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    Michel Catinat

    Milano, SMAU, 02/10/1997
    Verso un servizio universale
  • L'alto tasso di disoccupazione in Europa è di natura strutturale (1) ,
  • e le nuove tecnologie potrebbero essere uno strumento di creazione dell'occupazione (2) .
  • La formazione è estremamente importante ma l'Europa è ancora carente nell'offerta di qualifiche in ambito informatico (3) .
  • Il problema della regolamentazione di Internet anche rispetto alle professioni è di difficile risoluzione (4) .
  • L'intervistato sostiene che in Europa rimane la paura di creare una società duale con persone in grado di utilizzare le tecnologie dell'informazione e altre non capaci (5) ,
  • e questo problema deve essere affrontato in ambito politico attraverso un impegno forte da parte dei governi  (6) .
  • Per ora la collaborazione tra il settore pubblico e quello privato nell'ambito delle nuove tecnologie, in Europa, è ancora ai suoi primi passi (7) .
  • una esempio di operazione pilota in ambito europeo ha coinvolto 6 regioni europee, compreso il Piemonte (8) .
  • L'intervistato spiega dove si possono trovare informazioni su tale programma (9) .




  • INTERVISTA:

    Domanda 1
    A quali motivi si può ricondurre l'alto tasso di disoccupazione in Europa?

    Risposta
    I motivi dell'alto tasso di disoccupazione in Europa sono, essenzialmente, di natura strutturale e questo non semplifica certo le misure di politica economica per arrivare a ridurre questa disoccupazione. Le analisi attuali svolte al livello europeo mostrano che i motivi della grande disoccupazione derivano da un certo numero di mancati funzionamenti sia sul mercato del lavoro sia sul mercato dei prodotti e dei servizi; ci sono difficoltà per creare imprese e per vendere i prodotti. Insomma, un certo numero di ostacoli d'ogni genere che si traduce con una disoccupazione elevata. Quel che rimane più difficile da capire è che il tasso di crescita non è l'elemento più importante per spiegare il tasso di disoccupazione. Anche se oggi si riscontra una certa crescita che inizia a svilupparsi, non è detto che questa sia sufficiente e che continui; rimane la necessità di una politica mirata.

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    Domanda 2
    Pensa che le nuove tecnologie uccidano il lavoro oppure diano la possibilità di creare nuove occupazioni?

    Risposta
    In Europa c'è un dibattito molto importante su questo problema. Alcuni pensano che le nuove tecnologie uccidano il lavoro ma questo tipo di approccio non è assolutamente convalidato né dall'analisi economica né dall'osservazione della realtà economica. Oggi esiste un consenso abbastanza largo per affermare che le nuove tecnologie sono le condizioni necessarie per la classe lavorativa; permettono alle imprese di essere più competitive, forse non in modo intuitivo, e di conseguenza di creare nuovi impieghi. Questa produttività genera un buon uso delle tecnologie e permette di creare lavoro.

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    Domanda 3
    Quali azioni si stanno prendendo all'interno della Comunità Europea e delle sue commissioni, specialmente sulla promozione delle formazioni?

    Risposta
    La formazione è un elemento estremamente importante per ogni politica, sia nell'ambito europeo che nell'ambito nazionale, per migliorare la situazione del lavoro. L'Europa soffre dell'insufficienza di qualifiche e questo riguarda sia l'industria - che necessita di personale qualificato in grado di sviluppare complessi sistemi informatici- sia per le piccole e medie imprese, che hanno bisogno di personale abituato alle nuove tecnologie e in grado di utilizzarle. La formazione resta sempre un elemento centrale di ogni politica, per quanto riguarda la promozione della società dell'informazione e per la lotta contro la disoccupazione.

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    Domanda 4
    Come vengono prese in considerazione le nuove professioni, da un punto di vista normativo, come le consulenze o le professioni nate intorno ad Internet ed ai servizi interattivi?

    Risposta
    Il dibattito è forte, molto più accentuato negli Stati Uniti che in Europa. Per il momento, a mia conoscenza, non ci sono soluzioni reali. La convergenza dell'informatica da una parte e delle telecomunicazioni dall'altra fa si che il settore audiovisivo conduca questi settori, che fino ad ora erano separati, a funzionare sempre più insieme. Tutto il sistema regolamentare che accompagnava le telecomunicazioni e l'audiovisivo si è ampliato. Da qui il bisogno di fare convergere le regolamentazioni. Per quanto riguarda Internet, il settore è totalmente non regolamentato, ma per non arrestarne l'evoluzione, si pensa, soprattutto negli Stati Uniti, che applicare una certa regolamentazione sarebbe l'equivalente di uccidere il mercato. Siamo, dunque, in una situazione dove da una parte esiste Internet, totalmente non regolamentato, e dall'altra esistono settori che propongono sempre più gli stessi servizi. Si può telefonare con Internet come con un telefono cellulare; nel primo caso si utilizza una rete totalmente i ndisciplinata e nell'altro si utilizzano delle reti totalmente regolamentate. Il problema rimane estremamente complesso. Per ora i governi aspettano che Internet si sviluppi per capire meglio il fenomeno di convergenza e, in un secondo tempo, far convergere queste diverse regolamentazioni. Ogni regolamentazione in più rischierebbe di appesantire i mercati e di ucciderli.

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    Domanda 5
    Per evitare i problemi legati al "have and have not", già esistente negli Stati Uniti, cosa propongono i progetti europei per quanto riguarda i servizi universali rivolti a tutti?

    Risposta
    Il dibattito su "have and have not" non esiste negli Stati Uniti. Sono appena stato per un anno all'università di Harvard, dove ero stato mandato dalla comunità europea per capire meglio questo fenomeno d'emergenza nella società dell'informazione negli Stati Uniti. Lì, mi sono reso conto che "have and have not" è un dibattito totalmente europeo. Questo dipende dal fatto che gli Stati Uniti sono già entrati nella società dell'informazione e dunque tutti utilizzano queste tecnologie. In Europa rimane la paura di creare una società duale con persone in grado di utilizzare le tecnologie dell'informazione e altre non capaci. Il concetto di base, per evitare questa dualità all'interno della società europea, è la realizzazione del "servizio universale". Questo servizio consiste nel dare accesso alla rete a qualsiasi persona, a tutte le informazioni e a tutti i servizi contenuti, con qualsiasi livello di conoscenza e ovunque si trovi geograficamente. Al livello europeo abbiamo bisogno d i una decisione politica, di comune accordo tra i ministri delle telecomunicazioni, che permetta di definire questo servizio universale e che permetta anche a persone particolarmente isolate di avere accesso alla telefonia e alla telematica.

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    Domanda 6
    Con quali tempi di sviluppo?

    Risposta
    Non esiste una data limite. Esiste, invece, un impegno politico. La difficoltà risiede nel fatto che non possiamo prefiggerci degli obiettivi fissi vista l'evoluzione dei progressi tecnologici. La tecnologia cambia e non si può dire, oggi, che si potrà dare quel tipo di accesso tramite l'uso di quel tipo di tecnologia per ogni cittadino europeo. E' un concetto che corrisponde più ad un impegno politico, e si risolve attraverso l'accordo di licenze agli operatori delle telecomunicazioni di modo che, tenendo conto dello sviluppo tecnologico, assicurino l'accesso almeno alle tecnologie di base. Oggi, essenzialmente, è il caso della telefonia per l'insieme dei cittadini europei.

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    Domanda 7
    Quali sono le iniziative, a livello europeo, per creare delle sinergie tra il settore pubblico e quello privato, per la formazione di gruppi nel campo della società d'informazione?

    Risposta
    Per adesso le partnership tra pubblico e privato si organizzano principalmente intorno all'idea di migliorare la presa di coscienza da parte dell'insieme degli operatori europei. Siamo in una situazione difficile. Le nuove tecnologie hanno delle potenzialità enormi ma le sappiamo utilizzare ancora male. Tutto un piano della politica comunitaria consiste nel riunire le autorità pubbliche con i loro mezzi, riunire gli enti privati con la loro creatività e i loro interessi d'affari, più un certo numero di esperti e tecnici. Ciò per sviluppare, in un contesto fuori dal mercato, tutto un insieme di operazioni pilota soddisfacenti. In questo caso il privato ritrova i suoi diritti e sviluppa nuovi servizi e nuovi prodotti sulla base dell'esperienza acquisita.

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    Domanda 8
    Forse le città cablate sono un esempio di queste operazioni pilota. Ci può riportare degli esempi concreti?

    Risposta
    Abbiamo un esempio eccellente che corrisponde esattamente a quello che ho detto prima, e consiste nell'iniziativa europea che raggruppava, all'inizio, sei regioni, inclusa la regione Piemonte. Ognuna di queste regioni europee si augurava di promuovere la società dell'informazione ed avevano molte idee, ma non avevano le conoscenze; non conoscevano i metodi migliori per sviluppare questi diversi servizi legati alla società dell'informazione. A livello europeo, l'idea era di riunire queste diverse regioni e di creare un gruppo di scambio d'informazioni e di conoscenze. La discussione si è sviluppata a partire dalle spiegazioni di successo o di fallimento. Il fallimento è spesso importante quanto il successo! Finalmente, quest'iniziativa ha prodotto risultati eccellenti e continua a svilupparsi. Oggi, tramite il fondo strutturale europeo un nuovo programma è stato sviluppato: raggrupperà il 25% delle regioni europee. Le iniziative provenienti da queste regioni sono coofinanziate dai fondi strutturali permettend o agli enti regionali uno scambio d'informazioni e un'ulteriore sviluppo. I migliori casi europei possono sviluppare anche iniziative locali. La gamma dei servizi è vasta, può assicurare l'accesso virtuale alle videoteche, può sviluppare del telelavoro, può consistere nello sviluppo delle conoscenze multimediali. Gli esempi sono tanti e diversi e questo è un elemento molto interessante.

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    Domanda 9
    Come si chiama questo programma? E' possibile trovare informazioni a proposito su Internet?

    Risposta
    Si possono trovare tutte le informazioni relative a questo programma su Internet. Per potere osservare Internet abbiamo creato un sito a Bruxelles chiamato "Europa". Potete andare all'indirizzo http://www.europa.org ; l'acronimo del programma è I.R.S.I. e il suo seguito è stato nominato R.I.S.I.. Lì troverete tutte le informazioni, bisogna solo navigare.

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