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    Beppe Severgnini

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    "L'e-mail da sola varrebbe tutta l'enfasi su Internet"


    Beppe Severgnini, giornalista, parla delle grandi opportunità offerte dalla rete

    Giorgio Bocca ha manifestato forte diffidenza verso Internet. Secondo lei, che invece apprezza molto il web, si tratta di una questione generazionale?

    Sì, credo che sia soprattutto una questione generazionale. Io, per scherzo, dico sempre a Montanelli che voglio metterlo in rete. Lui una volta mi ha risposto "provaci" e poi mi ha urlato "non manomettermi il telefono" perché ho provato a staccargli lo spinotto e a inserirlo nel modem. Credo che a una certa età certe cose diventino difficili. Anche se mio padre, a 84 anni, quando viene a casa mia mi sbircia alle spalle per vedere cosa faccio. Dipende dalle persone. Devo dire che queste sono novità che spaventano, forse anche per la nostra generazione c'è voluto uno sforzo mentale. Per i nostri figli è facilissimo. Ricordo che alla fine dell'Ottocento c'era qualcuno che diceva che le novità tecnologiche erano così tante che non c'era più niente da inventare. Questo signore era il direttore dell'ufficio brevetti americano.

    Ma come si fa a essere scettici se anche il Papa dice che Internet è una cosa buona?

    Il Papa e il Vaticano si erano mossi per tempo. Io vorrei risentire questi ragionamenti tra qualche decina d'anni. Penso che sorrideremo tutti e ci verrà in mente quando all'inizio del telefono ci chiedevamo a cosa avrebbe portato. All'adulterio, alla democrazia, alle relazioni sociali? Qualcosa è successo realmente ma il telefono era un mezzo. Internet è un altro mezzo. Penso che fra qualche anno rideremo molto leggendo i nostri stessi commenti.

    Se Internet è solo un mezzo, alla fine è l'uomo che fa la differenza…

    Non ho dubbi. Soltanto che in Italia ci eccitiamo molto e ora la fase di eccitazione sta finendo. Ma tra diffidenti ed eccitati si fa molto rumore. E parlare diventa difficile.

    Una trasformazione come quella che Internet ha portato può cambiare qualcosa in un paese come il nostro dove chi si collega è ancora una minoranza?

    Credo di sì. Penso che usato con intelligenza possa fare molto soprattutto per il meridione d'Italia, con i suoi problemi legati alla carenza dei trasporti. Che poi a Milano i miei coetanei finalmente mettono l'indirizzo di posta elettronica sui bigliettini da visita sarà pure una novità, però, secondo me, è una novità poco importante.

    C'è qualcosa sulla quale è scettico riguardo a Internet?


    Una in particolare: è talmente efficace, divertente e accattivante che si rischia di passarci sopra troppo tempo. E credo che molte mogli comincino a scocciarsi. Vi faccio un esempio. Ho una rubrica sulla rete per il "Corriere della Sera". Scrivono da tutto il mondo. A un certo punto arriva un messaggio da una ragazza svedese, che dice: "voi italiani siete fissati con il sesso". Ha messo l'indirizzo di posta elettronica. Ecco: ci hanno provato in trentasette.