità le possibili conseguenze del bug del millennio?

    Risposta
    Posso dire quello che sto facendo a casa perché sono anche un utente delle macchine che potranno avere dei problemi. Personalmente sto controllando tutte le apparecchiature che sono in qualche modo legate al tempo. Il videoregistratore anche se si rompe non è un grave problema anche se può essere sgradevole, ma, per esempio, il termostato della caldaia è qualche cosa di più grave. La segreteria telefonica, quelle segreterie che per esempio entrano in funzione automaticamente a una certa ora e si staccano a una certa ora. Sto raccogliendo piccole quantità di cibi non deteriorabili e questo non perché pensi all'eventualità di una carestia ma perché penso che i supermercati possano avere qualche problema di approvvigionamento, per cui avere qualche giorno di scatolette in più tutto sommato può essere una buona idea. Sto mettendo via qualche batteria e qualche torcia, una radio per riuscire ad ascoltare la radio anche se va via la luce, anche se penso che nelle grandi città sarà molto difficile che una cosa del genere possa accadere. Ecco, questo è il mio piano personale per il 2000 e credo che tutti noi dovremmo averlo. Ovviamente chi vive più isolato, per esempio chi ha una villa in campagna lontano dalla "civiltà", farebbe bene a farsi una scorta di carburante per il riscaldamento. Non è detto che il camion arrivi al momento giusto perché tutte queste operazioni sono comandate da sistemi di calcolo che potrebbero avere dei problemi.

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    Domanda 7
    È vero che ormai non si può più fare nulla per evitare che i danni si verifichino ma si può soltanto cercare di imparare a fronteggiarli nel miglior modo possibile?

    Risposta
    Siamo arrivati a un momento in cui, facendo due conti, viene fuori che, anche se mettessimo tutti i programmatori che abbiamo a lavorare solo sul problema del 2000, in realtà non sarebbe possibile mettere a posto tutti i sistemi. Si sta procedendo a una classificazione degli eventuali problemi, in base al rischio e in base all'importanza, e si sta cercando di lavorare sui sistemi più rischiosi e più rilevanti. Sicuramente, allo stato dell'arte, non arriveremo ad avere tutto pronto per cui, oltre che cercare, come stanno facendo tutti gli enti, di arrivare in tempo, è giunto il momento di mettere in atto anche piani di emergenza per quello che potrebbe succedere. Ripeto che non si tratta di catastrofi ma solo di disfunzioni. Ci sono degli americani che stanno costruendosi il bunker antiatomico. Non è necessario giungere a questi eccessi però piccole precauzioni tutto sommato vanno prese perché le cose che stanno succedendo in questi giorni dimostrano che qualche problema ce l'avremo. Qualche giorno fa, in America, si è fermata una centrale nucleare, il che ha dimostrato che le centrali nucleari che si fermano non creano disastri. Se una centrale nucleare che si ferma non produce energia non è un grosso problema, due sono un problema, tre sono una catastrofe.

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    Domanda 8
    Che difficoltà comporta Y2K per i sistemi informatici degli istituti bancari?

    Risposta
    Le banche hanno già vissuto un grosso problema. L'avvento dell'Euro ci ha costretto a rivedere tutti i nostri sistemi informativi. Abbiamo alcune cose da verificare per il 2000 ma partiamo molto avvantaggiati. Se si vanno a vedere le statistiche e le valutazioni, il mondo bancario e finanziario, in generale, è considerato quello più avanzato rispetto al problema dell'anno 2000. Ovviamente anche le banche dipendono da altri servizi. In qualche zona potrebbe mancare la luce e difficilmente i Bancomat funzionerebbero. Comunque è una cosa del tutto stupida dire: "Io ritiro tutti i miei risparmi dalla banca perché poi potrei non trovarli". I risparmi dopo il 2000 ci saranno ancora perché le procedure di salvataggio dei dati sono più che efficaci e sono totalmente immuni dal discorso del 2000. L'operazione giusta da fare è prelevare mezzo milione in più giusto perché il Bancomat potrebbe fermarsi o perché la carta di credito potrebbe essere difficilmente accettata visto qualche problema di collegamento potrebbe verificarsi, nulla di più.

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    Domanda 9
    Che tipo di verifiche sono state effettuate sino ad oggi?

    Risposta
    In generale, il problema del 2000 è un problema piuttosto critico, molto più critico di quello dell'Euro. Mentre quello dell'Euro riguardava una modifica ai sistemi informativi, quello del 2000 è un problema sui sistemi informativi. È un problema che, preso nella sua singolarità, è molto banale. Io faccio ai miei studenti spesso l'esempio di dire che se io prendo 5 spilli e li butto per terra in questa stanza li posso raccogliere in 5 minuti. Se vado sull'elicottero e butto 5 spilli nella foresta amazzonica trovarli sarebbe leggermente più difficile. Il problema del 2000 è proprio questo. Riguarda piccoli errori che però sono sparsi in milioni di codici, miliardi di linee di codice che i sistemi informativi hanno dovuto ricontrollare tutte con tool molto sofisticati e in alcuni casi hanno dovuto riscriverle. Un problema totalmente a parte e molto più critico è rappresentato dai cosiddetti 'embedded systems', cioè i microprocessori che oramai sono in ogni automobile, in ogni videoregistratore, nell'orologio che uno ha al polso, in qualsiasi oggetto che manifesti qualche forma di intelligenza artificiale. Ebbene, queste macchine sono state programmate non si sa bene da chi, non si sa bene quando, per cui spesso costa meno cambiarle che andare a ripararle. Ad esempio per le banche un problema piuttosto critico, che è stato ampiamente risolto, è quello delle casseforti temporizzate dove i microprocessori che temporizzano le casseforti sono programmati in maniera spesso molto autarchica da chi costruisce le casseforti. Un altro problema è quello dei centralini telefonici. Il primo gennaio del 2000 sarà un sabato, il primo gennaio del '900 fu, mi sembra, un lunedì o un martedì, comunque un giorno lavorativo. Ebbene, ci sono dei centralini che automaticamente vanno in servizio notte e restano in servizio notturno nei giorni festivi. Potremmo trovarci, se non andiamo a controllarli, con i centralini in servizio notturno il lunedì mattina, il che è piuttosto fastidioso.

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    Domanda 10
    Lei, quindi, che cosa farà la notte del 31 dicembre 1999?

    Risposta
    Se la domanda è che cosa farei se potessi scegliere, probabilmente chiederei a una linea aerea uno sconto per prendere un aereo e farei il testimonial del fatto che sono profondamente convinto che gli aerei non cadranno. In realtà sarò in ufficio con 99 probabilità su 100. L'ipotesi che stiamo vagliando nella mia banca è di fare una gran festa, invitare anche le famiglie per goderci questo passaggio di secolo in un modo un po' meno drammatico del fatto di stare da soli davanti alla consolle di un calcolatore.

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