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    John Q. Newman

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    Il falsario del web


    Complice il digitale, oggi chiunque può crearsi una finta identità con documenti identici agli originali in cambio di una modesta cifra di denaro. Ma è davvero così? Ne abbiamo parlato con John Q. Newman, che si autodefinisce "falsario del web"

    Cosa centra Internet con i falsi?

    Internet ha giocato un ruolo fondamentale nella diffusione dei falsi, non a caso ha dato la possibilità di commerciare materiale al limite della legalità. Dico "al limite" perché non si infrange nessuna legge offrendo documenti falsi da scaricare sull'hard disk. Prima di Internet, un tale mercato era fuori legge. Perfino spedire per posta un documento falsificato è reato, ma vendere un dischetto o un software che ti permettono di creare un falso o di farne una copia, è legittimo.

    E' possibile riprodurre un documento, ad esempio la carta d'identità?

    Se esiste un documento nella realtà, sicuramente esiste anche il suo falso sul net: il certificato di residenza, la patente, il codice fiscale, il certificato di nascita eccetera. Un falso certificato di nascita è l'ideale per chi voglia crearsi una falsa identità. Ciò che lo rende così perfetto è prima di tutto il bollo in rilievo, poi la firma dell'ufficiale giudiziario, e il formato, che è standard per questo tipo di documenti, così come i numeri progressivi. Insomma, con un pezzo di carta così, in America ti puoi creare una nuova vita. In Europa un documento del genere è di grande valore, e può costare fino a 20.000 dollari. Inoltre può essere usato come master per riprodurne a centinaia. Io l'ho fatto in tre ore, basta avere il software adatto e una stampante ad alta risoluzione.

    Come si comportano i falsari online?

    Alcune società online sono completamente illegali, perché non solo offrono la possibilità di scaricare i falsi, ma li vendono materialmente. La loro filosofia è quella di stare sul mercato per quanto possibile. La maggior parte degli imprenditori, però, riesce, con qualche precauzione, ad operare nei termini di legge. In primo luogo si stabiliscono in paesi dove tali attività non sono illegali, come l'Olanda o il Belgio, dove quasi non esiste una censura sul net. Poi, trovano il modo di aggirare la legge: per esempio, negli USA si possono riprodurre documenti, a patto che ci siano scritte che avvisano che quel documento è falso. Le società in questione fanno così, salvo poi far sparire la scritta. Infine, in molti commerciano i falsi come se si trattasse di giocattoli.

    Come si può stabilire nell'era digitale, ciò che è falso e ciò che non lo è?

    E' comunque difficile. Falso è ciò che riproduce una situazione che non esiste. Io faccio sempre questo esempio nei miei libri: se qualcuno falsifica un certificato di nascita, tutti i successivi documenti a lui legalmente rilasciati, basati su quel documento, sono veri. Oggi se esiste in quanto si hanno una serie di documenti che ci identificano e sono verificabili nei sistemi informatici di questo o quello stato. Tutti i documenti sono verificabili, anche se partono da un falso. Allora mi chiedo: quella identità, quella persona, esiste o no? La verità è che al computer diventiamo tutti Dio; si può creare qualunque identità cosa o evento. Se voglio, da domani posso avere 22 anni, e vantare antenati inglesi, piuttosto che italiani.