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    Giovanni Seppia

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    Tuonome.it, ecco le regole


    Per la registrazione dei nomi a dominio in Italia è stata costituita la Registration Authority. Il suo responsabile delle relazioni esterne e delle risorse umane Giovanni Seppia ci spiega i criteri di assegnazione

    Che cos'è esattamente la Registration Authority, e in cosa differisce dalla Naming Authority italiana?

    La Registration Authority è un servizio erogato dall'Istituto per le Applicazioni Telematiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche, ha sede a Pisa e si occupa di registrare e mantenere assegnati i nomi a dominio ".it" per tutta Italia. La Naming Authority, invece, è l'organismo che detta le regole: possiamo dire che la Registration Authority è un po' il braccio operativo della registrazione dei nomi a dominio. Ha una media di circa 1000, 1200 richieste giornaliere per domini ".it", e al momento sono circa 550 mila i domini ".it" registrati.

    La crescita dei siti richiesti dagli italiani, non solo .it ma anche .com, è arrivata al 180% e questo ci segnala come la crescita nel nostro paese sia più forte al mondo. Che senso ha tutto ciò?

    Un senso di avvicendamento a un qualcosa di nuovo e di importante come Internet. Un qualcosa che, fra l'altro, le maggiori istituzioni europee che ci governano stanno supportando in ogni modo, affinché tutti i cittadini di ogni ordine e grado, dalle scuole ai consumatori, possano avere l'accesso a Internet. La crescita Internet in Italia, al di là della liberalizzazione del 15 dicembre '99, è anche un fattore di un progresso da un punto di vista informatico e tecnologico.

    Di fronte alle accuse di speculazione sui nomi di dominio, Niki Grauso si è difeso affermando di non aver agito a scopo di lucro. Chi ha ragione?

    Forse per alcuni nomi a dominio, sicuramente c'era uno scopo di lucro nel caso di nomi di personaggi, ma nel caso, ad esempio, di tavolo.it si tratta di una parola comune, per cui non c'è nessuna speculazione. In ogni caso, Grauso ha restituito quasi tutti i nomi registrati, quindi c'era motivo di inquietarsi a suo tempo, ora la situazione è più calma.

    Però legalmente non si poteva far nulla perché non c'era una disposizione che regolamentava questo problema. È così?

    A tutt'oggi non c'è perché noi registriamo la prima richiesta che arriva per i nomi a dominio. Praticamente, adesso la Registration Authority, sulla base delle regole che disciplinano l'assegnazione dei nomi a dominio .it, chiede la documentazione necessaria a supportare quello che è dichiarato nelle lettere di assunzione di responsabilità, il documento necessario per chiedere un nome a dominio. In pratica, chiediamo la dimostrazione, la prova del titolo di quel nome a dominio, qualora questo corrisponda a un nome e cognome di una persona in tutte le sue varianti. Di fronte alla validità di pi richieste per lo stesso nome a dominio, vale la regola di chi arriva prima.

    I nuovi sette metadomini basteranno?

    ICANN ha impiegato svariati anni prima di decidere i nuovi sette meta dominio, giungendo ad un compromesso più o meno contestato, più o meno valido. A tutt'oggi non si può ancora registrare sotto uno di questi metadominio. È importante che ci siano nuovi domini, tipo .museum, perchè a livello di ricerca è più facile ritrovare i siti.

    Quali sono i tempi di registrazione?

    Ora in Italia i tempi di registrazione del .it sono scesi a meno di ventiquattro ore, quindi abbiamo un'ottima richiesta di .it , anche perché per il .com il servizio che c'è dietro è forse un po' inferiore a quello del .it: noi mettiamo a disposizione un help desk telefonico e via e-mail nel caso ci sia un problema.

    E' calato il costo del .it?

    Sì, è sceso a 9500 lire annue, chiaramente pagano gli Internet Service Provider che hanno un contratto con la Registration Authority.

    Quali regole, se necessarie, ci vogliono per la Rete?


    Dal nostro punto di vista, le regole sono necessarie, siano esse governative o non governative, dettate da una maggioranza di governo o eventualmente dalla Naming Authority. Non bisogna ingabbiare la Rete, però sono necessarie delle regole che pongano dei limiti.